Garcia e Allegri: due modi di affrontare la crisi (e due risultati diversi)
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Garcia e Allegri: due modi di affrontare la crisi (e due risultati diversi)

La Roma affonda e il suo tecnico sembra incapace di svegliarla, la Juve vola e adesso sogna: 4° vittoria consecutiva

C'è molto dei caratteri differenti di Allegri e Garcia nei momenti, diversissimi, che attraversano Juventus e Roma. I bianconeri hanno messo la testa fuori dall'acqua e adesso possono varare il progetto della rimonta: a Palermo è arrivata la quarta vittoria consecutiva e la zona alta della classifica non è più così lontana. Anzi, complice lo scontro diretto di Napoli, comunque vada sarà un po' più vicina e anche le lepri davanti faranno bene a cominciare a preoccuparsi.

La Roma, invece, affonda insieme al suo condottiero, l'uomo che due ann fa era stato capace di ridarle un'anima rimettendo la chiesa al centro del villaggio. La magia è svanita e non si tratta di poche ore o qualche giorno: già da mesi Rudi aveva perso la bacchetta con cui teneva in mano spogliatoio ed ambiente e nemmeno un buon avvio di stagione è riuscito a ricostruire dalle fondamenta un rapporto ormai logoro.

C'è un'immagine che spiega la differenza tra Allegri e Garcia. E' quella del tecnico bianconero che sbatte, non metaforicamente, i pugni sul tavolo alla vigilia della trasferta di Palermo per chiedere ai suoi di fare il salto di qualità. La Juventus ha appena battuto il Manchester City e potrebbe anche compiacersene, invece il suo allenatore la tiene sotto pressione. 

Prendete quell'immagine e sovrapponetela a Garcia che giustifica la batosta di Barcellona, oppure che classifica lo scivolone casalingo contro l'Atalanta come frutto di gambe molli e approccio sbagliato. La differenza passa anche da qui, oltre che da una squadra che nel primo caso è sempre apparsa compatta come il granito e nel secondo no.

A Sassuolo, nel punto più basso della stagione, Buffon fu mandato dalla società a ringhiare contro i giovani: non erano loro la causa di tutti i mali, ovviamente, ma intorno ad Allegri venne eretto un muro. Ieri De Rossi ha tentato di fare un'operazione simile, ma gli occhi parlavano quasi più delle parole.

Garcia ha un paio di settimane per salvarsi: Torino in trasferta, Bate Borisov all'Olimpico e poi Napoli ancora fuori casa. Pallotta è pregato di prendere un aereo e volare a Roma per far sentire che la proprietà è vicina a tecnico e spogliatoio oppure, se non è così, di non fare calcoli e dare la scossa cambiando la guida tecnica. Non può essere uno stipendio da 2,8 milioni netti rimanenti a fermare il cambiamento in un club che si professa grande, se la sentenza su Garcia è già stata scritta.

Il punto sulla 14a giornata

* La Juventus sbanca Palermo e conquista la quarta vittoria consecutiva. E' in zona-Europa per la prima volta dall'inizio della stagione e sta trovando i gol pesanti di Mandzukic che a oggi è il titolare con Morata riserva. Ancora una gara chiusa senza subire gol per i bianconeri.

* I numeri della crisi Roma sono impietosi: 5° sconfitta stagionale (3° in campionato), 33 gol presi in 19 partite giocate e solo 4 punti su 12 nelle ultime giornate di un torneo che sembrava cucito su misura per le ambizioni giallorosse. L'Atalanta che ha vinto all'Olimpico (2-0) non è una sorpresa: già a San Siro contro Inter e Milan avrebbe meritato di più.

* La Lazio è in crisi che pare senza fine. Ad Empoli (1-0) è arrivata la quarta sconfitta consecutiva in trasferta e i punti nelle ultime 7 giornate sono una miseria: 4. C'è un pizzico di sfortuna, ma anche tanti errori di costruzione del progetto dietro il campionato di Pioli che torna a rischio.

* Gran colpo del Carpi a Marassi dove il Genoa nelle ultime 11 partite aveva vinto 9 volte perdendo solo contro la Juventus. E' stata la rimonta dei vecchietti Borriello e Zaccardo per riaprire il sogno di potersi salvare.

* Al contrario precipita il Verona (sconfitta 3-2 a Frosinone) con Mandorlini appeso a un filo. Nemmeno il rientro di Toni ha rivitalizzato i gialloblù che sono lontanissimi da quelli della scorsa stagione. Il Frosinone oggi sarebbe salvo ed è un'impresa notevole di Stellone e dei suoi.

* Con Di Natale immalinconito in panchina, l'Udinese ha sbancato Verona: 3-2. E' stata una gara divertente, con qualche casualità ma anche la voglia di superarsi nel derby del Triveneto. In 180 minuti Colantuono ha messo in cascina 6 punti e rinsaldato la sua panchina.

* Il Milan ha vinto largo con la Sampdoria (4-1) dando respiro a Mihajlovic. Il nuovo modulo funziona e Niang si è scoperto eroe per una notte. Da rivedere contro un avversario meno dimesso della squadra che Montella sta cercando di plasmare a sua immagine e somiglianza. Finora non ci è riuscito.

* Seconda vittoria consecutiva per il Torino e primo ko del Bologna di Donadoni. Ventura ha ritrovato un filo di continuità in una squadra giovane, talentuosa e incostante mentre i felsinei possono comunque sorridere anche se ad oggi sarebbero retrocessi.


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Giovanni Capuano