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ANSA/CLAUDIO PERI
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Serie A, la giostra del gol (ma sono sparite le difese)

65 reti nelle prime due giornate, ma è davvero spettacolo? Errori, distrazioni e atteggiamenti tattici da rivedere per molti

Di sicuro non ci si può lamentare per il divertimento: 65 gol nelle prime due giornate di campionato, la media di 3,2 per ciascuna delle venti partite disputate prima della sosta. Emozioni tra Juventus e Napoli, nel big match del fine settimana, cui è seguito un derby di Roma folle tra pali (6) e ribaltamenti di fronte. Anche il successo del Torino in casa dell'Atalanta è stato all'insegna dello spettacolo e pure a Marassi non si sono annoiati.

La Serie A è diventata improvvisamente la giostra del gol, confermando la tendenza che vuole i turni 'estivi' meno bloccati del resto della stagione con in più la sensazione che ci siano alcuni allenatori con filosofie di gioco offensive. E' il caso di Sarri, che sta provando a insegnare alla sua Juventus a guardare in avanti e non indietro, oppure di Fonseca che ha una Roma dalla difesa emozionante, nel senso che regala emozioni (e gol) anche agli avversari.

Il Napoli ha incassato 7 reti nelle prime due partite, roba da far alzare il sopracciglio ad Ancelotti. La Fiorentina si è fermata a 6 con zero punti in classifica e un primo allarme per Montella. La Sampdoria è un colabrodo che dovrà essere registrato in fretta mentre l'Inter di Conte non fa fatica a trovare la via della rete.

Tutto bello? Non proprio. La realtà è che l'esplosione di gol di questo inizio campionato è più frutto di errori e del caso che di un reale cambio di approccio. Un misto di ritardo di condizione, approssimazione nei movimenti e allenatori obbligati a fare e disfare le squadre in corsa con il mercato aperto che non regala certezze.

In parte è fisiologico, ma molto dipende anche dalla falsa convinzione che lo spettacolo passi solo dal numero di palloni messi in porta, idea che spinge molte società a trascurare gli equilibri in fase di costruzione del proprio progetto salvo poi cercare di correre ai ripari a tempo quasi scaduto.

E' probabile che dopo la sosta molti errori saranno corretti e il campo torni ad esprimere un prodotto più simile a quello cui siamo abituati. Non sarà necessariamente una cattiva notizia perché è un errore dimenticare che il calcio si compone di due fasi, quella offensiva e quella difensiva. Che, come dicono gli americani parlando in generale del loro sport, non farà vendere biglietti (a quello di pensano gli attaccanti), ma di certo aiuta non poco a vincere le partite.

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Giovanni Capuano