Troppi debiti, Malaga escluso dall'Uefa. Monito per gli sceicchi
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Troppi debiti, Malaga escluso dall'Uefa. Monito per gli sceicchi

Esclusi per i bilanci in rosso. Psg e Manchester City sotto osservazione per le partnership

La scure dell’Uefa sui club che non rispettano i parametri finanziari imposti dai nuovi regolamenti. Se non è una vera e propria tolleranza zero, di sicuro le sanzioni al Malaga e ad altri sei club hanno il sapore di un avvertimento a tutti, sceicchi compresi. Gli spagnoli sono stati banditi dalle competizioni europee per la prima volta in cui ne avranno titolo nelle prossime quattro stagioni a partire dalla 2013-2014.

Sanzione aggravata da una multa da 300mila euro mentre sono stati scongelati i premi per le passate edizioni che erano stati posti ‘sotto sequestro’ in attesa del giudizio. La squalifica scatterà se il Malaga, che versa in una situazione difficile dopo la decisione degli sceicchi di abbandonare, non riuscirà a provare entro il 31 marzo 2013 di aver fatto fronte a tutti i suoi impegni con calciatori, società e fisco spagnolo.

Sanzioni sono scattate anche per Hajduk Spalato, Osijek, Rapid Bucarest e Partizan Berlgado squalificati per la prima stagione utile nelle prossime tre (più ammende) con le stesse modalità del Malaga. Solo multa per il Vojvodina (10mila euro) e l’Arsenal Kiev (75mila euro). Salvo il Lech Poznan.

Il messaggio è chiaro e arriva nei giorni in cui la lente dell’Uefa e dell’Eca si sta accendendo sull’accordo commerciale da 800 milioni di euro in cinque anni del Psg con l’Ente del turismo del Qatar. Una mossa al limite per aggirare le regole del fair play finanziario con effetto retroattivo già dal bilancio 2011-2012. E il Manchester City ha chiuso l’esercizio con un rosso spaventoso da 120 milioni di euro malgrado la partnership con la Ethiad Airways che l'Uefa ha messo sotto osservazione e che ha insospettito Nyon.

Il vero e proprio fair play finanziario scatterà a partire dalla stagione 2014-2015. Lì si vedranno le prime sanzioni mentre i bilanci sono sotto osservazione dall'esercizio 2011-2012 con l'obbligo di contenere in 45 milioni di euro nel primo triennio le perdite. Situazione difficile per le italiane (ma la tendenza è stata invertita) e molto a rischio per chi ha fatto grandi investimenti non supportati da fatturati adeguati come il Psg e lo stesso Manchester City. Quella di Platini è una sfida. In tanti aspettano che ammorbidisca la sua posizione ma dal quartier generale Uefa giurano che non ci sarà alcuna tolleranza.

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Giovanni Capuano