Sport & business, le novità della settimana

Sport & business, le novità della settimana

Calcio/1. Primo posto con oltre 30 milioni di fans (quasi il doppio di quelli messi in mostra dal rivale alle sue spalle) nonostante la scelta controcorrente di non dotarsi di un profilo ufficiale su Twitter: nel 2012 il Manchester United …Leggi tutto

Calcio/1. Primo posto con oltre 30 milioni di fans (quasi il doppio di quelli messi in mostra dal rivale alle sue spalle) nonostante la scelta controcorrente di non dotarsi di un profilo ufficiale su Twitter: nel 2012 il Manchester United si è confermato la squadra inglese di gran lunga più popolare sui social networksecondo la classifica stilata dal’esperto Damiano Cori di SportEconomy, che tiene conto del numero di “like” su Facebook e dei followers sul sito dell’uccellino. Quanto questo posizionamento condizioni in termini numerici il business dei club non è dato saperlo, ma di certo non è un caso se le prime cinque squadre del ranking (oltre ai Red Devils ci sono Liverpool, Arsenal, Chelsea e i cugini del City, tutti sopra i cinque milioni) siano tutte ai primi posti per quanto ricarda i ricavi mondiali da merchandising, con tonnellate di magliette vendute anche in Asia e America.

La classifica integrale dei team Premier League sui social network (credits: SportEconomy.it)

Calcio/2. Non è ancora ufficiale, ma molto probabilmente il prossimo mondiale per club abbandonerà l’Asia per approdare in Marocco. L’offerta pervenuta alla Fifa da parte del governo e della locale federazione calcistica, dicono, è di quelle che non si possono rifiutare.

Calcio/3. L’Ajaccio, squadra corsa che gioca nella Ligue1 francese, sarà la prima società di calcio a inaugurare la rotazione settimanale dello sponsor di maglia. Grazie a un accordo con DealOurFace, società specializzata in marketing innovativo ed e-commerce, le aziende interessate potranno acquistare attraverso un sito costruito ad hoc il diritto di comparire sulle diviste ufficiali durante i match di campionato o coppa, con pacchetti che vanno da una a quattro domeniche. Fino ad oggi, il massimo spezzatino al quale avevamo assistito era quello fra tre sponsor di maglia nell’arco di una singola stagione. In un periodo come questo, però, in cui il calcio resta un ottimo veicolo promozionale ma i budget pubblictari a disposizione delle aziende sono sempre più limitati, è probabile che l’idea sarà sposata da molti altri club grandi e piccoli. Tre giorni fa, nell’incontro casalingo contro il Psg di Ibra, Lavezzi e Thiago Silva, è stata la stessa DealOurFace a tenere a battesimo l’iniziativa, sfoggiando il suo logo sulle casacche blu del team.

Calcio/4. Il Ghana, in questi giorni impegnato nella coppa continentale, è la prima nazionale africana ad essere sponsorizzata da un’azienda petrolifera, e anche quella a mettere a segno il contratto più redditizio mai stipulato finora: la compagnia di Stato Gnpc verserà al team 15 milioni nei prossimi 5 anni. L’accordo è rinnovabile a cifre costanti, con incremento in base alle performance sportive, per un ulteriore quinquennio.

Basket. Nuovo Ceo (David Stern, arrivato lo scorso ottobre dopo il blocco dei campionati) e nuove strategie di espansione per l’Nba statunitense. Entro l’estate, secondo quanto ripoprta Nba.com, la federazione professionistica americana riunirà il suo board per mettere ai voti la possibilità di inserire uno sponsor sulle maglie delle squadre a partire dal prossimo campionato. Se il progetto dovesse essere approvato, si tratterebbe di una rivoluzione epocale, capace di portare nelle casse dei team almeno un miliardo di dollari l’anno. Risorse che, come da tradizione, saranno riscosse centralmente e redistribuite, anche se è prevedibile che ciò avverrà con un criterio di proporzionalità più marcato rispetto a quanto accade attualmente con i proventi dei diritti televisivi, ripartiti quasi alla pari tra squadre grandi e piccole con un lieve “correttore di posizionamento”.

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L'incontro Nba tra Dallas Mavericks e New Orleans Hornets del 5 gennaio (credits: Jim Coswert/Epa/Ansa)

Olimpiadi.Tokyo, Istanbul e Madrid hanno ufficialmente presentato al Cio i loro dossier per la candidatura a ospitare le Olimpiadi del 2020. Dopo l’esclusione di Baku e Doha nella fase preliminare e la rinuncia di Roma, le tre città finaliste riceveranno da qui all’inizio dell’estate la visita della commissione di valutazione del Cio. Il 7 settembre a Buenos Aires, poi,  sarà svelato il nome della vincitrice.

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