Snow Volley: da curiosità a sport alpino
Nutrilite / Luca Santi.
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Snow Volley: da curiosità a sport alpino

Il beach volley sulla neve ha sempre più appassionati e nella recente tappa italiana di Plan de Corones ha presentato la novità del femminile

Nato ufficialmente nel 2009, lo Snow Volleyball Tour sta prendendo sempre più piede sulle Alpi come versione invernale del beach volley ed è ormai un appuntamento fisso anche per l'Italia, essendo tornato per il secondo anno consecutivo ad animare Plan de Corones (Alto Adige), dove si è disputata nel weekend del 29-30 marzo la quarta tappa del torneo 2014.

Tra i maschi sono stati i tedeschi Max Hauser e Bene Doranth a imporsi sul campo allestito a quota 2.275 metri, proprio ai piedi della celebre Campana della Concordia, mentre tra le donne (novità dell'edizione 2014) hanno vinto le polacche Martyna Wardak e Wiatr Joanna. A distinguersi nel torneo femminile anche il Team Nutrilite costituito da Giulia Decordi (diversi titoli in palmares, tra cui un Campionato italiano, una Coppa dei Campioni e una Coppa Italia vinti con la Sirio Perugia) e da Giulia Rastelli (alias "la Pulce", un recente passato da libero in A1 e A2 tra Sassuolo, Forlì e Urbino).

Messo temporaneamente in stand-by il volley professionistico (per laurearsi in Enologia all'Università di Piacenza la Decordi, per ottenere un master in Business Administration a Indianapolis la Rastelli), le due Giulia hanno però accettato di prendersi un break dai rispettivi impegni per mettersi alla prova sulla neve di Plan de Corones. Essendo la prima volta che giocavano insieme, le due atlete italiane hanno stentato all'inizio, migliorando però poi l'intesa con l'andare dei match e ritrovandosi alla fine in perfetta sintonia su un punto: la volontà di riprovarci nel 2015.

"Tatticamente lo snow volley è uguale al beach volley", il commento di Giulia Decordi a fine torneo, "ma la consistenza del fondo nevoso consente una maggiore elevazione rispetto alla sabbia e la cosa non dispiace di certo alle schiacciatrici come me. Devi fare un po' più di attenzione, perché la superficie è ovviamente scivolosa, ma pensavo di avere maggiori difficoltà: invece, proprio come accade ogni volta che giochi, ti ritrovi a pensare solo alla palla e al modo per fare punto. Un'esperienza davvero entusiasmante, che spero di poter replicare nel 2015 anche per il clima all'insegna del divertimento che contraddistingue ogni tappa di questo torneo".

Sensazioni analoghe anche da parte della compagna Giulia Rastelli: "Mi sono ritrovata a poter vivere insieme due delle mie grandi passioni, il volley e la montagna, quindi è stata una fantastica emozione. C'è il problema della stabilità, ma immagino che con l'affermarsi di questa disciplina qualche azienda pensi a scarpe ancora più funzionali rispetto a quelle da calcio che vengono utilizzate ora. Per il resto, è tutto davvero molto simile al beach volley: in campo, dove conta anche e soprattutto piazzare la palla con colpi non sempre ortodossi rispetto al volley, e poi ovviamente fuori, dove si vive una continua atmosfera di festa, con i giocatori che si confondono allegramente con il pubblico tra una partita e l'altra. Esperienza da ripetere, ovviamente: con l'altra Giulia siamo già d'accordo per affiatarci meglio con qualche allenamento sulla sabbia e tornare a Plan de Corones il prossimo anno".

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Paolo Corio