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Riccardo Giuliani
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Rio 2016, volley maschile: l'Italia contro la maledizione dell'oro

5 medaglie in passato, ma mai la più importante. Ora tocca ai ragazzi del ct Blengini: ecco le loro dichiarazioni della vigilia

La Nazionale maschile di volley ha conquistato ben 5 medaglie olimpiche, ma nessuna d'oro. Sfatare l'incantesimo è quindi l'obiettivo di Rio 2016, dove gli azzurri esordiranno in un girone impegnativo (insieme a Brasile, Stati Uniti, Canada, Francia e Messico), ma con la convinzione di poter lottare per il gradino più alto del podio. Ecco le dichiarazioni di alcuni di loro e del ctChicco Blengini.

Emanuele Birarelli (capitano): "Partecipo alla terza Olimpiade, forse anche per questo l'emozione è meno forte. A Rio sarà, però, la mia prima volta da capitano, quindi sono doppiamente fiero di indossare la maglia azzurra: mi riprometto di centellinare le strigliate e abbondare con le pacche sulle spalle. Il percorso netto è impossibile, probabilmente sbaglieremo qualche partita, però possiamo fare molto bene, a patto di tenere sempre i piedi per terra durante tutto il torneo, intenso e lungo".

Salvatore Rossini: "I Giochi per me sono iniziati a Roma il 22 giugno, quando il presidente Sergio Mattarella ha ricevuto tutti gli atleti azzurri al Quirinale: un'emozione fortissima, come quella che sicuramente proverò alla Cerimonia d'apertura. Credo che il torneo sarà molto equilibrato, perché negli ultimi anni nessuna squadra ha fatto la parte del leone e le vittorie se le sono spartiti diversi team. La sorpresa? Potremmo essere noi, sfruttando il fatto di avere attaccanti fortissimi, in grado di risolvere la situazione anche quando la ricezione non è ottima".

Simone Giannelli: "Mi sono ripromesso di non pensare a Rio fino a quando non sarei atterrato in Brasile e così ho fatto: ora, però, sono concentrato e pronto a dare il massimo. Essere qui a 20 anni, che compirò durante il torneo, il 9 agosto, ha dell'incredibile. Noi possiamo giocarcela con qualsiasi avversario: il nostro asso nella manica è la battuta, un fondamentale che può funzionare sì e no. Nel caso non fossimo in giornata, sarà fondamentale non mollare e concentrarci sul un altro punto di forza: il cambio palla".

Ivan Zaytsev: "Io e Lele (Birarelli, ndr) siamo gli unici supestiti di Londra 2012. Significa che stiamo invecchiando! Scherzi a parte, sinora abbiamo lavorato intensamente, con la consapevolezza che la squadra rispetto a quella degli ultimi anni è davvero tosta, anche grazie all'arrivo di Osmany (Juantorena, ndr). Credo che il Brasile sia la squadra più forte, anche perché ha il grande vantaggio di giocare davanti al suo pubblico. La Francia è altrettanto insidiosa; noi andremo sempre in campo per vincere".

Osmany Juantorena: "Sono a disposizione della squadra e sono felice di dare il mio contributo. Cuba non mi ha permesso di partecipare alle Olimpiadi, il mio sogno e l'apice della carriera sportiva: sto provando questa emozione unica in maglia azzurra. Daremo del filo da torcere a tutti, ne sono sicuro. Siamo consapevoli che il cammino sarà insidioso, ma siamo un gruppo eccezionale, con un gran carattere e tanta voglia di fare: ognuno ricopre il proprio ruolo al meglio e sa cosa come rendere al massimo. Lo sforzo di Ivan (Zaytsev, ndr), per esempio, è encomiabile: ripartire da zero e giocare in posto 4 non è per nulla facile".

Simone Buti: "Nel corso del torneo incontreremo squadre molto forti. Il Brasile è favorito anche grazie al fattore campo, i francesi sono in forma strepitosa da un anno. Ma anche noi, se troviamo i ritmi giusti e il feeling, siamo capaci di giocare un'eccellente pallavolo. Anche l'Iran potrebbe stupire e superare la prima fase; poi saranno le migliori a giocarsela davvero e noi faremo di tutto per esserci".

Chicco Blengini (ct): "Quest'Italia ha qualità di gioco e coesione. Credo che la squadra goda di una forza straordinaria e io ho il privilegio di avere a disposizione una serie di alternative per ovviare alle difficoltà che i tanti match del torneo comporteranno. Su 12 giocatori soltanto due (Zaytsev e Birarelli) hanno già partecipato alle Olimpiadi: per vincere bisogna prendere dei rischi e dare fiducia ai singoli. Io mi fido ciecamente di tutti questi ragazzi, perché mi dimostrano continuamente maturità e responsabilità. Per chiedere coraggio devi avere coraggio e questo gruppo me ne dà ogni giorno. Inizio l'avventura sereno".

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Cristina Marinoni