Domenica in e Domenica live, la tv generalista si sfida a colpi di credibilità. E Vinci fa il botto con la Minetti
Televisione

Domenica in e Domenica live, la tv generalista si sfida a colpi di credibilità. E Vinci fa il botto con la Minetti

Ecco l'analisi di Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazioni alla Sapienza di Roma sul debutto delle due trasmissioni

Un tripudio di vecchio e nuovo, una lotta alla conquista dell'ultimo  telespettatore. E' stata questa la prima domenica della tv generalista. Da una parte su Rai 1 è andato in onda un rodato remake del solito copione di Domenica in. Nelle cinque ore di diretta si è ripetuta la suddivisione tradizionale in due segmenti, il primo L'Arena, gestito da Massimo Giletti, il secondo Domenica in... così è la vita, affidato a Lorella Cuccarini.  Nello stesso tempo Canale 5 sperimentava la rivoluzione domenicale di Mediaset con un programma completamente diverso dal passato fin dal titolo: la vecchia Domenica 5 è divenuta Domenica live. Al timone Alessio Vinci e Sabrina Scampini. Panorama.it l'ha seguita con Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze delle Comunicazioni e docente di Sociologia della  Comunicazione alla Sapienza di Roma.

"Domenica live - spiega Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze delle Comunicazioni e  docente di Sociologia della  Comunicazione alla Sapienza di Roma che ha seguito con noi le dirette - è un brand completamente rinnovato nella formula e nella struttura che, per restituire il senso della diretta e dell'immediatezza, utilizza due volti dell'informazione, già accreditati in altri programmi di approfondimento Mediaset. Alessio Vinci, ex corrispondente della CNN e conduttore di Matrix e la più giovane Sabrina Scampini, anche lei "provinata" nei programmi di informazione e di inchiesta, in particolare in "Quarto grado" accanto al padrone di casa Salvo Sottile. Sta nella scelta di mettere al timone non uno ma due giornalisti vera svolta nella sperimentazione dei linguaggi del contenitore, tradizionalmente affidato a soubrette e figure riconducibili ai linguaggi dell'infoteinment.

Certo, l'infoteinment non manca mai. E non è mancato nell'esordio di Domenica live, ma si è spostato dalla conduzione ai contenuti. Mi riferisco in particolare agli scandali politici affrontati ad inizio puntata, all'intervista fatta ad Elena Sofia Ricci che confessa le sue debolezze nell'approccio alle tecnologie e  in particolare al computer, al concerto di Adriano Celentano a Verona e per finire all'esclusiva intervista a Nicole Minetti che, incalzata sulla sua paradossale presenza in politica, riconosce angelicamente che la politica non deve essere necessariamente fatta da persone preparatissime scatenando un mare di polemiche su internet"

Insomma Domenica live ha proposto un pomeriggio diverso, in cui si invertono, in qualche modo, le priorità: non più argomenti complessi trattati con i linguaggi e i personaggi dell'intrattenimento, ma contenuti mainstream accessibili e interessanti per un pubblico generalista, affrontati con stile e capacità critici, degni del giornalismo d'inchiesta.

La guerra tra i due programmi che monopolizzano la domenica italiana si gioca tutta sul piano della credibilità e della gestione della conduzione, visto che gli argomenti come quello dello scandalo della Regione Lazio e il controverso personaggio Della Minetti attestano una certa unità di visione sul piano dei contenuti.

Passiamo a Domenica in: il contenitore di Rai1 conferma la sua struttura identica a quella dello scorso anno, sia nella prima parte L'Arena, gestita da Massimo Giletti, sia nel secondo lungo segmento affidato a Lorella Cuccarini. Questa  conferma  sul solco della tradizione, quando il diretto avversario si rinnova in maniera così eclatante, può essere un'arma a doppio taglio, sotto alcuni aspetti. Può infatti lanciare un messaggio di immobilismo e  di staticità. Ma secondo un altro punto di vista, la fedeltà  di Domenica in a schemi collaudati sembra voler lanciare un messaggio di continuità rispetto al passato. Vuole rappresentare, cioè, una sorta di punto di riferimento affidabile per i telespettatori di Rai1, dinanzi allo stravolgimento  della concorrenza.

Massimo Giletti nel suo spazio L'Arena è un conduttore dagli ascolti consolidati, una vera e propria macchina macina audience che ha mostrato, nella prima puntata, toni ancora più accesi rispetto al passato, e un populismo che piace alla gente. La sua conduzione, infatti, è caratterizzata dal porsi in maniera dialettica e interlocutoria rispetto agli ospiti. Le sue non sono interviste a tappeto, ma sono basate su domande e osservazioni nelle quali si mette personalmente in gioco. Abbiamo notato tutti nella prima puntata una certa eccitazione maggiore rispetto al solito che può essere giustificata dalla presenza di un interlocutore così differente in onda sulla concorrenza. Insomma quasi una risposta psicologica a Domenica live.

Lo spazio di Lorella Cuccarini, infine, ha confermato la propensione a raccontare storie italiane.. La prima vicenda affrontata è stato il dramma di Brindisi dello scorso 19 maggio, quando in seguito all'esplosione di una bomba dinanzi a una scuola, una studentessa Melissa, fu uccisa e altre cinque ferite gravemente. Ma questa è solo la prima puntata. Potrebbero essere possibili molte evoluzioni future, conclude Morcellini.

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Marida Caterini.