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ANSA/AP Photo/Michael Probst
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Sarri e Juventus: fine del tormentone: è il nuovo allenatore

L'annuncio in contemporanea con il Chelsea chiude l'ipotesi Guardiola. Contratto triennale e obiettivo Champions League

Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Juventus. Ha firmato un contratto che lo lega ai bianconeri per le prossime tre stagioni (scadenza 30 giugno 2022) ed è stato annunciato a mercati chiusi con un comunicato in contemporanea con il Chelsea. Poche righe per chiudere l'esperienza inglese dell'ex tecnico dei Blues e aprire la nuova era in casa dei campioni d'Italia.

Una scelta coraggiosa e che segna discontinuità rispetto alla tradizione che vuole a Torino allenatori preparati e pragmatici, Allegri l'ultimo della serie. Sarri è certamente bravo, altrimenti non avrebbe guidato il Napoli a sfiorare lo scudetto e il Chelsea a conquistare terzo posto ed Europa League, ma arriva come alfiere del bel gioco e fin qui ha sostenuto con convinzione che la proposta qualitativa è più importante del risultato stesso.

Dovrà adattarsi allo stile Juve, nel gestire gli obiettivi e anche la comunicazione considerato uno dei suoi talloni d'Achille. Gli scontri con giornalisti e colleghi fanno parte della sua storia professionale. Si siede su una panchina in cui i predecessori hanno avuto un understatement differente ed è probabile che gli sia chiesto di adeguarsi.

PER SAPERNE DI PIU'Ecco come sarà la Juventus di Sarri

sarri juventus allenatoreTratto da Twitter @juventusfc

Tre anni di contratto e un progetto nuovo

La durata del contratto indica come la Juventus abbia scelto il profilo di Sarri per voltare davvero pagina. Non sarà semplice e le prime reazioni dei tifosi bianconeri non sono incoraggianti, un po' per la fine della speranza di vedersi sedere su quella panchina Guardiola e un po' per la fierezza con cui l'ex allenatore di Napoli e Chelsea è stato avversario, quasi nemico ideologico, della Vecchia Signora.

Sarri sbarca a Torino con un contratto da top manager italiano (6,5 milioni netti di base più bonus), con in bacheca un trofeo internazionale e con un ricco premio a vincere in caso di conquista della Champions League che per lui, come per il suo predecessore, sarà qualcosa di più somigliante a un obbligo che a un semplice sogno o obiettivo.

Il Chelsea l'ha liberato come promesso nei mesi scorsi, quelli in cui Sarri era finito nel mirino dei supporter dei Blues e della critica impietosa dei giornali inglesi. 'Boring Sarri' e 'Sarriball' non hanno mai fatto breccia in Premier League, pur ricevendo il consenso dei colleghi con aperture di credito anche pubbliche da parte di Guardiola e Klopp.

"Torno in Italia anche per nostalgia"

L'operazione per riportarlo in Italia non è stata, però, semplice e nemmeno a costo zero per la Juventus che in qualche modo indennizzerà il Chelsea così come Abramovich era stato costretto un anno fa a fare con il Napoli di De Laurentiis per portarlo a Londra.

Nelle sue ultime uscite da tecnico del Chelsea, Sarri aveva spiegato chiaramente e tra le righe i motivi della sua scelta. Un po' la sensazione di non essersi sentito apprezzato in pieno e appoggiato senza se e senza ma dalla dirigenza londinese, un po' le difficoltà del blocco di mercato Fifa che renderanno in salita il percorso del Chelsea e molto, anche, una decisione personale di voler accorciare le distanze dalla famiglia.

Sarri che torna in Italia, però, è un tecnico differente da quello che se ne è andato un anno fa. Certamente è arricchito dall'esperienza in Premier League che gli ha tolto di dosso l'etichetta di magnifico perdente e lo ha costretto a misurarsi con una top club come sarà la Juventus. Il suo passaggio in bianconero ferisce i tifosi del Napoli ma va capito e giustificato perché nessuno si sarebbe negato una progressione di carriera così. 

E allo stesso tempo chi giudica con scetticismo da parte torinese ricorsi come le grandi società - e la Juventus lo è certamente - ascoltano il parere della propria gente ma poi decidono senza farsi condizionare. Avvenne anche nell'estate 2014 nel momento dello strappo con Conte. Allegri non piaceva e, invece, ha scritto pagine bellissime della storia recente della Vecchia Signora.

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Giovanni Capuano