I concorrenti incontrano Valentino Rossi
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MasterChef mette il turbo con Valentino Rossi

Dopo aver più o meno superato l'incubo del Maestro Iginio Massari per i concorrenti è tempo di polvere e motori

Emozioni forti nella serata di MasterChef andata in onda giovedì 21 gennaio su SkyUno. I 15 rimasti in gara hanno prima dovuto superare le Colonne d'Ercole della prova di pasticceria col Maestro Iginio Massari per poi volare alto sulla scia di Valentino Rossi che ha ospitato degli aspiranti cuochi super emozionati nel suo moto ranch a Tavullia.

Black Mistery

Il nero va con tutto, si dice, ma se il nero è quello dei cibi abbinarli con il colore giusto è una cosa da MasterChef. Gli aspiranti cuochi si sono dovuti confrontare con una prova di presentazione da ristorante stellato. Il nero di caviale, mais nero, aglio nero, nero di seppia, pane nero, more e sesamo nero andava abbinato o al rosso, o al bianco o al giallo o al verde. Un piatto bicromatico che, oltre ad essere buono, avrebbe dovuto essere super bello. Piccoli capolavori per tutti, ma i migliori sono stati la sempre brillante Alida, un resuscitato Andrea e Marzia che con un bicolor black and white ha fatto centro conquistando i 4 giudici e vincendo a mani basse la prova.

Il giorno del Maestro

I concorrenti lo sanno: prima o poi la prova di pasticceria arriva e dalla porta di MasterChef entra lui, il Maestro Iginio Massari professionista tanto amaro e severo nei suoi giudizi quanto sono dolci ed invitanti le sue creazioni di pasticceria.

Questa volta Massari ha portato in dono i classici vassoi di pasticcini della domenica: delle piccole perle di micropasticceria da riprodurre in due ore: 15 pasticcini in tutto, cinque di ogni tipo per un bignè, una tartelletta alla frutta e un dolcetto a piacere.

Marzia, vincitrice della Mistery, ha potuto ascoltare il Maestro Massari e seguire una piccola lezione privata di pasticceria facendo la spesa con lui.

Gli altri hanno avuto due minuti e mezzo di tempo per andare in dispensa e prendere tutto l'occorrente. Due ore e una planetaria per cercare di salvare la pelle uscendo indenni dal "Lato oscuro della forza" di MasterChef.

Marzia, come vantaggio, ha anche potuto sottrarre la planetaria a due compagni e ha scelto Sylvie, subito nel panico, e Rubina che invece ha mantenuto la calma e se l'è cavata lo stesso. In palla anche Laura che, finita tra i peggiori, è stata però preferita a Luigi, reo, a detta dei giudici, di non aver avuto neppure il sospetto del fatto che i suoi dolci facessero schifo. Il giovane aspirante cuoco, scioccato, ha lasciato la trasmissione e il suo sogno di diventare quinto MasterChef d'Italia. Il migliore invece è stato uno splendente Mattia che pare aver trovato la marcia giusta per distaccarsi dal gruppo.

Un giorno col Dottore

In un'Italia sempre più disillusa, demotivata e priva d'eroi restano pochi i miti intoccabili, quelli dietro cui la Nazione ritrova una compattezza che dovrebbe custodire per ben altre occasioni. Tra questi, in ogni caso, c'è senza dubbio Valentino Rossi che, per un giorno, ha ospitato degli emozionatissimi aspiranti chef nel suo Motoranch di Tavullia. L'arrivo, in moto, di Vale ha trasformato le gambe dei 14 in gara in gelatina. Mattia ha rischiato l'infarto dall'emozione di incontrare il suo idolo, Laura ha confessato di essere una super fan del Moto GP e da Lorenzo a Dario, da Marzia ad Andrea tutti parevano aver smania di cucinare al meglio per il Dottore e il suo team.

Dopo l'allenamento del sabato nulla di meglio di una grigliata da MasterChef in compagnia. Le due brigate hanno cucinato a pieno ritmo carne, bruschette e contorni, ma i migliori sono risultati essere i blu guidati da Mattia che, con la vittoria della squadra e grandi abbracci a Vale ha coronato il suo Perfect Day

Under Pressure

I giudici dei rossi perdenti hanno solo salvato Lucia che si candida al ruolo di Avvocato bis di due edizioni fa con una corsa solitaria verso le fasi salienti della gara. Al pressure, dunque, sono finiti Sylvie, Andrea, il filosofo Giovanni, Maradona, Marzia e Rubina.

Due squadre per tre fasi di una prova dove a farla da padrone sono state velocità a precisione. Fegatini di pollo, aglio e lumachine di mare da pulire, pelare e sgusciare nel minor tempo possibile.

