"Lavoravo a Sportitalia, vi racconto la nostra epurazione"
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"Lavoravo a Sportitalia, vi racconto la nostra epurazione"

Un dipendente anonimo testimonia l'assurda fine del network che ha lasciato a casa gran parte del suo staff dopo essere stato ceduto all'asta - La verità sulla chiusura -

Continua il nostro approfondimento sulla vicenda Sportitalia e sulla chiusura del network le cui frequenze sono state acquistate dal gruppo di Valter La Tona, già editore di Alice, Arturo, Leonardo, Marcopolo e Nuvolari. Nuovi studi a Roma e nuovi nomi per i canali che si chiamano ora Sport Uno, Sport Due e Sport Tre. Quello che non si conosce è invece la situazione degli ex dipendenti che nel giro di pochi mesi si sono ritrovati in ferie forzate e senza prospettive. Tra mensilità non pagate, mancanza di chiarezza e comunicazione, ecco la triste storia ripercorsa da uno dei dipendenti che per tutelarsi ha scelto di restare anonimo. 

Ricostruiamo la vicenda dall'inizio...

Per quel che riguarda i giornalisti, una trentina, dal luglio 2010 abbiamo avuto il primo contratto a tempo determinato che da gennaio 2013 è diventato a tempo indeterminato. Fino al 2010 abbiamo lavorato tutti con partita IVA, e non abbiamo mai avuto un contratto giornalistico. Per quanto riguarda i tecnici invece da tempo avevano un contratto a tempo indeterminato.

Quando è iniziata a precipitare la situazione?

Eravamo gestiti da una società che si chiamava Interactive e che è fallita un anno fa. Da lì sono stati creati due rami d'azienda, uno per i giornalisti e uno per i tecnici, EDB Media e EDB Service. Sono andati all'asta questa estate a fine luglio e sono stati acquistati da LT televisioni. Poi i passaggi che ha fatto LT sono molto ambigui, bisognerebbe leggere l'interessante articolo del sole 24 ore .

Le voci su LT non parlano di un'azienda in buone condizioni...

Il valore che avevano queste aziende è dato dalle LCN, ossia dalle numerazioni del digitale terrestre. Volevano acquistare le frequenze e non la televisione con i suoi dipendenti. Poi come detto nel comunicato hanno anche un'azienda, Sitcom Media, che ha 90 dipendenti in cassa integrazione. Non sembra proprio un'azienda sana...

Dopo la vendita come è andata?

E' avvenuta ai primi di agosto e naturalmente non abbiamo visto nessuno perché era estate. A fine settembre noi giornalisti abbiamo avuto un colloquio con un rappresentate della LT e con il loro direttore artistico. Poi dieci giorni dopo è stato lo stesso per i tecnici, un semplice colloquio conoscitivo. Più passava il tempo e più non veniva presentato un piano industriale così ad ottobre ci siamo rivolti ai sindacati. Sapevamo che sarebbero stati necessari dei tagli e una ristrutturazione ma continuavano a non dirci nulla. Tutto è andato bene fino al momento delle mensilità di settembre. Di solito veniamo pagati il 10 di ogni mese. Sono stati pagati tutti i tecnici mentre i giornalisti no: alcuni non sono stati pagati, altri solo in parte.

E poi?

La situazione è precipitata. Sono usciti articoli, tra cui uno su Italia Oggi, che lanciavano ufficialmente l'allarme. I soldi non arrivavano, uscivano dichiarazioni di La Tona che non facevano chiarezza e così d'accordo con il sindacato si è deciso di scioperare il 30 e 31 ottobre. Il giorno prima, il 29 di ottobre, abbiamo avuto un incontro con Orienta Parteners (la società a cui LT si è affidata per fare i tagli e revisionare il bilancio, ndr) ma non ci sono state date scadenze. Non sapevano quando avrebbero potuto pagare i giornalisti, non si sapeva del piano industriale, non si sapeva nulla... La sera del 31 è arrivata la prima raccomandata tramite posta elettronica dove EDB Media ci metteva in ferie forzate dal 1 di novembre per 15 giorni. Noi il 4 di novembre ci siamo presentati in azienda chiedendo di lavorare e siamo stati fatti uscire, è stata una forma per dimostrare la nostra disponibilità a continuare a fare il nostro lavoro. Poi il 5 è uscito l'articolo della Gazzetta che ci aveva fatto tirare un bel sospiro di sollievo ma ci eravamo solo illusi. Il 7 abbiamo avuto un nuovo incontro con Orienta Partners che ha smentito categoricamente l'articolo della rosea facendoci sapere che ci sarebbero stati "morti e feriti"

In quanti manterranno il proprio lavoro?

