Intervista doppia a Maurizio e Andrea, i vincitori morali di MasterChef
Televisione

Intervista doppia a Maurizio e Andrea, i vincitori morali di MasterChef

Genio e sregolatezza accanto a bontà d'animo e talento, due amici veri dentro e fuori dal talent

Mentre l'avvocato Tiziana Stefanelli si gode gli allori della vittoria della seconda edizione di MasterChef Italia abbiamo incontrato Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti rispettivamente medaglia d'argento e di bronzo del talent e ritenuti dal popolo web i veri vincitori dell'edizione. Due caratteri diversi, un talento in comune ma soprattutto una grande amicizia nata dietro ai fornelli e che guarda al futuro

Alla fine, per citare quello che ha detto Maurizio prima del duello finale nella 'lotta tra il bene e il male' ha vinto il male?

ANDREA - Ha vinto il male. Più che il male ha vinto una donna molto astuta. Faccio fatica a parlare di lei perchè questa figura che si è costruita intorno ha poco senso. Voglio e mi piace pensare che questa vittoria sia stata meritata. Non avrebbe senso ritenere che sia stato tutto pilotato e allora mi impongo di pensare che abbia vinto chi ha fatto i piatti migliori. Certo io ero lì e ho visto il sangue nell'agnello e come ha preparato il dolce e posso dire che i miei piatti erano migliore. Se devo seguire il cuore secondo me ha vinto il male, ma ho capito che devo controllarmi e allora seguo la razionalità e cerco di inscatolare il mio cervello... Facciamo finta che abbia vinto il migliore

MAURIZIO - Il bene purtroppo vince solo nelle favole e il questo caso ha vinto il male.  La cosa che mi consola è che le persone si siano rese conto un po' di com'era lei. Certo sarei stato contento  se avessi vinto io contro Andrea. Bisogna, comunque, fare i complimenti a Tiziana perchè è riuscita a fare più di me. Lei è stata pulita e ordinata, io sono stato un casinista tremendo, non ho mai cucinato così male come nella finale di MasterChef, ma ho davvero sentito troppo la tensione.

Durante le prove della MisteryBox non ho mai sentito così sotto pressione come ieri. Era come se subissi per la prima volta il peso della trasmissione, delle telecamere, dei compagni in piccionaia. Senza polemica, ma ti dico che la mattina della finale io sono stato preso e portato da una parte da tutte le persone che erano lì: tecnici, inservienti, gente che passava e tutti mi dicevano 'ti prego vinci'. Poi nel montaggio non si è sentito perchè ci hanno messo la musica, ma quando Cracco ha detto che aveva vinto lei è sceso un silenzio di tomba. Hanno fatto trionfare una persona che mette la strategia davanti al cuore e alla fantasia, non c'è altro da aggiungere. Io rappresentavo i folli che ci provano ad essere creativi, a seminare per lasciare qualcosa. La cosa che mi rincuora è l'affetto che i bambini provano per me.

Se potessi riavvolgere il nastro cosa cambieresti della finale?

ANDREA - Cambierei il risultato prima di tutto: vedrei me e Maurizio in finale con la mia vittoria. Fino all'ultimo ero convinto di vincere Masterchef. Mi hanno portato avanti bene e forse mi hanno anche un po' illuso. Dopo il piatto dell'agnello e le critiche dei giudici ho capito che era finita. Contro certe logiche e certi meccanismi che non conosco il cuore perde e io ho perso. Se avessi visto il primo MasterChef forse sarei stato meno ingenuo. Pensavo che tutti fossero lì con la mia stessa passione e voglia di cambiamento, non solo per fare una gara. Io se vado a MasterChef è perchè voglio fare lo chef; sono andato con questo spirito e mi sono preso una mazzata assurda.

