Superbike, le pagelle di Magny Cours: Melandri da 10
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Superbike, le pagelle di Magny Cours: Melandri da 10

Fine settimana dominato dalla pioggia e dalla "vicenda Aprilia", con il pilota italiano assoluto protagonista


Per un Melandri che si conferma protagonista assoluto sotto tutti i punti di vista, c'è un Sykes che, al solito, senza la vittoria diventa invisibile e un Guintoli che torna prepotentemente in lizza per la vittoria finale che si celebrerà tra circa un mese a Losail. Partiamo quindi dal ravennate, che fa tutto alla perfezione e si merita il punteggio pieno.

MARCO MELANDRI: 10

Ha nel polso entrambe le vittorie della tappa francese, ma per il bene della squadra contribuisce a tirare la volata al compagno di scuderia, regalandogli in Gara 1 5 punti che, in ottica mondiale, potranno rivelarsi, forse preziosissimi.

In Gara 2, fotocopia della prima, per la figlia e per gli sponsor personali, ha un sussulto di orgoglio e di dignità e si tiene la vittoria e la gloria del gradino più alto del podio.

LORENZO LANZI: 8

La Grande Incognita: tanto talento che non manca mai di manifestarsi eppure riuscire ad avere una moto con la quale correre con continuità sembra un miraggio. In ogni caso, onore al merito per questa tappa da wild card conclusa nel migliore dei modi possibili.

LORIS BAZ: 7

Anche lui si sacrifica sull'altare della squadra per far racimolare qualche punticino in più a Sykes. Certo, non era in lotta per il titolo ma è giovane, ambizioso agguarrito e pertanto il sacrificio è stato di quelli non indifferenti. Sufficienza pienissima.

SYLVAIN GUINTOLI: 6,5

Fa tutto quello che era nelle sue facoltà per guadagnare il maggior numero possibile di punti e tenere dietro Tom Sykes. Sono ora dodici i punti che lo separano dal contendente principale, a fronte dei 50 disponibili nell'ultima di stagione.

TOM SYKES: 5,5

Una tappa-chiave quella di Magny Cours, che il pilota inglese non è stato capace di capitalizzare al meglio come avrebbe dovuto e come tutti si aspettavano che facesse. Non arriva alla sufficienza.

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Luciano Lombardi