Roma, 5 motivi per credere di poter eliminare il Real Madrid
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Roma, 5 motivi per credere di poter eliminare il Real Madrid

Dalla cabala alle difficoltà difensive degli spagnoli, passando per Spalletti e Zidane: impresa difficile ma non impossibile

A dicembre quando la sorte accoppiò la Roma al nome del Real Madrid nessuno pensava di potersi giocare la partita. Ora che il momento è arrivato, a Trigoria si fanno pensieri proibiti e la parola qualificazione non è più un tabù. Se sia incoscienza o, semplicemente, una dimostrazione di forza e consapevolezza lo scopriremo solo al Bernabeu il prossimo 8 marzo. Già il fatto che la vigilia della sfida d'andata non sia popolata di fantasmi è, però, una rivoluzione copernicana per un ambiente che pareva condannato alla depressione.

E' la notte di Roma-Real Madrid, la partita che per i giallorossi vale la stagione posto che i prossimi mesi servono per ritornare a quel terzo posto che vale il pass per l'Europa che conta anche il prossimo anno. Obiettivo vitale più ancora di questo ottavo di finale che ha riacceso gli entusiasmi di un popolo in rottura prolungata con la società e con quanto circonda oggi il calcio romano. Per 90 minuti sarà tregua e si penserà solo a come mandare in tilt la macchina di Zidane. Che non è perfetta e per questo si può anche sognare di fare l'impresa.

La fiducia di Spalletti: "Possiamo farcela"

Il primo a crederci è Luciano Spalletti, atterrato sul pianeta Roma da poco più di un mese e che a suon di risultati ha restituito una prospettiva alla stagione giallorossa. Il mister dice che la Roma deve provarci e che non può partire battuta contro un avversario molto più forte sulla carta ma non imbattibile. Parole diverse rispetto a quelle - azzardate - con cui Garcia preparò la sfida con il Bayern finita con il 7-1 che ancora brucia sulla pelle della squadra e dei tifosi.

E diverse anche rispetto al mesto pre-Barcellona che valse un'altra storica bastonata. Forse Spalletti fa leva proprio sulla necessità di rialzare la testa o, forse, è convinto che qualche crepa si possa intrevedere nella corazzata di Zidane che sta correndo ma non volando. I numeri non devono ingannare. A proposito di cifre e statistiche: Spalletti è uno specialista di notti europee avendo il 57,1% di vittorie sulla panchina della Roma: più di qualsiasi altro tecnico giallorosso compresi Liedholm e Capello.

Salah e Dzeko contro una difesa non impenetrabile

C'è anche un motivo tattico se la Roma può pensare di creare problemi al Real Madrid. Siccome i numeri non dicono tutto, ma danno qualche indicazione, va sottolineato come la difesa delle Merengues sia tutt'altro che impenetrabile. Ha subito fin qui 27 gol in 31 partite stagionali e anche l'ultima uscita con l'Athletic Bilbao ha lasciato più di un dubbio. Inoltre mancherà Pepe e Marcelo a sinistra è stato recuperato in extremis quando sembrava doversi iscrivere alla lista degli infortunati insieme a Bale e allo stesso difensore portoghese.

Spalletti ha studiato a fondo i punti deboli degli spagnoli e ha immaginato una Roma a due facce. Molto attenta nella fase di non possesso palla, per cercare di limitare la forma strepitosa di Ronaldo, e pronta a ripartire in maniera feroce negli spazi sfruttando la velocità di Salah e il punto d'appoggio di Dzeko. Una scommessa difficile da vincere ma affascinante. Ronaldo, poi, con i suoi 32 gol stagionali (11 in Champions) deve confrontarsi con le malignità di chi lo giudica forte solo con i deboli e quasi sempre al Bernabeu.

Zidane, l'incognita del debuttante

Anche Zidane rappresenta un'incognita non essendosi mai misurato da allenatore col palcoscenico della Champions League. Da calciatore è stato capace di dominarne a lungo la scena, ma adesso è tutto diverso e i risultati da quando ha preso il posto di Benitez sono roboanti nei numeri ma poco produttivi in concreto. Il Real Madrid rimane staccato dal Barcellona nella Liga e non ha migliorato la sua situazione: continua a stravincere contro le piccole e a mostrare qualche segnale di cedimento.

L'ambiente di Madrid è tutto al suo fianco anche perchè rappresenta la liberazione da Benitez, vissuto come un usurpatore. Va testata, però, la reazione alle possibili prime difficoltà quando a tutti verrà in mente che il curriculum del francese non era forse il più adatto per sedersi su quella panchina. Può essere questa la notte giusta per insinuare il dubbio?

L'Olimpico finalmente caldo

Di sicuro lo stadio Olimpico tornerà per una notte a vestirsi di giallorosso e a tifare Roma. Per la sfida contro il Real Madrid sono stati venduti 52mila biglietti anche se la protesta degli ultras della Curva Sud va avanti. In ogni caso il settore sarà pieno e spingerà i ragazzi di Spalletti come non è mai capitato in una stagione costellata da contestazioni e scioperi del tifo.

Si tratta solo di una tregua, ma se la Roma dovesse riuscire nell'impresa sarebbe più difficile per gli ultras continuare a far finta di niente proseguendo nella lotta al sistema col rischio di danneggiare una squadra che si è rimessa in piedi da sola senza aiuti esterni.

I precedenti e la maledizione Real...

Per finire, ecco l'aspetto scaramantico e quell'incredibile maledizione che vuole il Real Madrid sempre eliminato dal 1989 quando incrocia una squadra italiana in un doppio confronto europeo. Ci è riuscita anche la Roma nel 2008 e anche allora i giallorossi partivano sfavoriti come oggi, anche se si trattava di un Real diverso. Sognare, però, non costa nulla...

LA MALEDIZIONE REAL: DAL 1989 SEMPRE FUORI CONTRO LE ITALIANE IN EUROPA

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Giovanni Capuano