Van der Garde: via dalla Sauber per 15 milioni di euro
EPA/JULIAN SMITH
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Van der Garde: via dalla Sauber per 15 milioni di euro

Il pilota olandese ha vinto la sua battaglia legale contro il team svizzero. Che gli ha concesso una cifra "monstre" per levargli il volante

Da una parte un pilota che voleva fortissimamente prendere il volante della monoposto promessa per via di un accordo firmato e avallato da tutte le parti in causa. Dall'altra una scuderia convinta e pure di più che quell'accordo non meritava di essere rispettato, perché le cose cambiano e il denaro degli sponsor vale più di ogni altra cosa, anche di una stretta di mano. Anche nella Formula 1. Giedo van der Garde, olandese di anni trenta con un passato di rispettabilissimo professionista delle quatto ruote da gara pur senza acuti degni di nota (zero punti con la Caterham nel 2013, unica stagione da pilota vero in F1), ha vinto, meglio, stravinto la sua battaglia legale contro la Sauber. Chiedeva il rispetto del contratto che diceva che avrebbe dovuto correre nel campionato in corso da pilota titolare. Al posto di uno tra Felipe Nasr e Marcus Ericsson, che benissimo hanno fatto nel Gran premio d'Australia, capitolo numero uno del campionato 2015. 

I giudici chiamati a dire la loro sulla vicenda hanno dato ragione a van der Garde in tutti i gradi di giudizio. La macchina è sua, prendere o lasciare, che la Sauber si rassegni, l'ultimo messaggio recapitato alla scuderia svizzera dalla Corte suprema dello stato di Vittoria, Australia. E allora, che fare? La Sauber ha deciso: meglio tirare fuori il portafogli e chiudere la faccenda per il bene di tutti. Secondo il sito "Motorsport", van der Garde avrebbe accettato di dimenticare l'offesa ricevuta in cambio di 15 milioni di euro. Una cifra da capogiro anche per i giganti della Formula 1, se consideriamo che campioni del mondo come Fernando Alonso e Lewis Hamilton hanno incassato nel 2014 bonifici per un totale di 20 milioni. La ragione di questo apparente autogol della Sauber sta probabilmente nella valigia. Degli sponsor che Nasr ed Ericsson hanno cortesemente accompagnato fino alla corte di Monisha Kaltenborn, team principal del team elvetico. Van der Garde ringrazia. 

EPA/JULIAN SMITH

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Dario Pelizzari