Il vangelo di Tevez: "La 10? Un onore ma non ho paura. La Champions è un sogno"
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Il vangelo di Tevez: "La 10? Un onore ma non ho paura. La Champions è un sogno"

"Scelta la Juve perché è stato l'unico club a parlarmi. Galliani? Sentito due o tre volte in vita mia" - Moggi: "Tevez? Non è un fenomeno" - Sondaggio: merita la '10' di Del Piero? - CALCIOMERCATO IN DIRETTA

Sveglia di primo mattino, visite mediche (superate senza alcun problema) e poi le parole da attaccante della Juventus. Carlos Tevez ha vissuto così la giornata del debutto a Torino. Atteso dal popolo bianconero come l'uomo che deve far fare il salto di qualità alla Vecchia Signora in Europa, scelto personalmente da Conte e strappato alla concorrenza del Milan. L'Apache fa sognare i tifosi della Juventus che si sono divisi sulla scelta di assegnargli la maglia numero '10' che è stata di Del Piero, ma che non hanno dubbi sulla bontà dell'operazione di mercato di Marotta e Paratici.

"ECCO PERCHE' HO SCELTO LA JUVE" - "Credo che la Juventus abbia una grande forza ed è il motivo principale per cui sono qui. Assumo la responsabilità di portare la maglia numero 10 e di rappresentare la Juventus. E' una sfida perché l'hanno portata grandi giocatori ma ho vestito anche la '10' del Boca che era stata di Maradona, ma la grande sfida è soprattutto giocare nella Juventus".

"La decisione di venire alla Juventus l'avevo presa da tanto tempo. I primi avvicinamenti sono stati compiuti nel 2011 ma non si è chiusa la trattativa che si è chiusa ora. La Juve è stata l'unico club che ha fatto i discorsi giusti e che ha parlato con i miei rappresentanti e con me in prima persona".

"Indossare la maglia numero 10 che è stata di Del Piero, l'ultimo grande capitano, è onore. Rappresenta un emblema della Juventus. Entusiasmo? Sento che la tifoseria italiana è simile a quella argentina e dunque nessuna sorpresa. Pirlo? Penso che sarà facile giocare con lui e mi farà molto felice essere con lui e con grandi giocatori come Buffon e come molti altri compagni".

"IO E GALLIANI" - "Ho parlato solo due o tre volte nella mia vita con Galliani, l'ultima volta l'anno scorso quando c'era la possibilità di andare al Milan. Ho parlato con lui per due o tre mesi e poi mai più. Non so perché abbia detto che non l'avrei mai tradito"

"I MIEI OBIETTIVI" - "Lavoro prima di tutto per vincere ancora il campionato ma il sogno di tutti è vincere la Champions e so che è il sogno di tutti e che la Juventus è una grande squadra. Llorente? Se funzioneremo o meno lo deciderà Conte, non ne ho parlato con lui. Discuteremo nel corso della stagione. Credo di poter dare alla Juventus la mia esperienza e la mia qualità".

"IO E L'ITALIA" - "Penso che il calcio italiano sia uno dei più belli e difficili del mondo. Contento di venire qui motivato e in un certo senso sto anche realizzando il sogno di giocare in Italia. Conte? La scintilla scatterà con il rispetto. Arbitri? Non ho parlato con nessun compagno. Il ritiro sarà importante per iniziare ad abituarmi al calcio italiano. Manchester City? Ho spiegato che consideravo chiuso il mio ciclo al Manchester e Pellegrini mi ha capito".

"Non sto pensando a me come capocannoniere ma che la squadra vinca e se la squadra vince è più importante dei successi personali".

MAROTTA - "E' il secondo ingaggio di questa stagione dopo quello di Llorente a parametro zero ma che non significa sia di altrettanta importante. Inutile spendere parole su Tevez. Parla il suo palmares. Acquisto faticoso ma che ci riempe d'orgoglio; lo desideravamo già da qualche anno nonostante concorrenza agguerrita e non solo in Italia. C'è voluto tempo, ma l'aspetto predominante è la volontà del giocatore e attraverso i suoi agenti Tevez ha da sempre mostrato volontà di vestire la maglia della Juventus. E' stato un atto di fiducia anche negli ultimi tempi in cui qualcuno scriveva che sarebbe stato difficile. Abbiamo tenuto un profilo basso e ci siamo fidati. C'è stata azione di leale concorrenza di un club straniero molto importante nelle ultime ore".

"Perché la '10' a Tevez? Sappiamo che il numero '10' rappresenta un numero affascinante e con grande valore, messa da giocatori che hanno generato emozioni e trascinato le squadre. Su Del Piero sappiamo cosa ha rappresentato per la Juventus ma con senso di responsabilità quando Tevez ha espresso il suo desiderio sapevamo che era il momento di assegnare questa maglia a un giocatore così importante. Prima o poi doveva capitare."

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