Simone è il settimo MasterChef d'Italia
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MasterChef, Simone Scipioni: "In cucina non è più bravo chi urla"

Con la sua timidezza e i modi gentili ha conquistato giuria e pubblico a casa che hanno apprezzato il garbo e il talento del giovane cuoco

Nella sua Montecosaro ieri sera Simone Scipioni è stato celebrato come un eroe di ritorno dalla battaglia. Festa in piazza per festeggiare il settimo MasterChef d'Italia, marchigiano doc, studente di scienze dell'alimentazione dai modi gentili, mai sopra le righe, sempre timido e garbato.

Entrato quasi per gioco senza dirlo a nessuno dei suoi amici, Simone s'è fatto largo nella MasterClass grazie a un talento e una devozione per la cucina che non l'hanno tradito mai portandolo, piatto dopo piatto, a conquistare il titolo di settimo MasterChef d'Italia.

Ancora intontito dal clamore e dall'entusiasmo per la vittoria Simone si è trovato catapultato ancora una volta fuori dal suo nido per rispondere alle domande dei giornalisti e spiegare come ha fatto proprio lui, a 20 anni e senza una scuola di cucina alle spalle, a conquistare i palati degli chef Klugmann, Cannavacciuolo e Barbieri e di Joe Bastianich arrivando a vincere 100.000 euro in gettoni d'oro e la possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette.

"La risposta credo sia piuttosto semplice - racconta Simone a Panorama.it spiegando le ragioni del suo trionfo - ho cucinato meglio. A MasterChef conta il piatto del momento e quindi, semplicemente, credo che quello che ho proposto io fosse più buono. Poi è vero anche che ho fatto un bel percorso e sono stato anche abbastanza costante nella crescita. Forse sono stato quello che ha vinto più prove dopo Kateryina. Credo che i piatti abbiano parlato".

A proposito di Kateryna, ti aspettivi di arrivare allo scontro finale proprio con lei?

"Me l’aspettavo sì perché lei è instancabile, ha una grande manualità e una naturale predisposizione alla cucina. Scontrarmi con lei è stato bello perché abbiamo un bel rapporto e anche da rivali ci siamo sempre rispettatati. Se avesse vinto lei sarei stato felice lo stesso, perché se lo meritava anche lei".

Chi era il Simone che è entrato a MasterChef e chi è quello che ne è uscito vincitore

"Io credo di aver fatto un’evoluzione notevole. Ai casting mi sono spaventato come un ragazzino che viene dal paese di campagna. Durante il percorso sono cresciuto molto soprattutto da un punto di vista culinario, ma resto sempre lo stesso Simone. Di certo sono più sicuro di me stesso, ma anche con la consapevolezza che i dubbi fanno crescere e sono importanti per andare avanti e non considerarsi già arrivati". 

Da dove nasce il forte legame che ti unisce al tuo territorio e che è stato il tormentone dell'edizione?

"Da dove nasca non lo so, ma so che c'è. Il legame c’è perchè c’è e io mi trovo benissimo a Montecosaro. Ho un grosso senso di appartenenza alla mia casa".

Di solito i ragazzi alla tua età sognano di andarsene da casa e invece tu non vedevi l'ora di ritornare...

"Sì. Forse una vacanza in un paese lontano la farei, è formativa, ma poi vorrei tornare a casa mia".

Come ti hanno accolto in paese ora che sanno che hai vinto tu?

"Hanno fatto una grande festa in piazza. Non me l'aspettavo davvero".

Qual é stato il momento più difficile di tutta l'edizione?

"Ce ne sono stati parecchi. Quando ho dimenticato l'asparago, quando ho sbagliato del tutto il piatto di chef Locatelli e soprattutto quando ho tolto l'acqua a Denise".

E il consiglio che porti nel cuore?

"Che quando cucino mi devo divertire"

Umiltà, garbo e gentilezza sono le caratteristiche che più ti rappresentano. Non temi che in un mondo come quello della cucina dove c’è grande competizione possano ritorcersi contro?

"Potrebbe darsi, ma detto questo non credo che queste mie caratteristiche potranno danneggiarmi come del resto non credo che chi urla cucini meglio o che i modi strafottenti e troppo sicuri di sé portino per forza al successo". 

Dove vedi Simone tra 10 anni?

"Nel suo ristorante e nel suo Paese".

Sono già iniziati i casting per la prossima edizione di MasterChef. Che consigli daresti ai ragazzi che stanno per iniziare la stessa avventura che per te si è appena conclusa?

"Di farsi venire in mente una domanda in più rispetto a una in meno, di cercare di carpire tutto quello che i giudici ti lanciano e di non farsi prendere da tutto quello che non è cucina".








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Barbara Massaro