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MasterChef 7: tutti contro Italo

L'ex pilota in pensione è stato escluso dal gruppo, ma nessuno riesce a mandarlo a casa

E' l'ex pilota settantaquattrenne Italo il vero protagonista dell'edizione numero 7 di MasterChef Italia. Con la sua saccenza e presunzione, in poche puntate, si è guadagnato lo scettro di concorrente più antipatico dell'anno ma, nonostante la MasterClass lo abbia isolato nel tentativo di mandarlo a casa il prima possibile, per ora non ce l'ha fatta e, anzi, al duello finale proprio Italo ha sconfitto la dominicana Joayda dopo due episodi pieni di colpi di scena.

Mistery "Ragione e sentimento"

Ragione e sentimento sono in conflitto o in simbiosi? E' questa la domanda chiave attorno cui è ruotata la Mistery Box della settimana. Una questione tanto fondamentale nella cucina quanto nella vita. "Il nostro viaggio è entusiasmante - dirà un Bastianich più mai in vena di aforismi - se riusciamo ad armonizzare i nostri stati d'animo". 

"E questo accade - gli fa eco chef Klugmann - quando cuore e cervello vanno d'accordo". E infatti la prova consisteva proprio nel cucinare le cervella bovine mostrando creatività e tecnica. Obiettivo centrato per Alberto nonostante abbia messo insieme un piatto definito "Furbo", Davide che ha firmato invece una ricetta "Coraggiosa" e Simone che, grazie a tecnica e sensibilità, si è aggiudicato la prova conquistando l'importante vantaggio dell'Invention Test.

Tutti contro Italo

Ora che il cerchio inizia lentamente a stringersi intorno agli aspiranti cuochi è tempo di elaborare tattiche per andare avanti nel gioco. Si scopre così che secondo Simone non ha senso attaccare i più forti, perché non solo non li mandi via, ma si rialzano e si vendicano pure.

Meglio, quindi, cercare di mandare a casa le persone meno meritevoli che, sempre secondo Simone, sono l'insegnante d'educazione fisica Matteo e l'ex pilota Italo.

In dispensa Simone aveva la possibilità di scegliere tra tre cloches che contenevano gruppi d'ingredienti ad alta densità nutrizionale e propedeutici a bellezza, intelligenza e felicità.

Simone oltre a scegliere la cloche per se stesso e i compagni aveva, però, la possibilità di creare una quarta cloche da "donare" alle due persone che avrebbe voluto mettere in difficoltà  messa insieme con gli ingredienti più insinuosi e improbabili sottratti alle restanti cloche. Ecco che allora Matteo e Italo hanno dovuto far andare d'accordo sgombro e avocado, quinoa e pinoli, sedano bianco, asparagi e broccoli.

E così mentre tutti si dilettavano a dar vita a un piatto credibile con gli ingredienti della clochefelicità (fusilli, lenticchie, asparagi, patate viola e pomodori) Italo e Matteo si sono spremuti le meningi con il risultato di aver cucinato piatti risultati migliori rispetto agli altri tanto che Italo si è perfino aggiudicato la prova diventando capitano di brigata in esterna.

Tra i peggiori è finito lo stesso Simone con Davide e Rocco. Salvo Davide al Pressure Test è andato direttamente Simone mentre Rocco ha dovuto salutare la gara.

"Ho sbagliato un piatto, ecco perché sono uscito - dirà all'indomani dell'eliminazione a Panorama.it - ma non ho nulla da rimpiangere. Io ci ho messo tutto me stesso, ma non è bastato". 

Cosa serve per andare avanti a MasterChef e quali sono gli errori da evitare?

"Servono coraggio e determinazione. E poi è importante restare se stessi senza costruirsi un personaggio. L'ansia e la tensione, se non si sanno gestire, finiscono per avere un ruolo determinante".

La lezione di cucina più importante imparata a MasterChef?

"Di mettere sempre "Rocco" nel piatto e poi quel "Bravo" che mi ha detto Cannavacciuolo mentre stavo uscendo. Non lo dimenticherò mai".

Dove ti vedi tra cinque anni?

"In una cucina chiaramente".

Esterna kosher

Esterna difficilissima quella che hanno dovuto affrontare i 14 rimasti in gara, una prova dove le parole d'ordine erano "responsabilità e rigore".

