Morti e Stramuorti, al via il docu-reality che rischia di diventare un cult
Televisione

Morti e Stramuorti, al via il docu-reality che rischia di diventare un cult

Alla scoperta di un lavoro "particolare" per esorcizzare il tabù della morte

Deve ancora cominciare e già rischia di diventare un piccolo cult televisivo. Parte questa sera Morti e Stramuorti, il rivoluzionario docu-reality in onda ogni venerdì in prima serata su Explora, il canale del gruppo De Agostini Editore (nato il 1° dicembre 2014 in esclusiva su Sky, al 415). Otto puntate - due a settimana - per seguire da vicino le vicende della famiglia Dell’Anno, da tre generazioni titolare di una delle agenzie di pompe funebri più antiche di Napoli, ed esorcizzare il tabù della morte. 

Alla scoperta degli "schiattamuorti"

Sul filo dell'ironia, senza mai essere irriverenti nei confronti della morte, il programma racconterà il lavoro degli "schiattamuorti", ovvero i becchini. Che, nel caso dei Dell'Anno, diventano dei veri e propri "funeral planner" pronti ad occuparsi di tuti i dettagli della cerimonia. La famiglia è formata da quindici persone ed è gestita da Umberto con i tre figli Francesco, Massimo e Mirko. I proprietari sono coadiuvati da cinque collaboratori dai soprannomi stravaganti, ovvero Federico (O’ Caposquadra), Lello (O’ bello), Gabriele (O’ Sciupafemmine), Aziz (O’Marocchino) e Roberto (O’Stagista). Tutti affrontano con assoluta professionalità il loro lavoro e, per quanto possibile, un pizzico d’ironia.

I funerali più strani 

Oltre ai classici funerali, le otto puntate di Morti e Stramuorti racconteranno le situazioni più "strane". Come il funerale in gondola organizzato a Venezia, oppure quello in cui protagoniste sono le carrozze e i cavalli. In una puntata il pubblico assisterà poi al funerale di Mario Di Lorenzo, autore di molte canzoni neomelodiche napoletane e le telecamere riprenderanno la partecipazione dell'intero rione alla cerimonia. Le telecamere seguiranno poi le numerose gite della famiglia al Cimitero Monumentale di Napoli per vedere le tombe di Totò e Caruso e non mancheranno poi momenti curiosi come quelli allo Stadio San Paolo per guardare le partite del Napoli, la vera passione della Famiglia Dell’Anno.

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Francesco Canino