Tour: Nibali troppo presto in maglia gialla?
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Tour: Nibali troppo presto in maglia gialla?

Abbiamo girato la domanda a Riccardo Magrini, commentatore per Eurosport del Giro di Francia: ecco cosa ci ha risposto

Quanto è bello vedere un italiano davanti a tutti nella classifica generale del Tour de France. Non succedeva da 5 anni. L'importante però è che Vincenzo Nibali indossi la maglia gialla sotto l'Arco di Trionfo, il 27 luglio a Parigi, dopo tre settimane di lotta contro avversari come Froome e Contador, che ora hanno avuto la conferma (ammesso che ce ne fosse bisogno) di quanto è pericoloso il siciliano dell'Astana.

Vincere la Grande Boucle è già di per sé difficile ma vincerla dopo aver indossato la maglia gialla alla seconda tappa, con tutta la pressione (tra premiazioni e aspettative) che ciò comporta, potrebbe diventare un'impresa anche per il Nibali in splendida forma visto nelle prime uscite. Dunque una domanda sorge spontanea: "La maglia gialla del corridore azzurro è arrivata troppo presto per sperare nella vittoria finale?". La risposta ce la siamo fatta dare da Riccardo Magrini, che in questi giorni sta vivendo e raccontando il Tour per Eurosport.

Magrini, non c'è il rischio che con la maglia gialla Nibali abbia scoperto troppo presto le sue carte?

"Sono portato a pensare che, scaramanzia a parte, stare davanti a tutti non sia mai un male. E poi dietro la maglia gialla di Nibali c'è una motivazione tecnica dovuta al fatto che il Tour di quest'anno è stato pensato in maniera diversa...".

In che senso?

"Solitamente le prime tappe del Tour sono riservate ai velocisti ma quest’anno la tappa di Sheffield è già stata molto impegnativa, tanto è vero che tutti gli uomini di classifica sono dovuti uscire allo scoperto. Con sei arrivi in salita direi che la lotta sarà tra Nibali, Froome, Contador e Valverde".

Ed è meglio, per Nibali, essere già davanti?

"Sì perché dà morale oltre che un vantaggio tecnico: sul pavé avere l’ammiraglia numero 1 (che segue per prima il gruppo di testa nda) è molto importante. Soprattutto in caso di guasti e forature".

Davvero è così importante?

"Da ex direttore sportivo posso anche dire che in gara esistono diversi trucchi. Ad esempio molte volte prima di una salita importante si chiama l’ammiraglia subito dietro al gruppo così che, con la strada stretta, gli altri corridori siano costretti a far passare il leader della classifica...”.

Ma è mai successo che qualcuno vincesse un Tour, o un Giro, diventando leader della classifica già alla seconda tappa?

"Ricordo un giro degli anni '90 in cui Bugno prese subito la maglia rosa e poi la portò fino alla fine. Detto questo, è vero che di solito l'inizio delle grandi competizioni è riservato ai velocisti e non a uomini di classifica".

Sarà difficile per Nibali gestire la pressione?
 
"Tra protocollo, premiazione e conferenza stampa un po' di dispendio di energie c'è...". 

Inoltre ora gli avversari sanno quanto è pericoloso l'italiano...

"In realtà credo che se lo aspettassero. Rispetto a Contador, Vincenzo ha una squadra migliore. Il team Sky di Froome invece probabilmente è superiore all'Astana ma quest’anno Vincenzo è senza dubbio uno di quelli da battere. E va bene che sia già davanti a tutti. Come dico sempre, il primato logora chi non c’è l'ha".

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Teobaldo Semoli