Steven Tyler tiene viva la fiamma del rock a Roma
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Steven Tyler tiene viva la fiamma del rock a Roma

Il cantante degli Aerosmith ha proposto alla Cavea dell'Auditorium i successi della sua band, brani country e cover dei Beatles

Living on the edge (Vivere al limite), oltre che il singolo di lancio dell’album multimilionario Get a grip, è quasi un manifesto programmatico della poetica degli Aerosmith, in costante tensione tra edonismo e denuncia sociale.

I record degli Aerosmith

Inseriti ufficialmente nella Rock & Roll Hall of Fame, gli Aerosmith hanno venduto oltre 100 milioni di album in tutto il mondo e ottenuto innumerevoli premi e riconoscimenti, tra cui quattro Grammy Awards, otto American Music Awards, sei Billboard Awards, e 12 MTV Awards.

Nel corso degli ultimi 45 anni, i membri della band americana  -Steven Tyler, Joe Perry, Joey Kramer, Tom Hamilton e Brad Whitford- hanno guadagnato 95 certificazioni Oro, Platino e Multi-Platinum dalla RIAA per i loro album, singoli e video, diventando  la band americana con il numero più alto di certificazioni, oltre che tra le più influenti.

Non deve essere facile rinunciare a un brand così forte (e redditizio) come quello degli Aerosmith, ma il carismatico frontman Steven Tyler ha dimostrato ieri sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma di cavarsela egregiamente anche in versione solista, accompagnato da The Loving Mary Band, un sestetto di Nashville che unisce melodie country a sonorità più rock e dure.

Formata da Marti Frederiksen, già collaboratore degli Aerosmith nonché co-autore della hit Jaded, Rebecca Lynn Howard, Suzie McNeil, Elisha Hoffman, Andrew Mactaggart e Sarah Tomek, la band ha accompagnato Steven nel suo recente disco solista We’re All Somebody From Somewhere e in tour, con un sound in perfetto equilibrio tra rock e country.

Il minitour italiano del rocker di origini calabresi si è concluso ieri sera a Roma, nella suggestiva cornice della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, dopo i live dei giorni scorsi a Trieste e a Barolo.

The Sisterhood Band

Il concerto è stato aperto dal duo femminile The Sisterhood Band formato da Ruby Stewart (figlia di Rod Stewart) e da Alyssa Bonagura, di ottima presenza scenica e dotate di due voci perfettamente complementari, che hanno regalato, solo con l'ausilio della chitarra acustica e del tamburello, una mezz’ora piacevole all’insegna di un country fresco e contemporaneo.

Da buona icona del rock, Steven Tyler si è fatto un po’attendere ed è salito sul palco con mezz’ora di ritardo rispetto all'orario previsto( le 22), ma l’energia, il carisma e l’impatto live di  Steven Victor Tallarico, che ha tagliato il traguardo dei 70 ani lo scorso 26 marzo, hanno messo subito d’accordo tutti, sostituendo i mugugni con assordanti urla di approvazione.

Il racconto del concerto

Un video di foto e discorsi del frontman degli Aerosmith accompagna l’ingresso dei membri della band, ma tutti gli occhi (e i cellulari) erano solo per Tyler, il cui ingresso ha fatto scattare immediatamente la corsa del pubblico del parterre sotto al palco, per vedere da pochi metri il cantante degli Aerosmith, un sogno forse cullato per anni e ora finalmente realizzato.

Le prime note di Sweet Emotion danno il via alla festa, che diventa ancora più coinvolgente nella power ballad Cryin’, cantata in coro dai 3.000 dell’Auditorium.

Molte le cover in scaletta, dagli amati Beatles, omaggiati con I’m Down/Oh! Darling e Come Together, ai Fleetwood Mac, con l’evergreen Rattlesnake Shake, che mostrano le buone qualità della band e l’istrionismo del Nostro, con tutto il suo repertorio di smorfie, movenze sghembe e continui scambi con il pubblico.