I tecnici non hanno avuto alcun tipo di contatto con l'azienda, alcuni di propria iniziativa hanno chiesto di essere ricevuti per cercare di trovare almeno una collaborazione. Oltre agli amici di Criscitiello che naturalmente continueranno a lavorare con lui... Si può ipotizzare che alcuni abbiamo rescisso il contratto con EDB Media e in cambio ci sia uscito un contratto a partita IVA con LT o con una società di LT. Altri, il cui contratto scadeva a dicembre, hanno ricevuto una lettera di rescissione anticipata del contratto. Sono stati messi in stand by, hanno chiesto di poter parlare a Roma con La Tona ma ogni colloquio si farà alle sue condizioni. Ora sto un po' generalizzando per dare un'idea, bisognerebbe guardare e valutare caso per caso. Parte dei giornalisti si salverà, almeno una decina, credo più facile quelli nella zona di Roma... Vai a capire con che tipo di contratti...

Il problema però sono i tecnici...

Per loro non c'è nessun progetto e nessuna prospettiva...

L'ultimo incontro che avete avuto con l'Orienta Partners?

Giovedì pomeriggio scorso (14 novembre, ndr) c'è stato incontro con Orienta Partners. Ci hanno comunicato che il piano industriale sarebbe stato pronto per il 14 di dicembre, ma che i soldi per pagare gli stipendi di ottobre non ci sono. Non sanno quando potranno saldare la mensilità di ottobre, non hanno neanche i soldi per far stampare i cedolini delle buste paga e stanno pensando su suggerimento del sindacato di accedere alla cassa d'integrazione in deroga. Speriamo che la situazione cambi, ma è davvero dura....

Gli studi di Milano sono deserti?

A Milano la produzione si è bloccata. Fino a ieri lavoravano quattro/cinque emissionisti per De Agostini, adesso invece sono stati messi in ferie anche loro... Il barlume di produzione si è esaurito del tutto. La situazione è davvero disperata. La cosa che ci ha più preoccupato è la mancanza di comunicazione. EDB Media e EDB Service sono state acquistate da LT, poi è stata tabula rasa.

LA CRONOLOGIA DEI FATTI

A seguito dell’acquisizione da parte di LT Televisioni srl del 100% delle quote di EDB Media (composta principalmente da giornalisti di cui circa 20 a
contratto t.i. FRT e una decina di collaboratori a progetto o p.i.) ed EDB Service (50 tecnici), ovvero le due società che producono  i canali televisivi
Sportitalia1, Sportitalia2 e Sportitalia24, avvenuta il 29 luglio 2013 attraverso l’aggiudicazione dell’asta fallimentare presso il tribunale di
Milano, la OS e le RSA delle società hanno ripetutamente richiesto un incontro alla dirigenza per avviare un confronto sul piano industriale e sugli assetti del gruppo. Incontro sempre rimandato.
Silenzio da parte della proprietà rotto solamente dall’annuncio di LT Media a “Italia Oggi” il 26 ottobre scorso dell’uscita di EDB Media ed EDB Service dal perimetro del gruppo. Annuncio non smentito e che quindi avrebbe comportato la vendita dei lavoratori a loro totale insaputa e senza alcuna informazione circa la nuova proprietà. (https://www.italiaoggi.it/giornali/preview_giornali.asp?
id=1848395&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=sportitalia&titolo=Sportitalia,%
20da%20novembre%20fine%20delle%20trasmissioni ).
Ad aggravare la situazione:

- il ritardo nell’erogazione degli stipendi di settembre 2013 (ad oggi non ancora saldati nella loro totalità. Molti giornalisti, infatti, hanno ricevuto solo l’80% di quanto dovuto)

- la mancata erogazione di 4 mensilità di buoni pasto

- l’interruzione nell’ultima settimana della possibilità di avvalersi di linee telefoniche, agenzie stampa (nazionali) e video (internazionali), nonché l’impossibilità di utilizzare i diritti delle immagini dei campionati di calcio di Serie A e Serie B. Situazione che di fatto ha reso quasi impossibile il lavoro giornaliero della redazione.

