The Last Tycoon: trailer e cose da sapere sulla serie ispirata a Scott Fitzgerald
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The Last Tycoon: trailer e cose da sapere sulla serie ispirata a Scott Fitzgerald

Il libro incompiuto del grande scrittore americano è diventato una serie tv

75 anni fa Francis Scott Fitzgerald ci consegnava la sua grande incompiuta: il romanzo Gli ultimi fuochi, che a detta dei critici era a un passo dal diventare il suo capolavoro. Da quel romanzo, ripubblicato in Italia da Alet, con il titolo L'amore dell'ultimo milionario, è stata tratta la serie tv The Last Tycoon, disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Che cosa vedremo

Il "golden boy" di Hollywood, Monroe Stahr (Matt Bomer, White Collar) si trova a combattere con il proprio capo nonché figura paterna, Pat Brady (Kelsey Grammer, Frasier) per la sopravvivenza dello "studios". In un mondo dove si agitano i fantasmi della Grande Depressione e dall’ascesa di Hitler, The Last Tycoon prova a fare luce sulle passioni, le violenze e l'ambizione della Hollywood degli anni ’30.

Il cast

Lily Collins (The Blind Side) presta il volto a Celia Brady. Rosemarie DeWitt (La La Land) è invece Rose Brady e Dominique McElligott (House of Cards) Kathleen Moore.

Gli autori

La produzione ha richiesto la consulenza speciale di Andrew Scott Berg, vincitore del Pulitzer e discepolo di Fitzgerald. Scrittura e produzione della serie vedono all’opera una squadra di tutto rispetto. Scritta e diretta da Billy Ray (Captain Phillips, The Hunger Games), The Last Tycoon vede all’opera Christopher Keyser (Tyrant, Party of Five), Joshua D. Maurer (Rubicon),  Alixandre Witlin (Georgia O’Keeffe) e David A. Stern (Rosemary’s Baby). Produttori esecutivi: Scott Hornbacher (Mad Men) e Perri Kipperman (Billions).

Il trailer

Che cosa hanno scritto

“The Last Tycoon - scritta e prodotta da Billy Ray e Christopher Keyser, non è solo “immagine”, ma scrittura superba, spirito e grande ambizione, e fa presa sul cuore politico appassionato dell'epoca in cui è ambientata. Non ci sono punti morti”. (Dorothy Rabinowitz, Wall Street Journal).

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Eugenio Spagnuolo