La rabbia di Blardone: ''Nuove regole? Le donne più veloci di noi''
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La rabbia di Blardone: ''Nuove regole? Le donne più veloci di noi''

Parla l'azzurro alla vigilia del via della stagione che porterà ai Mondiali di Schladming: "La medaglia mi manca ma non è un ossessione"

A 32 anni (quasi 33) Max Blardone è pronto ad azzannare la tredicesima stagione nel mondo dello sci. Esce da un'annata di gloria, impreziosita dai successi di Crans Montana e Alta Badia, e punta a un Mondiale a Schladming che potrà essere il coronamento di una carriera vissuta sempre insieme ai migliori ma che fin qui non gli ha regalato la gioia di una medaglia olimpica o iridata. "Certo che mi manca e potrebbe essere un compimento - spiega Blardone a Panorama.it per cui curerà un blog dedicato alla sci -. Però vivo serenamente e senza pressioni perché non è un'ossessione".

Max, è il momento giusto per abbattere questo tabu?

"Può essere il momento giusto anche se non sento di dover fare la gara della vita perché di gare belle ne ho fatte tante e in fondo mi manca solo quella medaglia"

Quali sono le sensazioni in questa vigilia del via ufficiale della stagione?

"Sono buone. Ho lavorato tanto questa estate per capire i nuovi materiali e trovare sciata e forma ottimale. L'idea sarebbe partire subito bene facendo grande gara a Soelden. Sarebbe importante anche perché ho poche opportunità in questa disciplina ed è bene coglierle subito"

Il vero Blardone è quello dell'ultima stagione o quello appannato di un anno prima?

"Questa è la mia tredicesima stagione in Coppa del mondo e undici le ho fatte a ottimo livello stando costantemente tra primi sette al mondo. Poi ho fatto una mezza stagione sotto tono rispetto alle altre, ma ci può stare calo di prestazione. E' successo a tutti. Il difficile semmai è essere riusciti a tornare grandi"

E' un merito essere tornato? A 33 anni c'è anche chi può dire che uno sciatore è finito...

"E' un merito. Questo poi è uno sport individuale e sei solo contro tutti. E' difficile prepararsi al meglio e tornare ad alti livelli"

La carta d'identità è un peso?

"E' un discorso che non mi piace. Non c'è scritto da nessuna parte che a venti anni puoi vincere più di uno che ne ha 33. Anzi, non penso ci siano in giro ventenni che hanno vinto quanto un trentatreenne. E poi ho alle spalle dodici stagioni di alto livello e penso che questo sia un valore. Ho dimostrato di poter fare bene e ci sono anche altri esempi di sciatori che in età avanzata hanno conquistato coppe del mondo e medaglie olimpiche"

Come è andato l'approccio con i nuovi materiale e con le nuove regole?  

"Su neve dura e performante come piace a noi direi bene. Su altre nevi morbide o non da gara sarà più difficile perché meno sono meno sciancrati e si fa fatica"

Ti piacciono le nuove regole?

"Personalmente no perché quest'estate mi è capitato di fare allenamento insieme alle ragazze e con questi materiali vanno più forte loro di noi. Penso che nel mondo dello sport sia imbarazzante che le donne vadano più fote degli uomini in una disciplina di resistenza e potenza come lo sci alpino"

Ne perderà lo spettacolo?

"Non lo so, ma non mi piace"

Tutti si aspettano che gli uomini scendano più veloci delle donne...

"Esatto. ci sono ruoli precisi..."

Come è andato il lavoro in Argentina?

"Bene anche perché abbiamo trovato condizioni ottimali per allenarci. Venti giorni di neve perfetta e meteo. Sono settimane importanti perché rappresentano il 70% dell'allenamento estivo e fare bene lì significa portarsi avanti nello sviluppo dei materiali"

Che stagione sarà per lo sci azzurro?

"Spero positiva. Ci sono giovani interessanti che sono in grado di fare bene anche subito. Però ci vuole tempo e pazienza con loro"

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Giovanni Capuano