MAURIZIO -  Innanzi tutto mi concentrerei di più: non ero concentrato, non ero abbastanza isolato e ho commesso degli errori. Ad esempio sul dolce dovevo mettere una fettina di mango sulla copertura di cioccolato per renderlo più morbido e non l'ho fatto e forse quello è stato il mezzo punto che ha fatto la differenza. Avrei dovuto essere più strategico. L'avvocato ad esempio aveva messo nelle ricette alcune preparazioni già complete che non doveva cucinare come ad esempio le castagne e le violette candite. Diciamo che ieri sera ho fatto una panna cotta da 100.000 euro. Volevo fare un menu stellato e ho fatto una serie di cavolate, cosa che non avevo fatto per tutta la trasmissione. Non ho calcolato gli imprevisti come, ad esempio, la panna montata che non si montava perchè stava da troppo tempo sotto ai riflettori. Se perdi 25 minuti per montare la panna poi perdi di lucidità.

Come sarebbe stata la finale perfetta?

ANDREA - Io e il Mauri insieme. Avremmo anche scherzato mentre ognuno faceva i propri piatti e ci sarebbe stata un'altra energia. Se avesse vinto lui o io il premio sarebbe stato sicuramente diviso in due per un progetto comune. Anche quando non cucinavamo eravamo comunque insieme, cominciavamo a parlare di piatti, di ricette, di idee. Insieme eravamo un cervello solo con quattro mani.

MAURIZIO - Andrea e Maurizio. Perchè qualunque cosa fosse successa sarebbe stato comunque un finale da favola. L'avvocato è molto brava, ma non era all'altezza di Andrea. Lei dal canto suo ha una determinazione pazzesca ed è quadrata. E' in grado di imparare di tutto. Io invece sono più istintivo e dominato da un'altra energia. Forse con Andrea sarebbe venuto fuori il meglio di Maurizio. Invece ero agitato e avevo quasi un atteggiamento autistico in cucina, sentivo le sue frecciatine e i suoi trabocchetti per distrarmi. Avrei dovuto avere la freddezza che ho avuto nella preparazione del foie gras. Avevo nella mia tasca tante figurine di persone che volevano che vincessi e non ce l'ho fatta, mi sento quasi in dovere di fare delle scuse agli italiani.

Vi aspettavate tutto il successo che avete avuto sui social network?

ANDREA - Quella è stata la vittoria in più bella, no non me l'aspettavo. Io prima avevo tipo 80 amici su facebook e adesso ne ho migliaia. Una cosa che mi ha colpito è che sono stato capito: per strada, su twitter, su facebook tutti mi vogliono bene. E' come se fosse un abbraccio gigantesco e spero che tutta questa energia porti a qualcosa di positivo perchè io in questo momento sono a casa e spero che mi propongano delle cose. Vorrei scrivere un libro con Maurizio o fare un format televisivo con lui.

MAURIZIO - Io te lo dico da comunicatore: si! Ma non mi aspettavo l'affetto che ho ricevuto. Ieri avevo centinaia di messaggi e ho sentito il bene delle persone, ma anche la cattiveria vera verso un po' tutti. Del resto quando ti esponi è così: il popolo di facebook sta diventando la rappresentazione dell'italietta che critica con frasi inutili e stupide, in questo con Twitter non c'è paragone: lì vanno avanti solo quelli che hanno davvero qualcosa da dire.

Rimpianti, rimorsi?

ANDREA - Quello di essere stato troppo ingenuo. Ho seguito troppo il mio cuore e mi sono esposto, mi sarei potuto controllare un po' di più. E poi ho sottovalutato l'avvocato. Quando ho mandato a casa Paola ho sbagliato, con il senno di poi avrei dovuto cercare di eliminare Tiziana, ma se devo essere sincero non volevo fomentare l'astio intorno a lei che si stava creando. Lo dicevo anche agli altri: "Ragazzi, non facciamo il suo gioco. Lei più nemici ha più è contenta".