La MasterClass, infatti, si è trasferita in un grande hotel milanese dove i cuochi amatoriali hanno dovuto cucinare per i 48 ospiti del Bar Mitzvah di David, un ragazzino di 13 anni ebreo protagonista del rito di passaggio all'età adulta più importante della religione ebraica. 

L'ebraismo ha molte regole da rispettare anche quando si tratta di cucina. Regole che le due brigate hanno dovuto imparare in fretta per poter cucinare in una cucina kosher che, due giorni prima, era stata preparata, sterilizzata e resa idonea alla preparazione di questo importante pasto.

Due supervisori ebrei hanno spiegato alle squadre le regole da rispettare: nessun cibo poteva essere messo a cuocere dalle loro mani, ma doveva passare da quelle del supervisore e nessun ingrediente poteva essere aggiunto in padella direttamente dalle loro mani pena: ricominciare da capo. 

A Italo il compito di scegliere la propria brigata determinando, di conseguenza, quella degli avversari cui ha messo a capo l'insicura Giovanna. Entrambe le brigate se la sono cavata molto bene con la cucina kosher e i commensali hanno gradito falafel, pollo, hummus, spiedini e crostata. Ad aver la meglio, però, sono stati i rossi di Giovanna che hanno mandato al Pressure Italo e i suoi.

Italo al Pressure

E così Italo ancora una volta si è trovato al centro delle critiche, accusato di non essere stato un buon capo e reo di non aver dato indicazioni chiare sottraendosi, anche, alle padelle. I giudici hanno dato ai concorrenti la possibilità di salvare i due migliori della squadra evitando loro il Pressure.

A maggioranza sono stati fatti i nomi di Antonino e Cateryna che sono andati direttamente in balconata. Joayda, Alberto e Simone; Italo, Manuela e Marianna, invece si sono dovuti sfidare in un Pressure Test a cinque step. Salvi Alberto e Simone della prima brigata e Manuela e Marianna della seconda al duello si sono trovati lo stesso Italo e Joayda che aveva il sostegno di tutti nel tentativo di mandare a casa il vecchio lupo dei cieli.

Il duello

Protagonista del duello è stato il pomodoro declinato il sei varianti: secco, in polvere, concentrato, in salsa, in succo e come acqua di pomodoro. I due duellanti hanno scelto - a caso - tre varianti a testa con cui dovevano creare il piatto. Joayda ha cercato di convincere i giudici con uno scampo marinato su chatney di pomodoro e panna acida al pomodoro, ma non ce l'ha fatta a superare la pastasciutta ai tre pomodori preparata da Italo.

"La scelta è facile - dirà Cannavacciuolo ai colleghi al momento della scelta del vincitore - quale piatto finireste?" E battere una buona pasta al sugo è davvero difficile. E così l'aspirante chef dominicana Joayda ha dovuto rinunciare al suo sogno di diventare il settimo MasterChef d'Italia e ha mancato l'obiettivo di mandare a casa Italo.

Ma perché Italo non piace proprio a nessuno?

"Perché è presuntuoso. Lui è un uomo abituato ad avere il comando e non non è per niente umile. Per lui MasterChef è più che altro uno sfizio mentre per tutti noi era un sogno. L'umiltà è ciò che rende grandi gli uomini, ma lui non ce l'ha. Avrebbe potuto comportarsi da padre verso tutti noi e invece non lo ha fatto".

In qualche modo Italo ricorda un po', per arroganza, l'avvocato Tiziana Stefanelli vincitrice di MasterChef 2...

Sì, però, secondo me, Tiziana sapeva cucinare molto meglio di Italo.

Mai come quest'anno MasterChef è stata un'edizione cosmopolita con concorrenti provenienti da ogni angolo del pianeta. Secono te perché così tanti stranieri hanno voluto partecipare all'edizione italiana di MasterChef

"Io sono in Italia da 8 anni e ho iniziato a conoscere la cucina italiana grazie a mia suocera. Per me la cucina è la mia grande passione e partecipare a MasterChef è stato naturale. Credo sia un buon messaggio visto che ci sono tanti stranieri che in Italia non portano problemi ma integrazione. Non vogliamo essere vissuti come "stranieri", ma vogliamo solo dimostrare quello che sappiamo fare".

Il consiglio che ti è rimasto nel cuore?

"Tutti quelli dati da chef Cannavacciuolo e soprattutto uno e cioè che per essere grandi uomini e grandi cuochi bisogna prima di tutto essere umili".

I giudici di MasterChef
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Barbara Massaro