Salvi Sylvie e Andrea del primo team e Maradona con Rubina del secondo la sfida finale è stata tra Giovanni e Marzia. Ad aver la peggio è stata la simpatica farmacista che ha dovuto lasciare la trasmissione tra gli applausi e il caldo abbraccio di chef Cannavacciuolo. Il primo vero personaggio dell'edizione se n'è andato rimanendo, però, nel cuore dei telespettatori.

Le interviste

A poche ore dall'eliminazione da MasterChef abbiamo incontrato Luigi e Marzia. Ecco cosa ci hanno raccontato della loro esperienza

Luigi:

L'eliminazione per te è stata una doccia fredda, come ti sei sentito quando han fatto il tuo nome??

La prova in sé  - e ne sono convinto tuttora - l'ho fatta al di sopra delle mie capacità. Per me la pasticceria era una novità assoluta. Mi sembrava già un traguardo rispetto alla mia storia e poi sono convinto che il mio non fosse il cabaret peggiore anche se, lo ammetto, era abbastanza onesta la mia esclusione rispetto a Laura che era capace ma ha avuto una crisi. Mi è spiaciuto perché dicevo a me stesso 'Caspita ho fatto qualcosa di buono e invece c'erano troppi errori'. Mattia invece è stato spaziale, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro. 

Cosa ha significato per te partecipare a MasterChef?

Ho partecipato per provare se la mia passione per la cucina potesse trasformarsi in un lavoro. Il mio amore per i fornelli è piuttosto recente e per me l'esperienza al talent era un punto di partenza per capire se dovessi cambiare direzione oppure no. Faccio un lavoro creativo che comunque mi piace e volevo mettermi alla prova. Ho però capito che, pur amando cucinare, il lavoro dello chef è quasi una vocazione. E' troppo stressante ed ansiogeno e ho capito che, per il momento, non fa per me.

Qual è il tuo più grande rimpianto?

Devo essere sincero? Il fatto di non essere andato al ranch di Valentino Rossi, la prova dopo la mia eliminazione. Quando i miei compagni me lo hanno detto avrei voluto sotterrarmi perché è il mio mito; se avessi vissuto quella prova lì sarei andato via col sorriso. Poi, scherzi a parte, il mio più grande rimpianto è il fatto di non aver mai dimostrato di essere capace. So di essere capace, ma ho valorizzato le mie lacune e non i miei talenti; sono stato anche un po' incompreso. I giudici, ad esempio, pur avendomi scelto per la mia creatività, non mi hanno considerato neppure nella prova d'estetica. Hanno chiesto a Sylvie di cantare i canti gregoriani, ma non a me cosa ne pensassi della sfida. Insomma non mi hanno inquadrato come un personaggio interessante e questo mi dispiace. Non ho avuto chance per stupirli.

Marzia:

Dalle stelle alle stalle. In una stessa serata sei passata da vincitrice della Mistery ad eliminata. Ripensandoci ora come ti senti?

Io sono serena; certo mi è dispiaciuto perché erano due tre puntate che stavo crescendo. Io nella vita sono sempre stata un diesel, ho la partenza lenta, ma poi non mi ferma nessuno. Durante la prova in esterna, poi, sia io sia Rubina avevamo lavorato come delle matte, mi aspettavo di essere salvata dai giudici. 

Il grande abbraccio di chef Cannavacciuolo dimostra quanto il tuo passaggio a MasterChef non si passato, umanamente, inosservato. Cosa ricordi con maggiore nostalgia?

La Sardegna. E' stata un'esterna che ho vissuto come momento collettivo epico. E' stato una sorta di ritorno a riti e ritmi arcaici in comunione con la natura incontaminata. Ricordo, poi, quando chef Cracco ha detto che il mio liquore era buono.Ricordo i 4 sì. Ricordo anche "Frammenti di una vita tra dolce e salato" e la Mistery che mi ha fatto vincere. Ho metabolizzato dopo il tutto: ero arrivata senza aver frequentato un solo corso di cucina, avevo imparato a casa, come fanno le donne, avevo le basi da massaia, ma non la raffinatezza. A MasterChef ho imparato anche questa parte che mi mancava ascoltando i giudici e ora mi sento più matura da un punto di vista culinario

Qual è la cosa più difficile stando dentro?

La cosa più difficile per me che sono pacifica ma anche sensibile, è stata affrontare i preconcetti di alcune persone. Quelle che dal primo giorno avevano detto 'Questa è la stordita'; 'Questa non sa far nulla'. Con persone che costruiscono muri non si può dialogare. La cosa difficile non è stata la cucina, ma le persone che creano blocchi terrorizzando la gente

A chi faresti il tuo in bocca al lupo?

A Maradona e Dario. Dario è il ragazzo che merita; il giovane che non parla dietro, che ha la tradizione. Maradona ha la follia, ha i viaggi, ha l'armonizzazione tra la cultura medio orientale e la nostra. Permette di capire che con la cultura e l'intelligenza di possono armonizzare mondi antitetici e fare la pace tutti.

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Barbara Massaro