Crisi Milan: Berlusconi arrabbiato e Mihajlovic rischia
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Crisi Milan: Berlusconi arrabbiato e Mihajlovic rischia

Anche nel derby amichevole i rossoneri hanno deluso. Approccio sbagliato, difesa disattenta e il presidente...

Di Sinisa Mihajlovic si conoscevano pregi e difetti. Magari non un tecnico attento al gioco, ma di sicuro un ottimo motivatore, capace di preparare le proprie squadre dal punto di vista fisico, evitare cali di tensione e organizzarne la fase difensiva con grande attenzione e pragmatismo. Quello che serviva a un club provato dai cambi di allenatore, da Allegri a Inzaghi, e da  due stagioni disastrose. 

Mihajlovic dopo tre mesi e mezzo di lavoro a Milanello pare un allenatore che ha perso i propri punti di riferimento. Anche la sconfitta nel derby amichevole del Trofeo Berlusconi ha confermato tutti i limiti attuali del Milan. Il modo in cui è maturato il gol partita di Kondogbia, con Mexes fermo a guardare e i compagni a braccia larghe a chiedersi dove fosse la chiusura del francese, ha fatto perdere la pazienza a tanti, compreso lo stesso Berlusconi scomodatosi per una partita cui tiene tantissimo.

Alla fine il presidente ha lasciato San Siro livido. Niente premiazione (affidata a Franco Baresi) e poche parole sibilate simulando un silenzio stampa che in realtà non c'è stato. Ha detto che avrebbe preferito vincere e, sul futuro del suo allenatore, ha buttato lì un "E chi lo sa..." che lascia aperte tutte le soluzioni. Sinisa rischia? Per quanto il Milan sia allergico ai cambi in corsa - anche se non nel recente passato - non si può escludere un ribaltone se la situazione dovesse continuare a peggiorare.

Contro Sassuolo e Chievo il Milan, e con esso Mihajlovic, si gioca tutto. Servono sei punti per rilanciarsi in classifica e non abbandonare già in autunno le speranze di rientrare in Champions League. Serve una svolta nella qualità della manovra che fin qui non si è vista e non può essere colpa solo di un mrcato interrotto sul più bello e che ha lasciato irrisolti alcuni problemi a centrocampo dove manca un leader certificato.

Può essere che a gennaio a Galliani sia data la possibilità di tornare sul mercato, ma difficilmente accadrà con una squadra lontana dalle prime posizioni. Berlusconi ha investito 86 milioni in estate e pretende molto di più prima di aprire nuovamente il portafoglio, sempre aspettando che si completi la trattativa con Mr Bee che dovrebbe accelertare il processo di cambiamento della squadra.

Nel derby c'è stata anche un po' di sfortuna, sotto forma delle occasioni per il pareggio mancate da Honda o respinte dai portieri (di riserva) nerazzurri. Però, a differenza di Mancini, Sinisa aveva scelto di giocarsela con molti titolari e quindi la caduta fa doppiamente male. Il poco pubblico di San Siro non ha apprezzato. Berlusconi ancora meno.

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Giovanni Capuano