Scontri all'Olimpico, Ciro Esposito è morto
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Scontri all'Olimpico, Ciro Esposito è morto

L'annuncio stamane alle 6 dal policlinico Gemelli:il giovane non ce l'ha fatta. Lo zio: "adesso nessuna violenza" - Le vittime del calcio

Ciro Esposito è morto. Dopo una giornata di comunicati, annunci e smentite stamane è arrivata la conferma che il giovane tifoso del Napoli, ferito alla vigilia della finale di Coppa Italia a Roma, non ce l'ha fatta.

Impossibile superare l'infezione ai polmoni legata al colpo di proiettile che gli ha trapassato diversi organi.

Il ragazzo, che versava ormai da tempo in una condizione di "insufficienza multiorgano" era stato nuovamente operato il 19 giugno scorso dopo avere subito pochi giorni prima una lobectomia superiore destra e diversi altri interventi chirurgici dai quali non si era mai ripreso completamente. Le criticità maggiori derivavano dall'infezione a un polmone e da un problema all'intestino. Anche la respirazione si era fatta nelle ultime ore sempre più affannosa e la pressione del giovane era bassissima. La prognosi è sempre rimasta riservata ma nelle ultime ore le condizioni del paziente, in dialisi con supporto ventilatorio parziale e nutrizione artificiale, sono precipitate. 

Dopo l'annuncio della sua morte sono arrivate le parole dello zio che ha chiesto: "ora nessuna violenza. Che Ciro sia l'ultima vittima della follia del nostro calcio"

Gli scontri del 3 maggio

In occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina esplodono dei colpi di pistola nella zona di Tor di Quinto. Per la sparatoria, in cui oltre a Ciro Esposito erano rimasti feriti altri due tifosi napoletani viene arrestato Daniele De Santis, ex ultrà giallorosso di estrema destra titolare di un chiosco in viale Tor di Quinto, nei pressi del luogo in cui sono avvenuti gli scontri. Viene accusato di tentato omicidio. Secondo gli inquirenti, l'ultrà romanista avrebbe fatto fuoco nel corso di una rissa scoppiata dopo le provocazioni verso i tifosi del Napoli a bordo di un bus. L'esame dello stub su De Santis è risultato parzialmente negativo anche se compatibile con polvere da sparo ma per gli inquirenti l'uomo avrebbe agito in un commando di quattro persone. Sulla pistola è stato chiesto  l'incidente probatorio e nelle scorse settimane è stato ascoltato Raffaele Puzone, il supporter napoletano che ha confermato di aver visto De Santis fare fuoco.

La presunta trattativa Digos - Ultras

“Non c’è stata nessuna trattativa tra Stato e ultras. Non sta né in cielo né in terra”. Così il ministro dell'interno Angelino Alfano aveva commentato l'ipotesi di una trattativa con gli ultras del Napoli che avevano bloccato l'inizio della finale di coppa Italia dopo la sparatoria che ha ferito Ciro Esposito. Secondo le ricostruzioni l’inizio della gara sarebbe stata infatti “autorizzata” dal capo ultrà del Napoli, Gennaro De Tommaso detto Genny a carogna. “Come Stato siamo e saremo in grado garantire l’ordine pubblico” aveva continuato Alfano. Il day after di Napoli - Fiorentina aveva affossato il calcio italiano nelle polemiche e la possibile trattativa aveva suscitato lo sdegno di Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti, che indosso al capo ultrà del Napoli ha visto il maglietta del capo ultras napoletano con la scritta “Speziale libero”. L’uomo sta scontando una condanna definitiva a 8 anni di reclusione per l'omicidio pareterintenzionale dell'ispettore  Raciti. “E’  una vergogna”, lo stadio “in mano a dei violenti” e lo “Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso”, le accuse della donna.

A Scampia niente maxi-schermo per l'Italia

La tragedia di Ciro Esposito ha fatto annullare l'allestimento del maxi-schermo a Scampia per assistere alla sfida dei mondiali tra Italia-Uruguay. Lo ha comunicato il presidente della Municipalità, Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito: "A causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute del nostro concittadini Ciro Esposito è annullata la manifestazione sportiva e l'installazione del maxi schermo nella villa comunale di Scampia. Ciro è mantenuto in vita dai macchinari, purtroppo , è gravissimo e la situazione è disperata , preghiamo e speriamo tutti in un miracolo".

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Matteo Politanò