Serie B, il caos ripescaggi e il fastidio di Abodi
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Serie B, il caos ripescaggi e il fastidio di Abodi

Non è la prima volta che qualche decisione presa da un organo di gistizia sportiva si trasforma in un “caso” politico, ma quello chesta accandendo con la nuova serie B ormai tocca vette sublimi. A quattro giorni dall’inizio del campionato, …Leggi tutto

Non è la prima volta che qualche decisione presa da un organo di gistizia sportiva si trasforma in un “caso” politico, ma quello chesta accandendo con la nuova serie B ormai tocca vette sublimi. A quattro giorni dall’inizio del campionato, nessuno ha ancora idea di quale sarà la composizione del tabellone cadetto, che dovrà salire a 22 squadre dopo una sentenza dell’Alta Corte del Coni che ha accolto il ricorso del Novara, retrocesso in LegaPro lo scorso anno: il guaio è che nessuno si è preso, dopo allora, la briga di indicare quali siano i criteri necessari per individuare la squadra da reintegrare.

Risultato? Il caos: criteri dichiarati nulli, poi ripescati e infine di nuovo invalidati; dodici ricorsi in tutto tra giustizia ordinaria e organi del pallone; minacce di richiesta di danni, piazze sobillate e sindaci sulle barricate; e, sullo sfondo, la situazione di un campionato e di una lega, quella guidata da Andrea Abodi, che nonostante tutti gli sforzi compiuti nell’ultimo anno e mezzo per darsi una struttura più manageriale, un appeal maggiormente gradito agli sponsor e una solidità finanziaria meno dipendente dalla mutualità (cioè l’elemosina girata ogni anno dai fratelli maggiori della serie A), si trova di nuovo al centro della polemica. Basta leggere i tweet dello stesso presidente Abodi per percepirne il fastidio.

Cosa succederà adesso? La Federcalcio, durante l’ultimo consiglio, ha riaperto i termini di presentazione delle domande dando di fatto la possibilità ad altre squadre (oltre a Lecce, Catanzaro, Reggina e Novara che lo avevano già fatto, con quest’ultima che pareva in vantaggio a causa di una sentenza favorevole anche se ambigua) di richiedere il ripescaggio. Così prima della deadline fissata per oggi alle 13 si sono fatte avanti anche Pisa, Benevento, Juve Stabia, Como, Vicenza e, buona ultima, anche la Salernitana di Claudio Lotito. Nel pomeriggio di oggi, gli uffici federali avrebbero dovuto rendere noti l’elenco definitivo dei pretendenti e la graduatoria per i ripescaggi ma tutto sembra essere rinviato a domani o dopodomani. Con il rischio, anche qui, che qualsiasi decisione risulti inutile visto che giovedì 28 si discuterà un primo controricorso, quello della squadra piemontese al Coni.

Ritrovatasi con questa grana da risolvere, la Figc fino a questo momento non ha saputo fare altro che riproporre quegli stessi principi bocciati dal Coni. Il regolamento prevede una graduatoria in base alla classifica finale dell’ultimo campionato (per il 50 per cento), alla tradizione sportiva della città e alla media spettatori delle ultime stagioni (rispettivamente 25 e 25 per cento); e che venga escluso chi nell’ultimo triennio è incorso in una sanzione per illecito sportivo. Quest’ultima condizione taglierebbe fuori Reggina, Lecce e in particolare il Novara, che nel frattempo per cautelarsi ha chiesto anche di rinviare l’inizio dei campionati, come ha appena comunicato di voler fare la LegaPro. Altre squadre potrebbero essere invece bocciate per l’inidoneità dei loro impianti, ma nel caso sono già stati preannunciati ricorsi al Tar.

Il caos, dicevamo. L’unica certezza, se di certezze abbia senso parlare in questa situazione, è che dopo aver lottato per fare digerire ai suoi tesserati una lievissima riduzione delle squadre partecipanti, Abodi si ritrova con una serie B restaurata a 22. Scelta che, oltre a lui, non trova d’accordo molti degli addetti ai lavori, che da tempo auspicano una riduzione dei club e conseguentemente delle partite per dare maggiore respiro al campionato.

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