- perdurante assenza di comunicazioni ufficiali da parte del gruppo Lt Media sul futuro piano industriale
Per tutte queste ragioni i lavoratori di EDB Media e Service, unitamente alla SLC-CGIL, hanno indetto due giornate di sciopero per l’intero turno di lavoro per il giorno 30 e 31 ottobre ’13 al fine di avere un incontro con la nuova proprietà.
Nella giornata del 29 ottobre la società Orienta Partners, incaricata da Lt Media della ristrutturazione di Edb Media e Service, ha acconsentito all’
incontro richiesto che però non ha fornito alcuna risposta credibile e tantomeno esauriente circa il futuro della forza lavoro e del piano editoriale ed industriale. Incontro in cui, invece, le uniche certezze emerse sono state la sofferenza economica e la cessazione di ogni attività editoriale a partire dal 1 novembre  2013.
Lo sciopero è stato così confermato come da prima comunicazione senza che vi sia stato alcun riscontro da parte dell’azienda. Azienda che, inoltre, ha impedito ai giornalisti di garantire fasce di informazione durante le giornate di agitazione essendo queste non autorizzate dal contratto FRT.
Nella stessa giornata del 29 ottobre l’azienda ha avuto un incontro nella sede romana con Michele Criscitiello (giornalista di Edb Media con contratto
indeterminato FRT) accordandosi con lo stesso per la realizzazione dagli studi Roma di una trasmissione calcistica entro una decina di giorni. Coinvolti nel progetto anche due giornalisti a tempo indeterminato di Edb Media e uno a p.i. da lui indicati. Lo stesso Criscitiello in una intervista datata 31 ottobre (https://www.davidemaggio.it/archives/85600/michele-criscitiello-lt-sport-sportitalia-intervista ) ha rilasciato un’interessante dichiarazione sul futuro dei lavoratori di Edb Media e Service: “Per molti di loro purtroppo l’ esperienza lavorativa si concluderà qui perché la politica aziendale sarà
diversa e perché se siamo arrivati a questo punto vuol dire che a livelloeconomico c’era qualcosa che non andava. Io sono solidale con quelli che stanno scioperando anche se non ho partecipato perché credo sia meglio avere un confronto con l’editore piuttosto che passare per i Sindacati che non hanno mai portato a nulla.
Quasi contemporaneamente ecco il comunicato della proprietà:

LT TELEVISIONI srl (Gruppo LT MULTIMEDIA) comunica di avere siglato un accordo di partnership editoriale e commerciale con SITCOM MEDIA srl (Gruppo Sitcom), la Società che ha rilevato da EDB MEDIA srl il ramo d'azienda relativo ai canali 60, 61, 62 del digitale terrestre, per la trasmissione sul digitale terrestre dei tre nuovi canali del GRUPPO LT MULTIMEDIA: SPORT UNO, SPORT DUE e SPORT TRE. L'accordo, nel suo complesso, permette il completamento del nuovo progetto editoriale della LT TELEVISIONI srl e, attraverso un accordo per la produzione di format e programmi originali dedicati allo sport e non solo, permette di finanziare il piano di ristrutturazione industriale avviato dalla EDB Media srl e della EDB Service srl, finalizzato a salvaguardare la continuità delle attività di produzione e l’occupazione. Il progetto di riorganizzazione è stato affidato ad Orienta Partners, società specializzata in ristrutturazioni aziendali.
Nella serata del 31 ottobre, Edb Media e Edb Service hanno comunicato ai loro dipendenti la messa in ferie forzata dal 1/11/2013 al 15/11/2013 (10gg
lavorativi).
Infine alla mezzanotte del 31 ottobre hanno fatto la loro comparsa sulle frequenze di SportItalia1, SportItalia2 e SportItalia24 (60, 61 e 62 del d.t.)
i nuovi canali Sport Uno, Sport Due e Sport Tre. Nel dettaglio: la programmazione di LT Sport Uno è composta da eventi appositamente commentati da collaboratori esterni mai stati parte di EDB Media (forse con un’unica eccezione). In parallelo i palinsesti di LT Sport Due / Tre sembrano composti da “cassettati” realizzati precedentemente all'ideazione del canale. Il tutto mentre i dipendenti di Edb Media e Service sono in ferie
coatte.

AGGIORNAMENTI

Sabato 2 novembre:

Tramite comunicazione scritta il Sindacato contesta formalmente all’azienda la messa in ferie forzate dei lavoratori: nel merito, nei tempi e nella modalità della comunicazione.

Lunedì 4 novembre

 Durante il presidio organizzato fuori dall'azienda tutti i lavoratori presenti sono entrati mettendo a  disposizione la propria  prestazione lavorativa e contestando la messa in ferie forzata. Ovviamente sono stati invitati ad allontanarsi e ad uscire immediatamente dall'Amministratore Delegato di Edb Media e Service (seguirà raccomandata con descrizione dell'accaduto e formale messa a disposizione della prestazione lavorativa). Nella stessa giornata è stato comunicato ad alcuni lavoratori (contratto a progetto o p.i.) la rescissione unilaterale del rapporto collaborativo.
Persistono quindi pesanti timori sulla continuità del perimetro occupazionale dei dipendenti di EDB Media e EDB Service.

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Matteo Politanò