Round 7: giro di boa tra i saliscendi di Portimão
Dorna WSBK
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Round 7: giro di boa tra i saliscendi di Portimão

Tutti a rincorrere Jonathan Rea ullo splendido e assai impegnativo tracciato portoghese

I valori in pista

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Il Mondiale Superbike ritorna sul continente e va a raggiungere le sponde europee dell'Oceano Atlantico per il Nilox Portuguese Round che si correrà sull'incredibile Autodromo Internacional do Algarve.

Tra le tante cose per cui il tracciato può essere ricordato ce n'è una strettamente connessa all'attualità: è proprio qui, infatti, che l'attuale capoclassifica Jonathan Rea fece il suo esordio in Superbike proveniendo dalla Supersport.

A distanza di sette anni, tutti trascorsi in sella a una Honda, il nordirlandese è leader del Campionato con la sua Kawasaki e 102 punti di vantaggio sul compagno di squadra Tom Sykes che, dopo essersi svegliato dal torpore della prima parte di campionato, ha firmato una doppietta a Donington Park che lascia ben sperare per la sua lotta al vertice anche se il distacco è davvero ampio. A ogni modo, Sykes arriva in Portogallo con un palmares di tutto rispetto: le vittorie in Gara 1 sia nel 2012 che nel 2014.

Più in salita - considerata la sua condizione fisica non ancora ottimale - per l'altro grande contendente di poche speranze (secondo con 101 punti di distacco da Rea) Leon Haslam che vanta, come miglior risultato qui, due secondi posti nel 2010 e una terza piazza nel 2008 da wild card.

E' rappresentata invece da un solo podio la storia dei successi portoghesi di Chaz Davies, quarto in classifica con 15 punti di distacco dalla vetta.

A chiudere la top five c'è il compagno di squadra di Haslam, Jordi Torres, che qui non ha mai corso.


Il circuito

Autódromo Internacional do Algarve

Progettato dal "guru" tedesco Hermann Tilke, il tracciato portoghese ospitò per la prima volta il Mondiale Sbk nel 2008, un appuntamento che verrà ricordato negli annali del motociclismo anche perché celebrò - con una doppietta - l'ultimo titolo vinto da Troy Bayliss in Superbike.

La sua lunghezza complessiva è di 4.592 metri, con il rettilineo principale, quello dell'arrivo, che misura 835 metri, e si snoda in 15 curve, 9 a destra e 6 a sinistra.

Caratterizzato inizialmente da un grip esagerato, la grana dell'asfalto ha via via perso la sua aggressività.

Le gomme

Ufficio stampa Pirelli

Caratterizzato inizialmente da un grande grip, l'asfalto del tracciato portoghese ha visto via via diminuire la sua aggressività. La parte più impegnativa per gli pneumatici è l’ultima curva che ha una lunghezza di 350 metri e un tempo di percorrenza di circa 6,5 secondi e che, con un raggio di curvatura di circa 150 metri, costringe il pilota a mantenere la moto in costante accelerazione e a passase da 150 a 250 Km/h con un angolo di piega di circa 50°.

Le curve 5, 8, 11, 13, e 14 presentano invece un raggio di curvatura molto piccolo, all’incirca di 30 metri, e il pilota è costretto a frenare fino a velocità molto ridotta.

In generale, rispetto al posteriore, che subisce poche ma intense sollecitazioni meccaniche/termiche, l’anteriore è sempre impegnato in curve a lenta percorrenza e a ingresso rapido con raggio di curvatura piccolo che costringe il pilota a frenate brusche, anche in discesa.

Ogni pilota avrà a disposizione 34 pneumatici anteriori e altrettanti posteriori.

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Luciano Lombardi