E' Simonetta la prima concorrente a dover lasciare la cucina di MasterChef
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Televisione

MasterChef Italia 7: è iniziata la gara

Dopo l'assegnazione dei grembiuli è entrata nel vivo la competizione e sono arrivate le prime eliminazioni

Quattro giudici, venti concorrenti, due prove per puntata con l'adrenalina che inizia a salire mentre è partita la caccia al settimoMasterChef d'Italia.

E' iniziata ufficialmente giovedì 4 gennaio su Sky Uno la gara e con le prime prove a eliminazione sono saltati già due grembiuli. Si tratta di quelli di Simonetta e Tiziana le peggiori rispettivamente nell'Invention Test e nel temutissimo Pressure Test.

Mistery di buon auspicio

La prima Mistery Box dell'edizione numero sette ha voluto essere un augurio da parte dei giudici che per i concorrenti hanno selezionato una serie di ingredienti porta fortuna e di buon auspicio nelle varie parti del mondo.

Dalle lenticchie al peperoncino, passando per il cotechino (il maiale porta soldi) e l'orata portatrice di buona sorte in Giappone così come il fiore di loto e gli spaghettini di soya, ma anche le noci, il melograno e il riso simbolo di fertilità. Tanti ingredienti scelti appositamente per studiare l'ecletticità dei concorrenti perché, come detto da chef Cannavacciuolo "Guardarli lavorare con tutti questi ingredienti permette di capire cosa sappiano fare e come lavorano".

A distinguersi subito sono stati Alberto, Denise e la dominicana Joayda che con i suoi involtini di orata fritti con noodle ha avuto la meglio sugli avversari aggiudicandosi la prova e conquistando il vantaggio dell'Invention Test.

Un omaggio a Chef Klugmann

La prima prova a eliminazione ha voluto omaggiare la vera novità della settima edizione del talent culinario ovvero la presenza in giuria di Chef Antonia Klugmann, 38 anni, stella Michelin per il suo Argine a Vencò, una ventata di rigore asburgico unito a sensibilità femminile sopraffina che fanno di lei la ciliegina sulla torta alla ricetta di MasterChef.

La sua cucina ama i sapori dell'orto e sposa le tradizioni locali offrendo una selezione di materie prime a chilometro zero trasformate da estro e tecnica personalissimi.

E così Joayda si è trovata a dover scegliere se lavorare con le erbe spontanee, con la tecnica dell'affumicatura tanto cara alla Chef o con la frutta che nella sua versione sotto spirito, candita, in confettura o marmellata è un tratto distintivo della cucina friulana dove Antonia, triestina di nascita, lavora.

Joayda, con la sua scelta, ha messo subito in chiaro il suo desiderio di adottare una strategia d'attacco senza farsi intimidire dagli altri concorrenti. Ha voluto, infatti, mettere se stessa e gli altri alla prova con la difficile affumicatura ottendo risultati "da compitino" come detto dalla severa Klugmann che, non fosse stato chiaro, "Non è un complimento".

Prova difficile per tutti i concorrenti ancora impegnati a prendersi le misure l'uno con l'altra sebbene Chef Barbieri abbia ripetuto che "Non bisogna pensare a cucinare meglio degli altri, ma meglio meglio di se stessi".

Nonostante le sue paure il piatto di Giovanna è quello che ha convinto maggiormente i giudici mentre è stata mandata a casa Simonetta, medaglia di cartone da prima eliminata della stagione.



Esterna a Bologna

Dopo l'omaggio a Chef Klugmann si è passati a casa Barbieri con la prima prova in esterna che quest'anno è stata fatta a Bologna. Compito della due brigate giudate da Giovanna e Davide quello di convincere 150 bolognesi di essere in grado di preparare tagliatelle al ragù, crescentine, friggione e fritto misto a regola d'arte. Niente di più difficile per i palati fini dei bolognesi abituati a standard di qualità eccellenti che vanno dalla cucina di casa propria fino a quella del ristorante stellato.

E così i 18 concorrenti in gara (Ludovica, tra le peggiori dell'Invention Test, è stata mandata direttamente al Pressure) hanno ricevuto una generale bocciatura dai commensali che, comunque, hanno premiato il fritto misto dei blu guidati da Davide concedendo loro la salvezza.

Sfida all'ultimo coltello

Cucinare, si sa, non è solo estro e creatività, ma anche tanto studio e tanta tecnica.

Lo hanno capito bene i rossi al Pressure Test che si sono trovati davanti a 24 coltelli per 24 cibi e solo un coltello era quello corretto per tagliare, pulire o sminuzzare i singoli alimenti.

Tre le prove da superare per i grembiuli neri: la prima quella di riconoscere il coltello giusto per ogni cibo, la seconda quella di tagliare in maniera adeguata una serie di ingredienti e la terza quella di cucinare ciò che era stato tagliato nello step precedente. Con la solita tecnica degli anelli concentrici davanti ai fornelli si sono trovati Alberto, Eri e Tiziana che è stata colei che meno di tutti ha convinto i giudici trovandosi così costretta a rinunciare al suo sogno di diventare la settima MasterChef d'Italia.

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La prima esterna di è svolta a Bologna, la città di chef Bruno Barbieri

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Barbara Massaro