Togli Ratzinger, metti Balotelli

Vi ricordate per quanto tempo si parlò delle possibili dimissioni di Giovanni Paolo II? Negli ultimi anni del pontificato, quando ormai era vecchio e molto malato, l’argomento compariva molto frequentemente nella chiacchiera pubblica, ma ricordo che si cominciò a parlarne …Leggi tutto

Vi ricordate per quanto tempo si parlò delle possibili dimissioni di Giovanni Paolo II? Negli ultimi anni del pontificato, quando ormai era vecchio e molto malato, l’argomento compariva molto frequentemente nella chiacchiera pubblica, ma ricordo che si cominciò a parlarne quando ancora papa Wojtyła era in buona forma, addirittura attribuendogli dichiarazioni segrete, dimissioni già consegnate in busta chiusa, riserve mentali che l’avrebbero indotto a farsi da parte raggiunta una data età (i 75 anni, si disse per un po’, essendo all’epoca quella l’età della collocazione a riposo dei vescovi, salvo poi spostare in avanti la scadenza di un lustro alla volta quando il longevo papa polacco raggiunse, senza dar segno di volersi togliere di torno, prima i 75 e poi gli 80).

Ecco, a dimostrazione di quanto le logiche da bar, da social network e pure giornalistiche ci capiscano in media pochino delle questioni vaticane ed ecclesiali in genere, stavolta che un papa s’è dimesso davvero (e la questione è epocale: solo tre o quattro papi, a seconda delle interpretazioni, hanno abdicato nell’ultimo millennio) tutti son rimasti lì con l’espressione ebete di chi s’è fatto cogliere del tutto impreparato dalla notizia bomba. Salvo ricominciare subito a dirsi sconcertati, a far battute (alcune buone, altre meno), a pronosticare chi sarà il prossimo, ovvero in sintesi a riprendere come se nulla fosse la chiacchiera da bar.

In conclusione, mi sa che ha ragione un mio amico saggio e marchigiano che oggi, su Facebook, ha così chiosato il tutto:

«Io, per me, va bene tutto, ma i commenti aperti sotto la notizia che il Papa si dimette proprio no.
L’opinione di un assicuratore di Palagiano, appassionato di politica dal basso e di medicina olistica, sulla teologia e sulla gerarchia cattolica non mi interessa davvero; e non dovrebbe interessare a nessuno.»

Vabbe’, poi anche lui, Amico Saggio Marchigiano, l’ha scritto su Facebook, ma nessuno è perfetto.

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Marco Beccaria

Marco Beccaria è nato a Milano nel 1967. Sa fare passabilmente tre cose:  insegnare filosofia e storia al liceo, discutere oziosamente di massimi  sistemi e il master di Dungeons & Dragons. Meno bene riesce a  giocare a pallacanestro e ad andare in bicicletta, il che non gli  impedisce di trarre godimento da entrambe le attività. È sposato con  Raffaella e vive tra i colli piacentini e Milano.

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