Rossi vs Lorenzo. La sfida Italia-Spagna si gioca anche in pista
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Rossi vs Lorenzo. La sfida Italia-Spagna si gioca anche in pista

Rossi: "Con la Spagna partita speciale". Il pilota della Yamaha non replica, ma domani partirà in prima fila al Gp di Assen

Per 3 anni si sono dati battaglia in sella a una Yamaha. Poi, le cose sono cambiate e la battaglia si è trasformata in una scaramuccia a distanza che suggerisce spesso lo stesso finale: uno davanti, l’altro indietro, molto indietro. Jorge Lorenzo, spagnolo di Palma di Maiorca, 25 anni e un destino che profuma di gloria e onori per tanti anni ancora, è oggi il pilota da battere nella MotoGp. Vero, c’è anche l’australiano Stoner, ma le prospettive sono diverse, perché quest’ultimo ha deciso di appendere il casco al chiodo a fine stagione e tanti saluti allo stress delle corse. Valentino Rossi, italianissimo di Tavullia, 33 anni e una carriera da leggenda, da quando ha scelto di sposare la causa della Ducati arranca nelle retrovie. E’ sempre tra i grandissimi delle due ruote, ma la moto, la sua moto, non gira come dovrebbe e allora altro che problemi a raggiungere il podio. Si fa quel che si può, in attesa di gradite novità da Borgo Panigale.

Lorenzo e Rossi, da tempo sfida Spagna-Italia in pista, da qualche ora è diventata anche confronto senza domani per salire sul tetto più alto d’Europa con il pallone tra i piedi. L’Italia di Prandelli in fondo è un po’ come Valentino Rossi. Lo dicono i giornali, lo dice il buon senso. Parte da sfavorita, perché gli avversari, le Furie rosse, sono dei fuoriclasse a far girare la palla e a centrare traguardi importanti. Lorenzo riassume invece lo strapotere della Roja. Sta dominando il Mondiale 2012 e da almeno due anni si gioca con Stoner il primato in MotoGp. Per alcuni, è imbattibile. Di più. Il binomio Yahama-Lorenzo è ormai entrato nella storia della due ruote a motore. Lo spagnolo davanti a fare a spallate con Stoner, gli altri, Pedrosa compreso, a mangiare la polvere. Questo dice la pista. Questo racconta il campo.

Domani il motomondiale fa tappa ad Assen, in Olanda, sul circuito che a proposito di storia e tradizione non ha da niente da invidiare agli altri tracciati in calendario. Le qualifiche che sono terminate poco fa hanno ribadito, se ancora ce ne fosse bisogno, quali sono le logiche e le dinamiche del campionato in corso. Primo Stoner, secondo Pedrosa, terzo Lorenzo. Rossi? Decimo, tanto per gradire. Alle 14 il via alla gara, che senza pioggia è molto difficile che possa regalare sorprese da prima pagina. Poi, tutti pronti, piloti compresi, a seguire le ultime novità da Kiev. Con Rossi, tifosissimo degli azzurri, che non vede l’ora di sfogare senza freni il suo entusiasmo. E Lorenzo che starà dall’altra parte del campo, ancora una volta, per sostenere a distanza la Spagna.

Il Dottore non ha mancato di dimostrare la propria gioia per la vittoria contro la Germania. “Mi dispiace che Balotelli non abbia più la maglia dell'Inter ma è giovanissimo e magari tornerà! – ha detto Rossi ai microfoni di Sky Sport -. Lo conosco poco, ma mi sembra un bravo ragazzo, uno con il cuore grande e avrà il tempo di maturare, ma l'importante è che fa gol, poi gli perdoniamo tutto”. E ancora: “Aveva la colla nei piedi, secondo me dal cucchiaio, stasera abbiamo cambiato passo”. Insomma, ci siamo. Ancora un piccolo sforzo (si fa per dire) e poi sarà trionfo. Sì, ma le moto? Valentino ha parlato anche di quelle, ovviamente: “Con la Spagna sarà una sfida speciale perché è campione in carica e poi anche noi con le moto ci diamo da fare con gli spagnoli”. Capito Lorenzo?

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Dario Pelizzari