Due serie tv americane da tenere d'occhio: 'Don' t Trust The Bitch In Apartment 23' e 'Anger Management'
Televisione

Due serie tv americane da tenere d'occhio: 'Don' t Trust The Bitch In Apartment 23' e 'Anger Management'

Sarcastica e dissacrante, la prima è una novità di ABC con Dreama Walke, la seconda un successo inatteso, da bis, con il saltuariamente sobrio bad boy Charlie Sheen

Il nuovo anno è appena iniziato e tutti noi speriamo fortemente che non ci deluda, ma ci porti eccitanti sorprese e svolte positive, giornate piene e serate entusiasmanti. Nel caso in cui però il 2013 fatichi a decollare, è confortante sapere che ci siano due serie televisive nuove ed esilaranti quanto basta a tenerci compagnia, e a farci sorridere anche se sul divano di casa saremo da soli a guardarle.

Don't Trust The Bitch In Apartment 23 e Anger Management, in onda per ora unicamente negli Stati Uniti, sono i nomi dei due tv show da tener d'occhio.

Creata da Nahnatchka Khan (già precedentemente al lavoro sulla serie animata irriverente American Dad) e trasmessa dal network ABC, Don' t Trust The Bitch In Apartment 23 narra le paradossali vicende in cui la giovane e bionda June, Dreama Walke (Gossip Girl, The Good Wife), si trova coinvolta dal momento in cui diventa l'ignara coinquilina della coetanea party girl Chloe, Krysten Ritter (Breaking Bad, Una Mamma Per Amica, I Love Shopping). Ambientata a New York City, metropoli leggendaria per la ferocia del proprio mercato degli affitti, la sitcom inizia con il trasferimento di June nella Grande Mela grazie a un'offerta di lavoro in una prestigiosa banca d'affari che presto si dissolve a causa della crisi finanziaria che investì per primi gli Stati Uniti. Decisa a rimanere a Manhattan, e dopo aver mollato il suo storico fidanzato, la giovane protagonista ripiega sul classico impiego da universitario americano in un coffee shop del centro e si mette alla ricerca di un appartamento da condividere. Sarà proprio l'incontro con Chloe a cambiare il suo destino. A rendere irresistibile la sitcom (che speriamo approdi presto sugli schermi italiani ma che si può volendo già seguire in streaming sui siti specializzati) oltre alla bravura degli attori e alle situazioni puntata dopo puntata sempre più sfacciate, è certamente il tono sarcastico e dissacrante dei continui riferimenti ad Hollywood e all'industria cinematografica, incentrati sulla partecipazione in chiave auto ironica di James Van Der Beek nel ruolo di se stesso. Arrivato al successo nei primi anni 2000 grazie al ruolo di Dawson nell'omonimo telefilm adolescenziale Dawson's Creek, James interpreta il migliore amico di Chloe ed è protagonista di svariate disavventure particolarmente comiche tra cui un'imperdibile partecipazione alla versione americana di Ballando Con Le Stelle.

Restando in tema di attori che vivono una seconda primavera grazie alle serie televisive, Anger Management è il nuovo progetto del redivivo e saltuariamente sobrio bad boy Charlie Sheen, fresco di licenziamento dal suo storico show Due Uomini e Mezzo proprio per i suoi continui attacchi d'ira. Tratto liberamente dal film del 2003 con Jack Nicholson, Anger Management ha raggiunto nelle primissime puntate un successo inaspettato, guadagnandosi addirittura il primato di Puntata 0 più seguita nella storia della tv via cavo. Sheen interpreta, al fianco di altri attori tra cui Selma Blair (Cruel Intentions, La Rivincita Delle Bionde), un ex giocatore professionista di baseball cacciato dal mondo dello sport a causa del suo caratteraccio e in particolare dei suoi "problemi a gestire la rabbia", che si reinventa psicoterapeuta offrendo sedute di gruppo nella propria casa. Ben presto però il suo temperamento incontrollabile tornerà a farsi sentire e Charlie Goodson (questo il nome del personaggio) dovrà giostrarsi tra i suoi disturbi e quelli dei suoi pazienti. Terminata la prima stagione con un record di ascolti, la rete americana FX ha prontamente annunciato che la serie è stata appena commissionata per altri 100 episodi, sempre che il vero Charlie non si faccia licenziare prima.

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Lavinia Francioli