Teklehaimanot
LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images
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Tour de France: Teklehaimanot, il primo nero africano in maglia a pois

Tutti pazzi in Francia per il ciclista eritreo che dopo sette tappe guida la speciale classifica riservata agli scalatori

Al seguito del Tour de France gli appellativi ormai si sprecano per Daniel Teklehaimanot, 26enne corridore eritreo del team sudafricano MTN-Qhubecka: "uomo simbolo", "orgoglio africano", "emblema di un continente che si apre al ciclismo". Il perché di tanto entusisasmo da parte della stampa francese? Il fatto che Teklehaimanot è diventato ieri il primo africano nero a conquistare la maglia a pois, quella riservata al migliore scalatore, mantenuta poi oggi nella settima tappa da Livarot a Fougères.

L'elogio de l'Equipe
Poco abituato all'attenzione mediatica, il ciclista eritreo ha conquistato la simpatia di molti appassionati e anche di numerosi cronisti al seguito della carovana della Grande Boucle, a partire da quelli de L'Equipe: "Quando è sceso dal podio, non aveva grandi messaggi da trasmettere", ha scritto infatti il prestigioso quotidiano sportivo francese, "ma la sua sola presenza davanti ai microfoni, alle telecamere, alle macchine fotografiche, è bastata a mostrare la portata del simbolo: insieme al suo compagno di squadra Qhubeka Merhawi Kudus, rappresentava per la prima volta l'Africa nera al Tour".

Solo sport, niente politica
La simpatia di Teklehaimanot annulla anche l'ombra che i suoi successi possano giovare al tiranno Issayas Afewerk, al potere in Eritrea dal 1993. A difendere oltralpe l'atleta è infatti subito intervenuto il giornalista esperto di Corno d'Africa Leonard Vincet: "E' un'icona per tutti gli eritrei, quelli in patria e quelli della diaspora che sono fuggiti", ha detto, "ma tiene le sue opinioni politiche per sé. Come mi disse un alto funzionario oggi disertore, laggiù tutti fanno finta".

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Redazione