Serie A: la classifica delle squadre italiane più forti sui social
tratto da Facebook
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Serie A: la classifica delle squadre italiane più forti sui social

I 20 club del nostro campionato hanno 75 milioni di follower. Attenzione in crescita, ma i numeri di Barcellona e Real Madrid sono lontani

Scatta la serie A più social di sempre e i nostri club si attrezzano finalmente per invadere computer, tablet e smartphone dei tifosi di tutto il mondo. Con il solito ritardo all'italiana e le idee non sempre chiarissime, ma con una tendenza evidente perchè l'esperienza degli altri ci ha ormai fatto capire che la vetrina di Twitter, Facebook e Instagram (per il momento) è necessaria per crescere sui mercati di tutto il mondo.

Fin qui le società della serie A si erano arrangiate. Adesso la corsa è partita e il campionato che inizia sarà quello con maggior coinvolgimento di network di sempre. Una stima, da aggiornare di minuto in minuto ovviamente, dice che i venti club ai nastri di partenza messi insieme assommano oltre 75 milioni di seguaci sulle tre principali piattaforme disponibili in Europa. Tanti? Certamente più che in passato perchè la soglia d'attenzione si è alzata. Ma le big del Vecchio Continente restano lontanissime. Su altri pianeti.

Lo scudetto social in Italia va al Milan

Nella nostra serie A lo scudetto dei social network va al Milan che alla vigilia della partenza del campionato somma 28.638.423 followers distrubiti su Twitter, Facebook e Instagram. Ovviamente si considerano solo gli account principali e non quelli derivati in diverse lingue del mondo, utilizzati dai club per tentare di fidelizzare anche i tifosi non italiani. L'ultima frontiera è l'investimento su piattaforme diffuse soprattutto in Cina e Oriente, dove le abitudini sono diverse rispetto alle nostre.

Juventus e Inter vengono a ruota

Alle spalle del Milan nella classifica italiana c'è la Juventus con 23.260.274 followers e, quindi, l'Inter a chiudere il podio con 6.857.824. I nerazzurri sono staccatissimi dalle prime due e scontano un ritardo storico nell'attenzione ai social media; con Thohir le cose stanno cambiando, ma ci vuole tempo per fare grandi numeri.

Le tre squadre in coda

Ai piedi del podio ci sono Roma (6,2 milioni), Napoli (4,4) e Fiorentina (2,2). Le società che toccano la quota fatidica del milione di seguaci finiscono qui.

Frosinone e le altre: la carica dei nani (socialmente parlando)

Più della metà dei club di serie A non arrivano al milione di followers complessivi (ben 14 su 20) e ce ne sono tre che addirittura non toccano la soglia dei centomila e sono lontani anni luce dai valori di comunicazione e commerciali delle grandi. Si tratta di Empoli, Carpi e Frosinone: insieme sommano intorno ai 130mila fan distribuiti sulle tre piattaforme social, con una presenza nettamente inferiore non solo a quella delle altre società professionistiche ma, per dare un metro di paragone, ai singoli calciatori che da tempo hanno investito sulla propria immagine. Non si tratta di inseguire il modello dei top player (Higuain è il più social con 5,7 milioni di seguaci), ma del confronto con giocatori normali e che, nella maggior parte dei casi, si avvicinano al milione. 

Barcellona e Real Madrid restano di un altro mondo

Attenzione, però, perché la grandezza delle nostre big svanisce nel confronto con il resto del mondo dove si sono mossi prima e meglio di noi comprendendo da subito il valore della fidelizzazione dei tifosi Un esempio? I 28 milioni del Milan, che valgono lo 'scudetto virtuale' della serie A, impallidiscono davanti ai 119.979.038 del Barcellona e ai 116.973.486 del Real Madrid. Sempre e rigorosamente conteggiando solo i profili in lingua madre spagnola, senza ad esempio moltiplicare i followers su Twitter del Barcellona che solo all'account in lingua catalana ne conta oltre 5 milioni, o del Real che arriva a 3,4 in lingua araba.

Le due regine della Liga sono in cima alla classifica mondiale per distacco ma non sono le uniche ad avere numeri da capogiro. Il Manchester United, ad esempio, ha investito molto su Facebook dove conta oltre 66milioni di like. Il risultato è che tutta la serie A insieme non avvicina nemmeno i numeri di questi club. Un ritardo che si traduce in difficoltà a penetrare il mondo commerciale e degli sponsor di diverse aree della Terra perchè dietro a un like o a un follow esiste una possibilità di fare il profilo di un tifoso-cliente da condividere poi con le multinazionali che investono sul calcio. Sembra un gioco ma non lo è. Una buona parte delle (scarse) fortuna economiche della serie A parte anche da qui.

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Giovanni Capuano