Romulo, il jolly che farà grande la Juve
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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Romulo, il jolly che farà grande la Juve

L'ex giocatore del Verona è il quarto colpo di mercato del club bianconero. Chiamatelo jolly, oppure “tuttocampista”: per lui, è l'occasione della definitiva conferma dopo anni di incertezze

Non è ancora ufficiale, ma lo sarà nelle prossime ore. Romulo Souza Orestes Caldeira, meglio conosciuto come Romulo, vestirà il bianconero della Juventus nella prossima stagione. L'accordo tra la società campione d'Italia e il Verona, unica titolare del suo cartellino dopo aver esercitato il diritto di riscatto sul calciatore nei confronti della Fiorentina, è stato raggiunto sulla base di un prestito oneroso del valore di un milione di euro cui farà seguito tra meno di dodici mesi una cessione a titolo definitivo in cambio di 7 milioni. Romulo, centrocampista brasiliano con passaporto italiano, potrebbe essere già domani a Torino per le visite mediche. E' l'acquisto numero 4 della società guidata dal presidente Andrea Agnelli, che si è già assicurata, nell'ordine, Alvaro Morata dal Real Madrid, Roberto Pereyra dall'Udinese e Patrice Evra dal Manchester United.

La parola d'ordine del mercato bianconero è duttilità. La Juve ha fin qui messo sotto contratto giocatori capaci di interpretare con buoni risultati spartiti diversi. Morata può ricoprire tutte le posizioni in attacco: nasce prima punta ma sa fare bene anche come attaccante esterno. Pereyra ha il ritmo del trequartista nel sangue, è bravissimo negli inserimenti e sa dare del tu al pallone con entrambi i piedi, eppure agli ordini di Francesco Guidolin ha dimostrato di non sfigurare nemmeno come ala destra e centrocampista di contenimento. Evra? Consegnategli la fascia sinistra, al resto ci pensa lui. Allegri potrebbe sfruttarlo come esterno alto o basso, a seconda delle necessità: ha 33 anni ma ha un fisico integro e ancora una grande voglia di raggiungere traguardi ambiziosi. Romulo non sfugge alla regola della ditta Marotta & Paratici.

L'ex uomo d'oro del Verona di Andrea Mandorlini possiede una virtù che ne esalta le capacità e il talento. Chiamatelo jolly, oppure tuttocampista, o meglio ancora giocatore “universale”. Romulo può presidiare con successo qualsiasi zona nella parte destra del campo. Mediano di lotta e di governo, ala, tornante, difensore di fascia. Insomma, di tutto un po'. Per la gioia e il piacere di Allegri, che con lui non avrà che l'imbarazzo della scelta.

Il calcio italiano ha scoperto Romulo soltanto lo scorso anno, grazie alle meraviglie confezionate dal giocatore con la casacca gialloblù. Dopo anni di incertezze e di lunghe permanenze in panchina, sia in Brasile sia in Italia, Romulo ha scelto Verona per dare conto delle sue grandi qualità di suggeritore e interdittore. Obiettivo centrato. Con i galloni da titolare, l'ex promessa del pallone verdeoro raccoglie 32 presenze e 6 reti mettendo in mostra un repertorio di colpi e di intuizioni da strappare gli applausi a scena aperta anche dei suoi detrattori più ostinati. Alla Fiorentina, nelle due stagioni precedenti, non era andata benissimo. Vincenzo Montella, tecnico della Viola, l'ha impiegato con il contagocce, alla bisogna, per fare tirare il fiato ai titolari e per cambiare la squadra in corso d'opera: 34 presenze tra campionato e Coppa Italia e 2 gol. Un bilancio da gavetta, non da prima pagina. Sembrava che la sua avventura nella Serie A potesse finire prima ancora di cominciare davvero. Poi, la chiamata del Verona e il destino che sceglie di cambiare le carte in tavola.

Romulo sbanca il pallone tricolore e ad aprile riceve pure la chiamata dalla Nazionale maggiore. Cesare Prandelli si innamora del suo modo di fare calcio e vuole vedere da vicino l'effetto che fa il brasiliano che parla italiano con la maglia azzurra. Il Brasile? L'onestà, il valore aggiunto. Romulo sa di non essere al massimo della condizione e lo rivela al c.t. che non può fare a meno che lasciarlo fuori della spedizione mondiale. Non è un addio. Se alla Juventus troverà gli spazi per esprimersi con continuità, presto potrebbe ricevere una nuova telefonata da Coverciano. E chissà se dall'altro capo della cornetta ci sarà Antonio Conte, il tecnico che l'ha inserito nella lista della spesa bianconera prima del chiacchieratissimo passo indietro di metà luglio. Certi amori, come usa dire Adriano Galliani, non finiscono.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari