La forza dei gay nello sport Usa
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La forza dei gay nello sport Usa

Nel 2013 i coming out degli atleti omosessuali si sono moltiplicati negli Usa. Grazie a Obama e alla Corte Suprema

Nella speciale classifica dei 100 avvenimenti più importanti per l'omosessualità nello sport redatta dai lettori del portale SB Nation, il coming out di Billy Jean King del 1981 è al terzo posto, preceduta solo dall'annuncio di Martina Navratilova (stesso anno) e da quello di Dave Kopay (1975) primo giocatore professionista di football a rivelare la sua omosessualità.

Basta pensare a questo per comprendere quanto sia stato importante per la comunità gay americana la decisione di Barack Obama di inviare la stessa King e l'ex campionessa di hockey su ghiaccio Caitlin Cahow (lesbica dichiarata) a rappresentare gli Stati Uniti alle olimpiadi invernali di Sochi, dando così un doppio schiaffo a Vladimir Putin; il presidente Usa non poteva scegliere un modo più plateale per protestare contro le leggi omofobe della Russia.

Due decenni di singoli coming out

Se si guarda ancora alla classifica, si vede come dall'inizio degli anni' 90, i coming out degli atleti americani siano aumentati progressivamente e si siano intensificati nel primo decennio di questo secolo: casi eclatanti - come nel 1999, di Billy Bean, giocatore professionista di baseball - o meno famosi, ma comunque significativi. Nel 2013, i casi di outing di sportivi sono stati 76, forse un record, la maggior parte dei quali riguardano gli Stati Uniti.

Una sorta di valaganga. Ma è il segno dei tempi e dei cambiamenti della società americana, ratificati da due storici passaggi: il si ai matrimoni gay da parte di Barack Obama nel 2012 e la sentenza della Corte Suprema del giugno 2013. Sulla scorta di queste aperture, alcuni importanti campioni sportivi omosessuali hanno deciso di venire allo scoperto. Sono casi ancora limitati per ogni singolo sport, e non tutte le discipline sono comprese nel fenomeno  - molti atleti hanno ancora timore di dichiarare la loro omosessualità, come per esempio nello sport machista per eccellenza, il football - ma messi tutti insieme segnano il passaggio da un'epoca all'altra per quanto riguarda il costume.

Sport, politica e omosessualità in Usa e in Russia

Il più aperto atteggiamento della società americana nei confronti della questione gay (basta ricordare la copertina di Time che, diversi mesi prima che lo sentenziasse la Corte Suprema, raccontava già di un'America in cui i matrimoni omosessuali erano già accettati come un dato di fatto) è stato anche parte del "tesoretto" politico usato da Obama per vincere al sfida delle elezioni del 2012. Vittoria che è avvenuta grazie alle minoranze (donne, afroamericani, giovani, latinos e - appunto - omosessuali) e negli stati più libertari. L'esatto contrario di quello che è accaduto in Russia. Con una società più conservatice rispetto a quella americana, Vladimir Putin ha deciso di varare leggi draconiane nei confronti degli omosessuali per cementare la sua alleanza con la Chiesa Ortodossa e con la vasta Russia rurale; un'asse su cui si basa il potere, ma anche il consenso sociale del presidente russo.

In questo senso, i due paesi sono all'antitesi. Ed è evidente come per un atleta americano sia più facile ora fare coming out; è chiaro come sia impossibile invece per un russo. Nella Top Parade del 2013 dello sport gay a stelle e strisce ci sono alcuni importanti nomi.

Jason Collins - Basket

Trentaquattro anni, un campione e un simbolo, è stato il primo atleta dalla grande notorietà, ancora in attività nella Nba, a dichiararsi omosessuale. Lo ha fatto con una lettera a Sport Illustrated: "Sono nero e sono gay. Ci sono quelli che alzano la mano in classe per dire - sono differente - e io sto alzando la mia mano". Una lettera in cui il campione racconta il suo lungo viaggio alla ricerca di se stesso, finito con un felice approdo e la serena scelta di rendere pubblica la sua omosessualità. Le reazioni al suo annuncio sono state molteplici. Barack Obama l'ha elogiato. In effetti, Collins è una esempio. Nessun atleta al suo livello in uno dei campionati più seguiti (basket, football, baseball) aveva mai svelato di essere gay. In un certo senso, lui è un apripista. 

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Robbie Rogers - Calcio

Ha giocato nella nazionale americana di calcio, nella Major League Soccer e nella English League Championship (la Serie B inglese). Buon talento, grande presenza, discreta notorietà, Robbie Rogers, 25 anni, è diventato ancora più famoso quando ha deciso di svelare la sua omosessualità. Lo ha fatto con un post sul suo blog, nello scorso febbraio: "Sono finalmente un uomo libero, un uomo felice". Dopo averlo postato, Rogers ha lasciato l'attività agonistica. E'tornato al calcio giocato con un contratto con i LA Galaxy.

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Brittney Griner - Basket Femminile

Nell'intervista in cui ha rivelato la sua omosessualità, questa prima scelta della WNBA (il campionato professionistico) non ha mai usato la parola "lesbica". Ma ha fatto capire molto bene quale sia il suo orientamento. "Non mi importa cosa gli altri dicano di me, l'importante è che io mi senta me stessa". In realtà, Brittney non si è mai nascosta, ma non era così famosa prima di arrivare ai Phoenix Mercury da attirare tanta attenzione sulla sua persona. La notorietà l'ha portata a spiegarsi in pubblico e a fare coming out.

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Kwane Harris - Football

A modo suo, anche lui ha fatto coming out nel 2013. Campione di Football che si è ritirato da tempo, qualche mese fa è stato incriminato per aggressione nei confronti del suo ex boy friend. E'stato quello il modo in cui si è venuti a conoscenza della sua omosessualità. E' una caso limite, quello che vi citiamo. E significativo. Perché si attende ancora che uno dei giocatori in attività in questo sport sveli la propria omosessualità. In passato, lo hanno fatto - volontariamente - atleti che aveva lasciato il professionismo. Ma, in una disciplina tanto machista è difficile che qualcuno abbia il coraggio di farlo quando è ancora in una squadra. Gli sponsor se ne andrebbero, i compagni di spogliatoio ti guarderebbero male. Il coming out nel Football è stato uno dei dibattiti dell'anno.

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Abby Wambach - Calcio Femminile

Lei ha scelto il modo più eclatante. ha sposato alle Hawaii la sua compagna di squadra Sarah Huffman. Che questa giocatrice, spesso in nazionale, fosse lesbica non era un segreto per nessuno, ma la sua omosessualità non era un fatto pubblico. Lo è diventato dopo il fatidico "yes"

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76 atleti nel 2013 sono tanti. Ma sono solo una coraggiosa avanguardia negli Usa.  Nonostante i Tempi favorevoli, per molti, il timore di essere discriminati a causa della propria omosessualità è ancora troppo forte. E'molto probabile che il 2014 porterà altri clamorosi coming out.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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