Sci di velocità: nuovo record per Simone Origone
EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT
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Sci di velocità: nuovo record per Simone Origone

Sulla pista di Vars, il valdostano ha tagliato il traguardo a 252,454 km/h, migliorando il suo stesso primato del 2006. “Felice, ma potevo anche fare meglio”

“Festeggiare? Non ho ancora avuto il tempo di respirare, sto facendo un'intervista via l'altra. Ma stasera stacco tutto e festeggio come si deve. Come dicono gli americani, tonight we're gonna loose control”. Simone Origone, classe '79, ha da poco vinto la sua ennesima sfida contro il vento. Sulla pista di Vars, in Francia, il campionissimo aostano dello sci di velocità ha stabilito il nuovo primato del mondo sul chilometro lanciato, toccando quota 252,454 km/h. Un traguardo ricco di sfumature e di piacevoli rimandi. Ma pure, spiega Origone, “di migliaia di ore di allenamento e di lavoro sui materiali”.

Da un record all'altro. Il precedente primato risaliva al 2006 ed era di 251,400 Km/h. Allora, come adesso, Simone è stato il più veloce di tutti.

“Una discesa dura 15-20 secondi, ma dietro c'è una fatica che dura mesi, anzi, anni. Vero, anche il primato precedente era mio, ma in gara non si è mai da soli. Mi ha fatto piacere però che tra tutti gli atleti presenti nel 2006 sono stato l'unico che è riuscito ad alzare la velocità”.

Primo Origone, secondo Origone. Sì, perché dietro a Simone, a Vars, si è classificato Ivan, il fratello minore, un altro grande protagonista di questa specialità. Stasera, offre lui?

“Stamattina abbiamo scommesso una cena, ma ora non ricordo bene se sulla velocità o su qualcos'altro. Appena lo vedo, chiarisco. Lui è già tornato a casa, non è un tipo da festa e poi sicuramente non era molto contento per come gli sono andate le cose”.

Cosa si prova a scendere sulla neve a 250 km/h?

“E' una sensazione molto forte, estrema. Sì, pure di potenza, perché riesci a domare questa velocità e l'aria diventa quasi una sostanza solida, che puoi quasi toccare. E' una lotta contro l'aria, insomma. Un esempio? Pensiamo a cosa proviamo quando siamo in auto e mettiamo fuori la mano dal finestrino a 120 km/h. Ecco, qui siamo su due sci, controllati da due gambe normalissime e non siamo sotto il tetto di un'auto. Fate voi il confronto”.

Oltre il primato, c'è di più.

“Oggi, se avessero aspettato 30-40 minuti prima di iniziare la gara, si poteva fare anche un 254-255. Non siamo assolutamente arrivati al nostro limite. Si può fare di più. Certo, vorrei non aspettare per il prossimo altri 8 anni perché altrimenti mi sa che sono troppo vecchio”.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari