The Strain: i vampiri sono di nuovo brutti e cattivi
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The Strain: i vampiri sono di nuovo brutti e cattivi

Arriva su Fox la nuova serie di Guillerno Del Toro. Che sui vampiri ha un'idea precisa: devono fare paura e non farci innamorare

Tremate, tremate...

Dimenticate i vampiri belli e dannati di Vampire Diaries e True Blood: quelli di The Strain, la nuova serie tv scritta e diretta da Guillermo Del Toro, in onda da stasera, lunedì 9 febbraio, alle 21 e 50 su Fox, più che  Brad Pitt ricordano Nosferatu. Ed era ora che qualcuno rimettesse le cose al loro posto.

L'horror vecchio stile

Basata sul romanzo La Progenie di Del Toro con Chuck Hogan (che firma anche l'adattamento tv), The Strain è una serie in 13 puntate, cupa come non se ne vedevano da tempo. Entertainment Weekly l'ha definita "un classico horror cult di mezzanotte, scritto in modo meticoloso". A ragione: in The Strain glam e violenza cieca lasciano il posto alla suspance, come negli horror vecchio stile.

La trama

Tutto comincia con l'atterraggio misterioso di un aereo a New York: non scende nessuno e una squadra di medici sale a bordo per indagare. Sorpresa: all'interno sono tutti morti tranne quattro. E c'è una bara. Da quel momento l'umanità si divide in due: vampiri e... cibo per vampiri.

Il cast

Ephraim Goodweather, il medico del CDC di New York che deve fronteggiare la minaccia vampira, è Corey Stoll, uno dei volti emergenti di Hollywood, già apprezzato nei panni dello sfortunato Peter Russo di House of Cards. Volti noti agli appassionati di serie tv sono anche Mia Maestro (Alias) e David Bradley (Game of Thrones). E Thomas Eichhorst uno degli oscuri personaggi che fanno da contorno alla vicenda, è Richard Sammel, attore che ha mosso i primi passi in La Setta, horror di culto del 91 firmato dall'italiano Michele Soavi.

Il regista

The Strain segna il battesimo tv di Guillermo Del Toro, messicano, regista di blockbuster come Hellboy, Il labirinto del Fauno, Pacific Rim e del vampiresco BladeII, è ritenuto un mago del cinema fantasy. La sceneggiatura di Il labirinto del fauno gli è valsa anche una candidatura all'Oscar.

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Eugenio Spagnuolo