F1, Gp Bahrain: i top e i flop di Turrini
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F1, Gp Bahrain: i top e i flop di Turrini

Per il popolare giornalista emiliano, la terza gara della stagione ha ribaltato i giudizi sull'impatto delle nuove regole in pista. La Ferrari? “Uno spettacolo umiliante”

TOP

LO SPETTACOLO. “Ci siamo lamentati moltissimo fino a qualche giorno fa. Dicevamo e scrivevamo, io per primo, 'è la Formula noia, mancano i suoni, non ci divertiamo più'. E invece devo dire che la gara di ieri, in termini di spettacolo, è stata a mio avviso la più bella degli ultimi cinque anni. Abbiamo visto l'automobilismo nella sua accezione più vera e autentica. I duelli ruota-ruota e pure le sfide tra compagni di squadra, di tutto un po'. Ecco, a proposito di sfide tra monoposto della stessa scuderia. Se ci fosse stato Jean Todt al muretto della Mercedes, sono certo che non avremmo visto il duello tra Hamilton e Rosberg. Gli appassionati del Cavallino lo sanno bene. Tornando alla corsa, speriamo che non si tratti soltanto di un episodio. Tra due settimane avremo la possibilità di fare la verifica in Cina. In Bahrain abbiamo visto la Formula 1 che vorremmo vedere sempre: intensa, entusiasmante. In una parola, anzi, tre: bella, bella, bella”.

LEWIS HAMILTON. “L'uomo in nero, man in black, ha fatto qualcosa di grande. Vero, la Mercedes è di una qualità assoluta, però quando negli ultimi giri della gara il pilota britannico ha respinto l'assalto del compagno di squadra Rosberg con gomme sicuramente meno performanti ci siamo ricordati le qualità grazie alle quali Hamilton è diventato uno dei migliori piloti al mondo. Questo non significa che vincerà il Mondiale, perché Rosberg va altrettanto forte e oggi è ancora in testa alla classifica, tuttavia l'Hamilton del deserto ha confezionato una prova in stile Lawrence d'Arabia”.

SERGIO PEREZ. “E' stato buttato via come una scarpa vecchia dalla McLaren, che aveva fatto un grande investimento su di lui, prelevandolo dall'Accademia Ferrari. Finito alla Force India, nella quale ha trovato un collega in gambissima come Hulkenberg, è riuscito a salire sul podio alla fine di una corsa bellissima. E guida una Force India, non una Mercedes”.

FLOP

FERRARI. “Sono profondamente imbarazzato, depresso e tristissimo per quanto sta succedendo a Maranello, anche perché vivo a pochi chilometri dalla casa della Ferrari. A oggi, devo riconoscerlo, questa è la peggiore macchina della storia del Cavallino. Paragonabile soltanto alla monoposto del 1992, con Alesi e Capelli che beccavano sistematicamente due giri dalla Williams di Mansell e Patrese, e a quella del 1988, con al volante il povero Alboreto e Berger, che venivano spesso e volentieri doppiati dalla McLaren di Senna e Prost. Considero comprensibile la frustrazione del presidente Montezemolo e del vicepresidente Piero Ferrari, che hanno lasciato l'autodromo quando mancavano ancora dieci giri alla fine della gara. Con quel gesto, hanno dato corpo al sentimento di desolazione di milioni di ferraristi in tutto il mondo.

“L'anno scorso, Alonso è arrivato secondo dietro a Vettel, la Ferrari comunque era lì. Non era la macchina migliore e il tifoso ci rimaneva male, ma non arrivava decima. E poi c'è l'aggravante: quest'anno non ci sono Alesi e Capelli, bensì due campioni del mondo, cui è stata consegnata una macchina che non gli permette di fare meglio del nono e del decimo posto. Incredibile. Non so come si possa spiegare questo momento. E c'è di più: il regolamento della nuova Formula non è cascato in testa ai progettisti di Maranello senza preavviso. Sapevano cosa si sarebbe dovuto fare da due anni. E la Ferrari è stata favorevole a questa evoluzione normativa, come sta nelle cose considerando che a Maranello si fabbricano auto. Poi capita la gara in Bahrain e assisti a uno spettacolo da brividi. E' umiliante. Speriamo che ci sia una soluzione, ma ne dubito”.

McLAREN. “Dopo il primo gran premio, e grazie alle indubbie qualità della power unit Mercedes, ci aveva dato la sensazione di poter essere immediatamente dietro alle Frecce d'argento. Tuttavia, in Bahrain non abbiamo visto una McLaren affidabile e nemmeno velocissima, perché finché sono stati in gara c'erano altre squadre con motore Mercedes, la Williams e la Force India, che facevano meglio di loro. E' un passo indietro, un salto nel buio. Deludente”.

PASTOR MALDONADO. “E' recidivo. Due anni, quando era alla Williams, aveva innescato una serie di carambole che fortunatamente non hanno avuto conseguenze drammatiche. Ieri, con Gutierrez, ne ha combinata un'altra delle sue. Può darsi che abbia avuto dei problemi a controllare la sua macchina, ma credo che il suo attacco ai danni del pilota della Sauber sia stato incongruo e non proprio degno di un pilota della Formula 1. A volte sono questi episodi che ci aiutano a capire come uno dei problemi dell'automobilismo stia nel fatto che la disponibilità finanziaria determini carriere a prescindere dal talento. Pur con tutto quello che ha già fatto, Maldonado non ha mai avuto problemi a trovare una monoposto. Davide Valsecchi, tanto per fare il nome del pilota cui ha preso il posto, i gran premi li guarda invece in televisione. E' triste, ma certo non è una novità”.

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