A Reggio Emilia per un'altra vittoria
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A Reggio Emilia per un'altra vittoria

Dopo Montegranaro, Pietro vuole bissare il risultato in trasferta

Cao ragazzi!

Tutto bene? Noi siamo reduci dalla bella vittoria a Montegranaro, che ci ha permesso di confermarci al secondo posto in classifica, in coabitazione con la Montepaschi Siena.

Una gara davvero ben giocata da parte nostra, in cui le alte percentuali nel tiro da tre ci hanno aiutato ad attaccare la difesa di Montegranaro: non a caso abbiamo segnato 96 punti. Va fatto comunque un plauso a coach Recalcati e ai giocatori della Sutor: la squadra gioca un’ottima pallacanestro e non molla mai nonostante le tante difficoltà che sta vivendo.

Domenica affronteremo in trasferta Reggio Emilia, gara cruciale per la nostra corsa al secondo posto. La Grissinbon è in grande stato di forma e ha appena vinto l’Eurochallenge, per cui sta volando sulle ali dell’entusiasmo. In più, in casa ha perso solamente due partite ed è sicuramente un avversario più che ostico. Basti pensare a quello che è successo in Coppa Italia, dove ci hanno subito eliminato. D’altra parte, Reggio ha veramente un pacchetto di esterni di grande classe, con giocatori come White e Kaukenas, e il play della nazionale, nonché mio grande amico, Andrea Cinciarini. Approfitto di queste righe per congratularmi con il “Cincia” per la conquista della Coppa.

Deve essere chiaro, però, che domenica la vittoria la vogliamo noi!

Questa sera sfideremo in una amichevole ufficiale al Pianella il Cska. Sarà una grande occasione per metterci alla prova contro una delle formazioni più forti in Europa, una vera e propria corazzata che si sta preparando per le Final 4 di Eurolega.

Sarà un onore scontrarsi con campioni del genere, allenati da uno dei più grandi coach del continente: ossia l’italiano Ettore Messina.

Chiudo con una nota di altro ambito. Credo che tutti voi abbiate seguito quello che è successo a Dany Alves. Il suo gesto di mangiare la banana - che gli era stata lanciata da un tifoso stupido e razzista - ha fatto il giro del mondo diventando un simbolo nella lotta al razzismo. Nel nostro piccolo anche io e il mio grande compagno Denis Marconato, un’icona del basket italiano, abbiamo voluto aderire, come avrete intutio dalla foto.

#saynotoracism

Un caro saluto

Pietro Aradori

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Pietro Aradori

Sono nato a Brescia il 9 dicembre 1988. Da bambino ho iniziato a giocare a pallacanestro, ma anche a calcio, sci e nuoto. Poi, forse sotto l'influsso di papà - che nel 1975 ha fondato il Team 75 Lograto, società di basket tuttora in attività - mi sono dedicato completamente alla palla a spicchi. Sono diventato professionista nel 2006, a Imola, in Legadue, e l'anno successivo ho vestito la maglia dell'Olimpia Milano, in Serie A1. Dopo una breve parentesi a Roma, mi sono trasferito a Biella e poi a Siena: con il club toscano ho conquistato due scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe. Dal 2012 gioco nella Pallacanestro Cantù con cui ho vinto una Supercoppa; ricopro i ruoli di guardia e ala piccola anche nella Nazionale.

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