"Roberto Mancini? Andrà al Monaco"
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"Roberto Mancini? Andrà al Monaco"

Dopo l'esonero dal Manchester City, a Genova, dove il Mancio è esploso calcisticamente, sono tutti convinti della sua prossima destinazione

Roberto Mancini non è più l'allenatore del Manchester City. La voce che circolava da tempo ieri è diventata certezza con l'annuncio ufficiale del club inglese tramite un comunicato. Dopo la vittoria della Premier League nella scorsa stagione (prima dopo 44 anni per i citizens) la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta contro il Wigan nella finale di FA Cup. Nonostante l'affetto incodizionato dei tifosi la dirigenza del Manchester City sembrava ai ferri corti con il tecnico di Jesi già da tempo e l'esonero si presenta come preludio ad un nuovo ciclo che potrebbe parlare spagnolo.

Il primo indiziato a sedersi sulla panchina del City è infatti Manuel Pellegrini, allenatore del Malaga. "Il presidente è amareggiato, è stata una decisione difficile. Il curriculum parla chiaro per Roberto, ha dato tantissimo al Manchester City in questi anni. Lo ringraziamo per quanto fatto". Queste le parole del club che in questo finale di stagione sarà affidato a Brian Kidd.

Ma che ne sarà adesso di Roberto Mancini?

La rivoluzione nelle più importanti panchine europee prevista per la prossima estate potrebbe riservare molte sorprese: Ancelotti è in direzione Madrid con Mourinho che sembra sempre più vicino al Chelsea. Tra i club più ricchi e ambiziosi spunta anche il Monaco che dopo aver riconquistato la Ligue 1 con Ranieri sta valutando anche la posizione del tecnico italiano. Difficile rivedere da subito Mancini in Italia, soprattutto per un ingaggio che al City quasi 6 milioni di euro netti a stagione. Il tecnico resta un sogno per tanti club, tra questi anche la Sampdoria, squadra in cui Mancini ha fatto la storia negli anni d'oro di Mantovani.

Nel capoluogo ligure, dove sono nati i suoi figli e dove spesso Mancini torna, il mito di Bobby gol vive nei ricordi di nuove e vecchie generazioni, legate all'ex numero dieci da un affetto che va oltre il calcio. Matteo Cantile, caporedattore di Samp Tv, lo aveva intervistato nella sua casa di Bologna nei primi mesi di vita dell'emittente blucerchiata. 

Roberto Mancini è stato esonerato un po' a sorpresa, in tanti hanno criticato anche le modalità dell'addio, per molti una caduta di stile del club inglese. Che ne pensi?

Difficile da dire, bisognerebbe conoscere l'ambiente. Il Manchester City ha una proprietà particolare gestita dagli sceicchi, non è facile ipotizzare le dinamiche di una scelta come questa. Di sicuro nel calcio comandano i risultati e perdere l'unico obiettivo stagionale ancora vivo contro una squadra quasi retrocessa come il Wigan ha determinato questa scelta. Ad ogni modo io me lo aspettavo...

Credi che il futuro di Roberto Mancini possa essere nuovamente in Italia?

Sono convinto che farà altre scelte, secondo me l'Italia in questo momento non ha caratteristiche attraenti per Mancini. Inoltre stiamo parlando di un tecnico con uno staff costoso e ingaggi che superano nei singoli quelli di tanti tecnici della serie A. Considerando che tutti i suoi collaboratori hanno un contratto come lui, e che hanno ancora un triennale con il City, escludo il ritorno in Italia. O trova una società di alto livello o potrebbe scegliere di restare fermo. 

Nelle scorse settimane hai avuto modo di incontrare Luca Vialli, tra i tanti argomenti si è parlato anche di Roberto?

Con Vialli non abbiamo parlato di Mancio, le argomentazioni con Gianluca sono state tutte relative alla Samp: ricordi del passato a Genova e di momenti indimenticabili. Della carriera di Mancini avevo parlato diffusamente con Trevor Francis quando sono andato a trovarlo in Inghilterra: lui per primo mi disse che era sorpreso della carriera da allenatore di Roberto e che in passato avrebbe ipotizzato un futuro del genere più per Vialli. Nella stessa occasione abbiamo fatto visita al campo d'allenamento del City di Carrington per intervistare David Platt e Fausto Salsano e abbiamo potuto verificare in prima persona come il modello economico del City sia impossibile da riproporre in Italia per costi di gestione e progettualità. 

A fine maggio Roberto tornerà in campo a Genova nel derby benefico per la Sla, avrai modo di parlare con lui?

Roberto per carattere è più chiuso di Vialli. Lo abbiamo intervistato agli albori di Samp Tv nella sua casa a Bologna ma all'epoca non allenava. Di certo ci proveremo, sarebbe bellissimo anche se non sarà semplicissimo. E' un personaggio abbastanza difficile, un po' più "divo" di Gianluca...

A Genova Mancini è diventato uomo e ha costruito la sua famiglia, credi che si vedrà più spesso a Genova?

Non frequenta la Liguria molto spesso ma se dovesse andare al Monaco, come credo, di certo sarebbe più vicino...

Dici che andrà al Monaco?

Si, lo vedo più vicino al Monaco, non ne ho la certezza assoluta ma sono dell'idea che se il club francese riuscirà a liberarsi di Ranieri la sua scelta sarà l'esperienza nel principato.

Edoardo Garrone non ha mai nascosto la sua stima per Mancini. Il tecnico è fuori dal budget della Sampdoria ma credi che prima o poi questo matrimonio si farà?

Io ribalto un po' la questione, il Mancini mezza punta faceva impazzire me così come tutti i sampdoriani ma il discorso per il Mancini allenatore è diverso. Ormai è così abituato a gestire i campioni di prima fascia che non so quanto sia sensato immaginarlo in un progetto diverso. Poi nel calcio non si sa mai...

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Matteo Politanò