Schwazer
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Rio 2016, Schwazer e la guerra continua: sentenza Tas entro venerdì

Il caso doping del marciatore infiamma le Olimpiadi. Udienza fiume, battaglia di periti e decisione rinviata

Alex Schwazer non sa ancora se potrà gareggiare nelle Olimpiadi e dovrà attendere a lungo. Forse anche fino a venerdì 12 agosto, data che non gli consentirebbe di prendere parte alla 50 km anche in caso di vittoria davanti al Tas dove si è giocata una partita intensa e drammatica. Da una parte il marciatore altoatesino, il suo tecnico Sandro Donati, i legali e i periti di parte per cercare di dimostrare l'innocenza di Alex nel caso del controllo positivo per steroidi anabolizzanti del 1° gennaio 2016. Dall'altra la Iaaf che per lui avrebbe chiesto un'ulteriore squalifica di 8 anni.

Schwazer e doping, verdetto vicino: perché è stato abbandonato?

Una giornata lunghissima per un'udienza che alla fine è durata 8 ore e nella quale sono stati ascoltati proprio tutti. Per ultimo proprio Alex Schwazer, che è volato in Brasile per difendersi con forza dall'accusa di essere ricaduto nella rete del doping dopo aver scontato una squalifica di 3 anni e 9 mesi. La teoria è quella del complotto e della violazione delle provette raccolte il 1° gennaio a Racines, unica positività su una serie di 20 controlli con anomalie pesantissime.

Alla fine il Tas, riunito in seduta d'urgenza, ha mandato tutti a casa con l'impegno di pronunciarsi entro venerdì 12 agosto. Un colpo di scena, considerato che si era pensato a un'accelerazione del verdetto. Ma il fatto stesso che la seduta sia stata lunga e che siano stati sentiti tutti i periti, compresi quelli convocati via Skype da Roma, dimostra che la vicenda ha molti lati oscuri e che i tre giudici sembrano aver voluto prendersi tutto il tempo necessario per arrivare a un verdetto che farà discutere comunque.

In caso di stop sarà la fine della carriera di Alex Schwazer e una macchia indelebile sul profilo di Sandro Donati, tecnico che ha speso la sua vita per combattere il doping e che giura nell'innocenza dell'atleta, da lui seguito per il rientro all'attività agonistica. Altrimenti, se dovesse reggere la tesi del complotto e delle anomalie, sarebbe un vero terremoto per la Iaaf, accusata in maniera dura e diretta da Schwazer e dal suo staff. La gara dei 20 km di marcia è in programma venerdì 19 agosto ed è quella in cui l'altoatesino ha grandi possibilità di medaglia e vittoria.

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Giovanni Capuano