The Voice: è Pelù il mattatore della seconda puntata
(Ufficio Stampa)
Televisione

The Voice: è Pelù il mattatore della seconda puntata

Le blind audition di ieri sera tra effetto sorpresa e dejà vu. Per ora il conduttore Fabio Troiano gioca di sponda e la scena è dominata dai quattro coach - I concorrenti della seconda puntata

E’ senza dubbio Piero Pelù il mattatore della seconda puntata di The Voice. E non solo perché si porta in squadra cinque dei sedici concorrenti ammessi ieri sera alla seconda fase: si agita, seduce (con le parole) i ragazzi in gara, si mette in gioco fisicamente. “Sono un bischero”, ripete più volte, oscurando i colleghi coach e ammaliando i concorrenti. La seconda puntata delle blind audition pare un po’ più lenta della première ma l’effetto sorpresa e gli ascolti crescono: 3 milioni e 700 mila spettatori e il 14,27% di share.

BISCHERO STYLE. Incontenibile Pelù. Quando il giovanissimo Mattia Lever, 16 anni, preferisce andare da Cocciante, Piero mostra il dito medio alla telecamera ma con fare da gattone suadente più che da duro rocker. Strepita, batte i piedi, inanella una battuta dietro l’altra. “Volevo schiacciare il capezzolone”, bisbiglia riferendosi al pulsante che fa girare la sedia . “Ora vengo lì e ti faccio davvero il Tuca Tuca” urla alla Carrà, che scoppia in quella sua risata che riporta dritti ai tempi del Drive In e all’imitazione di Gianfranco D’Angelo. “Per le emozioni vere devi venire dal babbo” dice a un concorrente. Imprevedibile.

VECCHIE CONOSCENZE. Nelle blind audition di ieri sera domina l’effetto sorpresa e i dejù vu rendono “friccicarello” l’arrivo dei concorrenti. Si parte con Mattia Lever, già visto di Ti lascio una canzone (lo show di Antonella Clerici), poi entra in scena Samantha Discolpa, ex di Amici, che viene però bocciata. Sul tardi, ecco spuntare Jessica Morlacchi, ex leader della baby band Gazosa. “Magari la signora Carrà si ricorderà di me” dice la ragazza. “Veramente no”, replica Raffa al limite dell’imbarazzo: il gruppo aveva infatti vinto la categoria Giovani nel Sanremo 2001 da lei condotto. Bis anche per Cocciante, che non riconosce una cantante che aveva partecipato al suo musical Romeo e Giulietta. Smemorino.

EFFETTO ORMONE. Il gioco dell’ascolto al buio resta il mordente dello show e l’acme si tocca con l’arrivo di Vito Ardito, che a 53 anni sfoggia una voce potente alla Renga e giovanile. “Non l’avrei mai detto che eri un brizzolato” dice stupita Noemi. Poi folata ormonale (finora era mancata) con l’ingresso di Timothy Cavicchini: biondo, palestrato e tatuato. Conta la voce, per carità, ma anche l’occhio vuole la sua parte.

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Francesco Canino