#JeSuisCharlie, ma la serie A non si ferma
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#JeSuisCharlie, ma la serie A non si ferma

Minuto di silenzio in Francia e Spagna. In Premier c'è chi gioca col lutto, mentre il Psg censura sul sito la scritta pro-Hebdo

In Francia si sono fermati tutti e hanno deciso di onorare i morti di Parigi non solo con il silenzio, ma anche con una serie di manifestazioni sugli spalti. Ovvio, considerato che ad essere colpita era stata la capitale. Anche in Spagna la Liga ha scelto di non dimenticare: un minuto al centro del campo, abbracciati, prima di tutte le gare di prima e seconda divisione. In Premier League nulla di organizzato, ma c'è chi come il francese del Liverpool Sakho ha giocato con il lutto al braccio per esprimere la propria vicinanza al proprio popolo. In serie A non è successo nulla. Il Coni non aveva dato indicazioni e la Lega non ha preso alcuna iniziativa comune. Niente minuto di raccoglimento o lutto al braccio. Si è giocato come se nulla fosse successo. Non era obbligatorio fare qualcosa, però non è stata una prova di grande sensibilità e anche i giocatori francesi scesi in campo (Thereau ed Herteaux dell'Udinese, Mexes, Menez e Niang del Milan) non hanno portato alcun segno distintivo. Il lutto indossato dal Milan a Torino era per la scomparsa dell'ex giocatore Anquilletti. 

Della giornata in cui l'Europa si è mobilitata per esprimere vicinanza a Parigi, al calcio italiano rimane il gesto di Rudi Garcia che ha voluto regalare ai giornalisti presenti a Trigoria delle matite: "Sono francese e sono in lutto. Grande solidarietà nei confronti del mio paese natale, dobbiamo essere più uniti che mai in questo momento". Peggio dei nostri club ha fatto solo il Psg e non tanto per la sconfitta incassata a Bastia che ha lasciato Ibrahimovic e compagni alle spalle del Marsiglia. Il club, che ha proprietà qatariota e sponsor internazionali provenienti anche dal mondo musulmano, ha scelto di pubblicare sul proprio sito ufficiale la scritta Je Suis Charlie. Solidarietà, ma non per tutti visto che la banda nera è comparsa su tutte le versione del sito (francese, inglese, spagnolo, portoghese e cinese) ma non nella home page in lingua araba e indonesiana. Questione di sensibilità differenti o, forse, di marketing. Dopo qualche ora il motto scritto in bianco su fondo nero che ha fatto il giro del mondo è stato rimosso ovunque.


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Giovanni Capuano