MAURIZIO - Oltre a non aver dato l'iban a MasterChef? Come rimpianto ho quello di non essere riuscito a fare un piatto chiuso la giornata della prova in esterna a Portofino davanti ai tre critici, per me sarebbe stato importante.  Un altro rimpianto è di non essermi esposto totalmente. Il vero Maurizio è uscito solo alla fine, ma tutto sommato andava bene così.  

Se dovessi dare un titolo alla tua esperienza a MasterChef?

ANDREA - Io mi sono azzerato e sono rinato con un po' di amaro in bocca. Adesso aspettiamo. E' stata quella che definirei una rinascita amara

MAURIZIO - Non è vero quello che si dice che i secondi sono i primi degli sconfitti.

Se fosse un film?

ANDREA - "Il vento fa il suo giro". E' un film poco famoso, la storia di un manager che molla tutto e va ad allevare capre.

MAURIZIO - "L'avvocato del diavolo"

Tre definizioni e tre voti per i giudici

ANDREA - Nove a Bruno Barbieri perchè è quello che mi ha capito più di tutti. Il suo sguardo è uno sguardo che ti parla ha un'energia e grinta molto bella; è quello che mi ha trasmesso di più di tutti. A Carlo Cracco darei otto perchè col suo modo di porsi molto da chef comunque insegna tanto, mi è servito e mi servirà sicuramente in futuro. Per Joe Bastianich, otto. E' una persona di un'umanità immensa. A volte ci portava il vino nel backstage e a telecamere spente era quello che aveva il contatto più autentico con noi.

MAURIZIO - Cracco è un patatone confuso, Bastianich è un personaggio fuori dalle righe e fantasioso, un vero anchorman. Barbieri, invece, è una pop star della cucina. E' veramente un'icona. E' come Madonna della ristorazione. Quando cucina dimostra una manualità fuori dalle righe e un modo di trattare gli alimenti con grande sapienza, da vero Maestro.

“E adesso che faccio?” Lo ha detto Andrea ora ve lo chiediamo noi

ANDREA - Me lo sto chiedendo ancora, quello che devo fare è mettere tutto in fila quello che si proporrà e riuscire ad avere la lucidità per capire qual'è la cosa giusta: non posso permettermi di sbagliare. A parte delle proposte vere e ufficiali che spero mi verranno fatte, ho avuto tante altre proposte da parte di molte persone ed è difficile mettersi lì e valutarle, in giro ci sono tanti venditori di fumo. Il mio sogno nel cassetto resta quello di fare qualcosa con Maurizio. Lui mi ha insegnato tante cose, mi diceva sempre: "Andrea ti devi divertire".

MAURIZIO - Spero di avere degli altri 'sogni a progetto'. Vorrei fare qualcosa con Andrea in tv dove si cucina, magari girare per i 50 ristoranti più famosi del mondo e mostrare alla gente come funzionano le cucine, cosa e come si preparano i piatti o qualcosa di simile.

Descrivimi l'altra persona

ANDREA - Maurizio è morbido, è da abbracciare, mette in ballo mille piatti e quando è ai fornelli sembra che stia cucinando per milioni di persone, fa un grande casino, ma è geniale. Lui mi ha insegnato a slegarmi e io sto provando ad insegnargli ad essere più pulito e strutturato.

MAURIZIO -  Andrea è un animale interessantissimo, è una persona buonissima, senza pelle, incredibile. Lui va diretto sempre verso qualche parte anche se non sa mai esattamente dove, però ci va come un treno e io sono peggio di lui. Vorrei continuassimo a perderci e perdere insieme e rimanere amici come a Masterchef. Bisogna cercare di essere sportivi e umani anche con Tiziana  che è comunque una Signora e non va offesa, ci vuole sempre rispetto. Anche quelli delusi da come è andato a finire MasterChef se vogliono parlare di cucina possono farlo, ma senza insultare nessuno. Ha vinto la Regina delle Rose di Alice nel Paese delle Meraviglie; io, il Cappellaio matto, sono rimasto fregato e il Bianconiglio Andrea è finito cotto in salmì.

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Barbara Pepi