Luca Zingaretti L'odore della notte
Televisione

Il commissario Montalbano, 5 motivi per amarlo

La serie tv ha registrato record di pubblico. Cerchiamo di capire le ragioni del successo: Luca Zingaretti, la sagacia di Andrea Camilleri, una Sicilia mozzafiato...

Col suo fascino siculo Montalbano ha collezionato record: i nuovo episodi della serie tv, andati in onda dal 15 aprile, hanno fatto ascolti che fanno sorridere Rai1.
Una voce di notte, terzo dei quattro nuovi capitoli del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri, ha fatto il miglior risultato di sempre, sia in termini di spettatori che in quelli di share. Il film tv con Luca Zingaretti, prodotto da Palomar con Rai Fiction, ha raccolto una media di 10 milioni 223 mila telespettatori pari al 36.43%, migliorando il precedente record raggiunto lunedì 22 aprile con Il gioco degli specchi (9 milioni 948 mila con il 35.17%).
Con queste premesse per Una lama di luce, ultimo episodio in programma questa sera, c'è da aspettarsi il botto. Il 6 maggio è tra l'altro una data simbolica, visto che proprio in questo giorno del 1999 esordiva la serie tv Il commissario Montalbano.

Indagando anche nella redazione, tra le tante aficionados della serie, cerchiamo di capire le ragioni del successo.
Ecco cinque motivi per amare il commissario Montalbano.

1) Ah, che Sicilia! Seguendo le avventure del commissario Montalbano anche un leghista non potrebbe non innamorarsi della "Trinacria", quest'isola triangolare dirompente nelle sue chiese barocche, nelle case nobiliari, nelle vie e nelle piazze tipiche di un certo Sud Italia, in spiagge e mare esaltati dalla fotografia della serie televisiva. E poi, ah, i piatti siciliani! Anche solo sfogliando le pagine di Camilleri sale l'appetito: il lettore vorrebbe assaggiare tutte le pietanze che lo scrittore elenca con dovizia di particolari. E anche il Montalbano di Zingaretti, pur nella sua condotta integerrima, si scioglie al profumo invitante di cucinato, soprattutto se gustato su una terrazza sul mare.
Anche chi non ama i localismi non può inoltre non essere stuzzicato dal dialetto siciliano, che sia Zingaretti che i suoi compagni di set rendono in maniera genuina e mai stucchevole.
Non è un caso che agenzie di viaggio esaltino la Sicilia attraverso dei tour "sulle tracce di Montalbano" e che nella casa del commissario sia sorto un bed & breakfast.

2) Montalbano rubacuori, sia sulla carta che col volto di Zingaretti. Il fascino di Luca Zingaretti come uomo è fuori dubbio, ma è altrettanto certo che a questa sua fama da homme fatale abbia contribuito lo charme di Montalbano. Se Il commissario Montalbano deve tanto a Zingaretti, Luca Zingaretti deve altrettanto a Montalbano: i due sono una fusione perfetta. Zingaretti è superbo e Montalbano è il paladino della rettitudine che tutti vorremmo al nostro fianco, con quel suo modo di procedere del tutto fuori dagli schemi, capace di andare anche contro le regole del corpo di polizia pur di far luce e giustizia.
Non meno azzeccati sono gli altri attori che fanno cerchio attorno a Montalbano, tutti interpreti precisi di una sicilianità che sa di autentico. Non solo quelli più ricorrenti come Angelo Russo, che interpreta l'agente Catarella, o Cesare Bocci, "Mimì", il vice di Montalbano, o Peppino Mazzotta che è l'ispettore Fazio, ma anche chi dà corpo a personaggi che pennellano singole puntate sa sempre amalgamarsi al contesto. La caratterizzazione è sempre molto forte, ma la regia di Alberto Sironi non straborda mai nella caricatura e nella macchietta.

3) Veracità ed essenzialità. Se si dovesse scegliere un aggettivo, che accomuni i libri come la serie tv, da mettere addosso a tutto l'universo di Montalbano/Zingaretti, di certo questo sarebbe "verace". Montalbano è un poliziotto schietto e senza fronzoli, integerrimo e sincero, che sa sempre vedere la realtà dal punto di vista più "giusto". Per dirla alla Zingaretti : "Montalbano è uno che se ne frega del 90% delle cose con cui ci complichiamo la nostra esistenza". Per questo piace. Tanta sostanza, pochi sosfimi: evviva il suo essere essenziale!

4) Meccanismi narrativi perfetti. Grazie alla sagacia di Camilleri, gli intrecci de Il commissario Montalbano sono impeccabili dal punto di vista dell'indagine, sia che si abbia a che fare con la criminalità organizzata sia che si abbia per mano la delinquenza più "ordinaria". Per di più gli svolgimenti della serie tv rispecchiano bene i libri a cui sono ispirati, senza falsare la trama e lasciando soddisfatti anche i lettori più fedeli.

5) Indagine sociologica. Accanto alla godibilità tipica scaturita da un giallo ben intessuto, lo spettatore come il lettore prova la gratificante sensazione di un arricchimento intellettuale. Il commissario Montalbano regala tanti casi umani tipici dell'Italia, del meridione, della Sicilia. Anche la mafia è argomento frequente, come pure i rapporti e la riverenza che hanno anche gli uomini di Stato hanno verso questo magma oscuro. Ecco quindi che si ha di fronte uno specchio dell'oggi, un affresco di storia contemporanea.

Questi sono i 5 motivi che abbiamo estrapolato noi. Se volete, aggiungete le vostre ragioni per amare Moltalbano.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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