Martina Stoessel: anch'io, come Violetta, canterò per i miei fan
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Martina Stoessel: anch'io, come Violetta, canterò per i miei fan

Martina Stoessel, la sedicenne interprete della serie Disney, a Roma per presentare il musical ispirato al personaggio, svela come vive il grande successo, come è cambiata la sua vita e racconta il suo incontro con Papa Francesco

È estremamente soddisfatta Martina Stoessel del gradimento conquistato, tappa dopo tappa, dal musical ispirato alla serie Violetta di cui è protagonista.

Nel cast anche due giovani attori-cantanti italiani: Ruggero Pasquarelli e Lodorica Comello.  In onda su Disney Channel di cui rappresenta il prodotto di punta, Violetta è divenuta una figura cult per le adolescenti di mezzo pianeta che si riconoscono nei sogni, nelle incertezze e nei primi innamoramenti della loro beniamina televisiva. Dopo le due date romane del tour, ambedue sold out, abbiamo incontrato Martina Stoessel.

Gonna di pizzo e giubbotto nero con inserti dorati, la sedicenne argentina, interprete di Violetta, parla di se stessa, della famiglia e del suo incontro con Papa Francesco. Ecco l'intervista.

Come è mutata la sua vita dopo la grande popolarità del suo personaggio?

Io ho iniziato a interpretare Violetta a 14 anni. Sono trascorsi poco più di due anni ma sento di averne vissuti almeno dieci in questo spazio temporale. Le esperienze e soprattutto la responsabilità che comporta l'interpretare un personaggio conosciuto e amato dalle teen a livello quasi planetario, mi hanno fatto crescere e maturare. Ma ho dinanzi a me un obiettivo: cercare di essere sempre una persona normale.

Riesce a vivere come una comune ragazzina della sua età?

Mantengo le mie sane abitudini quando sono a casa, la domenica la trascorro con i miei genitori, talvolta vado a pranzo dai nonni, frequento molti parenti perché per noi, i valori e gli affetti sono sacri. E soprattutto mantengo le amicizie della mia infanzia. Adoro ritrovarmi con le amiche di un tempo che saranno anche quelle di domani perché tra di noi c'è un legame molto forte fatto si complicità, di rispetto, di fiducia.

Ma il musical la sta portando in giro per il mondo. Lontana dai suoi affetti. Come vive questo periodo?

Certo è dura passare da una nazione all'altra anche nel giro di sole 24 ore. Ed è grande l'impegno anche fisico di noi tutti. Spesso ci esibiamo anche in due spettacoli al giorno. Ma la forza ci viene dall'affetto del pubblico, dalla sincera amicizia che ci dimostrano le nostre fan. L'aspetto più esaltante e commovente dei nostri spettacoli in giro per il mondo è vedere ragazzine che cantano le nostre canzoni insieme alle loro madri. Insomma c'è intorno a noi un coinvolgimento generazionale che ci ripaga di ogni sacrificio e ci riempie di orgoglio.

Sente la responsabilità di rappresentare un modello per tante adolescenti?

Per me è un privilegio, non una responsabilità. Mi gratifica enormemente sapere che le teenager di mezzo mondo desiderano realizzare i loro sogni prendendo come esempio proprio Violetta. Sono felice di poter comunicare un messaggio positivo alle mie coetanee. Attraverso Violetta io inculco nei loro animi il coraggio di lottare per raggiungere l'obiettivo della propria vita.

Si è mai chiesta perché Violetta è così amata?

Io cerco di calarmi personalmente nel ruolo del mio personaggio, gli trasferisco i miei desideri, le mie emozioni, i miei sogni. Insomma cerco di interpretare le passioni delle mie coetanee e le metto in scena.

Un giorno questo successo potrebbe esaurirsi. Cosa farà allora Martina Stoessel?

Cercherà di lottare per realizzare il suo sogno personale: continuare a cantare e incidere, finalmente, un disco tutto suo. So che le luci della ribalta potrebbero spegnersi, ma non ho alcun timore. Al contrario, l'aver vissuto un'esperienza talmente coinvolgente, ha formato il mio carattere, mi ha maturato aiutandomi a crescere anche intellettualmente. Ho conosciuto molte persone importanti, oltre a visitare i luoghi più belli del mondo. Peccato, soltanto, che molto spesso, abbiamo avuto poco tempo a disposizione per visitare le città in cui ci trovavamo per rappresentare il musical.

Però coltiva lo stesso sogno di Violetta. Non è stata influenzata dalpersonaggio?

Assolutamente no. Io desidero cantare e continuare a lanciare messaggi positivi ai miei coetanei. Soltanto voglio che vengano da me personalmente e non da Violetta.

Ha incontrato anche Papa Francesco.

E' stato per me un privilegio, un momento di grande emozione che mi ha letteralmente travolta lasciandomi senza parole. Avrei desiderato almeno dire "hola" al nostro pontefice ma non ci sono riuscita. Sono rimasta in silenzio mentre lui si avvicinava, mi prendeva la mano e mi diceva: prega per me. Insomma io dinanzi a papa Francesco mi sono sentita come le mie fan quando mi avvicino a loro per salutarle. Ho apprezzato la grande energia del pontefice.  Un papa che trasmette coraggio è un dono del cielo.

Qual è l'aspetto del tour musicale che l'ha maggiormente colpita?

Il coinvolgimento e l'entusiasmo del pubblico. Io ho la certezza di aver svolto un buon lavoro sia nella serie in onda su Disney Channel che nel musical. Ma davvero nessuno di noi del cast immaginava di creare intorno a noi tanti entusiasmo.

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Marida Caterini.