Valentina Arrighetti, pallavolista “imprenditrice”
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Valentina Arrighetti, pallavolista “imprenditrice”

La giocatrice di Busto, alle porte della semifinale playoff, ci racconta perché la sua vita non è fatta di solo volley

Bella, brava e “attiva”, anche fuori dal campo. A 29 anni Valentina Arrighetti, centrale della Nazionale di pallavolo e della Futura Volley Busto Arsizio, è nel pieno della sua carriera sportiva, con una semifinale di playoff davanti e una serie di successi, tra cui un oro Europeo e due Champions League, che l’hanno portata tra le primissime del nostro campionato.

Ma Valentina non vede solo la palla da volley. Prima un ciondolo con inciso sopra il suo marchio, “Vale 13”, poi una cover per iPhone personalizzata frutto di una collaborazione con un negozio di accessori per smartphone. L’orizzonte di “Piske” sembra essere andato ben oltre la rete della campo gioco. Puro divertimento o magari un pensiero al dopo-pallavolo? Lo abbiamo chiesto proprio a Valentina in occasione dell'annuncio di un nuovo accordo di sponsorizzazione con Asics..

Valentina, è vero che sei sempre più attiva a livello imprenditoriale?

“La parola “imprenditoriale” mi sembra esagerata. Ho avuto alcune iniziative per coinvolgere i tanti fan che mi seguono. Qualcosa di diverso per stare vicino alle persone a farmi conoscere”

Come ti è venuta l’idea di produrre due oggetti con il tuo marchio?

“Ho la fortuna di esser un’atleta che piace molto al pubblico. Forse perché sono una ragazza normale che si è fatta la gavetta passando tutta la trafila delle serie minori. Così sempre più spesso i miei fan mi hanno chiesto un’oggetto che mi potesse rappresentare. La cover è nata da un concorso con i disegni più belli realizzati proprio dai miei sostenitori. Il ciondolo invece è stato ideato attraverso una collaborazione con i ragazzi di un laboratorio”.

Stai già pensando al futuro dopo la pallavolo?

“Non so se potrò utilizzerò la mia immagine anche per il futuro. Non mi vedo in tv, non mi vedo a fare pubblicità. Ho sempre avuto la passione per la cucina quindi magari un ristorante potrebbe essere una possibilità”.

Si guadagna di più facendo l’imprenditore o giocando a pallavolo?

“Non scherziamo. Decisamente di più con la pallavolo”.

Se dovessi, a oggi, darti un giudizio come giudicheresti la tua carriera di sportiva? 

“Se mi guardo indietro posso solo essere felice. Mi vedo come un’atleta che ha sempre dato il suo massimo e ha ottenuto tante cose. Non tutte, per fortuna, perché ho ancora tanti obiettivi per cui continuare a lavorare”.

Tipo?

“Sicuramente il Mondiale, poi un Europeo da protagonista e fare la mia seconda Olimpiade”.

Imprenditoria  a parte, come procede la tua vita fuori dal campo? Sei fidanzata?

“Di queste cose non mi piace parlare.. (ride ndr). Faccio una vita normalissima, non sono molto mondana. Sto a casa e cerco di riposarmi. Mi piace stare all’aria aperta ma sono un tipo abbastanza solitario”.

Anche la pallavolo sta vivendo la crisi, di soldi e pubblico, che attanaglia un po’ tutto il mondo dello sport italiano?

“Sicuramente la crisi c’è ma devo dire che i tifosi di pallavolo sono dei veri appassionati. Non so se sia così in tutta Italia ma io sono abituata al pubblico di Busto che è uno dei palazzetti caldi. Sono fortunata perché ogni domenica entrare in campo è un’emozione. Certo per quanto riguarda la copertura televisiva qualcosina in più non farebbe male”. 

Come ti vedi tra 10 anni? 

“Con una medaglia olimpica al collo, una famiglia e tanti bambini”.

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Teobaldo Semoli