Grande entusiasmo, e non poteva essere altrimenti, suscitano le hit Jaded e Pink, due dei brani di maggior successo degli Aerosmith, a conferma dell’assunto secondo il quale il pubblico vuole ascoltare in concerto (solo?) le canzoni famose.

Una delle cover più riuscite delle serata è certamente Piece of My Heart di Erma Franklin, sorella della grande Aretha, resa immortale dall’interpretazione di Janis Joplin.

L’intensa title track We're All Somebody From Somewhere conferma la bontà del suo progetto country, ma come sempre sono le canzoni degli Aerosmith a suscitare le maggiori emozioni con la trascinante Livin' on the Edge e una cupa, sofferta Janie's Got a Gun, accompagnata da luci soffuse e interpretata splendidamente da Tyler.

Una canzone particolarmente significativa per il cantante di origini calabresi, tanto da aver dato il nome alla sua attività benefica, la Janie’s Fund (www.janiesfund.org) in partnership con Youth Villages, che tutela e protegge le ragazze vittime di abusi e stupri, proprio come la protagonista del brano.

Tyler si siede al pianoforte, mette da parte la sciabola per il fioretto nell’eccellente medley Home Tonight / Dream On, che conferma la sua completezza di artista con un’interpretazione maiuscola per pathos e misura.

Il concerto si avvia dopo un’ora verso la fine con la scatenata cavalcata rock di Train Kept A-Rollin', originale cover di Tiny Bradshaw, con la band che guadagna per alcuni minuti i camerini, salutata da applausi convinti.

Il bis è breve, ma folgorante, con l’iconica Walk this way, una pietra miliare della musica leggera in quanto ha segnato, nel 1986, il primo connubio tra hard rock e il rap dei Run D.M.C., con Tyler che si avvicina a pochi centimetri dal pubblico e lo invita a cantare il coro nel suo microfono.

Il concerto si chiude dopo un’ora e un quarto con la prima strofa e il coro di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, un caloroso tributo alla band che ha maggiormente influenzato il sound degli Aerosmith.

Steven Tyler ringrazia il pubblico, manda baci e promette di tornare presto a Roma.

Qualcuno forse avrebbe voluto ascoltare meno cover in scaletta e più successi degli Aerosmith come I don’t want to miss a thing, Rag doll, Love in an elevator e Dude(looks like a lady),  ma Tyler ha voluto differenziarsi dal greatest hits della sua band e rendere omaggio ai brani che hanno avuto maggiore impatto nella sua carriera, con una performance intensissima e senza mai una pausa o un momento di noia.

A settant’anni compiuti, sono davvero pochi i frontman che possono reggere il confronto con la sua selvaggia fisicità, attraverso la quale custodisce e tramanda alle nuove generazioni il sacro fuoco del rock, che brucia da quasi cinquant'anni nelle sue vene.


La scaletta del concerto di Steven Tyler all’Auditorium di Roma (27/7/2018)


Sweet Emotion

(Aerosmith song)

Cryin'

(Aerosmith song)

I'm Down / Oh! Darling

(The Beatles cover)

Come Together

(The Beatles cover)

Rattlesnake Shake

(Fleetwood Mac cover)

Jaded

(Aerosmith song)

Only Heaven

Pink

(Aerosmith song)

Piece of My Heart

(Erma Franklin cover)

We're All Somebody From Somewhere

Livin' on the Edge

(Aerosmith song)

Janie's Got a Gun

(Aerosmith song)

Home Tonight / Dream On

(Aerosmith song)

Train Kept A-Rollin'

(Tiny Bradshaw cover)

BIS

Walk This Way

(Aerosmith song)

Play Video

Whole Lotta Love

(Led Zeppelin cover) (only first verse and chorus)

Gabriele Antonucci
Steven Tyler si è confermato a Roma un frontman straordinario

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Gabriele Antonucci