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Christian Petersen/Getty Images
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Rio 2016, basket: i due Dream Team Usa fanno il pieno d'oro

Dopo la vittoria delle donne, arriva pure quella maschile: 30 punti per Kevin Durant nella finale con la Serbia, record di medaglie per Carmelo Anthony

Tutto secondo copione nel torneo olimpico di basket di Rio 2016. Dopo il Dream Team femminile del leggendario coach italo-americano Geno Auriemma (10 titoli Ncaa con le Huskies dell’Università del Connecticut), anche quello maschile dell’altrettanto leggendario coach di origini polacche Mike Krzyzewski (5 titoli Ncaa con i Blue Devils della Duke University) ha conquistato l’oro dopo un percorso netto di 8 vittorie in altrettante partite.

Le triple di Durant per la fine dei Giochi
Se nel femminile sono stati i tiri della “stella” Diana Taurasi a spaccare in due la finale contro la Spagna (101-72 per le americane), nel maschile a brillare è stata invece ancora una volta la stella di Kevin Durant. Esattamente come a Londra 2012 contro la Spagna, anche nel 96-66 contro la malcapitata ma comunque da elogiare Serbia di coach Sasha Djordjevic il futuro giocatore dei Golden State Warriors ha infilato la bellezza di 30 punti, con una raffica di triple che nel secondo quarto hanno chiuso anzitempo i Giochi: quelli del match (con il Dream Team ad andare al riposo sul 52-29 dopo l’equilibrato 19-15 della prima frazione) e quelli di Rio, di cui la finale di pallacanestro è stata l’ultima gara in programma.

Il record di Carmelo Anthony
Top-scorer dell’ultimo atto (con 13 punti anche per Cousins e 12 per Klay Thompson) ed Mvp dell’Olimpiade, Kevin Durant deve però lasciare a Carmelo Anthony il ruolo di record-man: dopo essere già diventato proprio in Brasile il maggiore realizzatore di sempre del Team Usa, con quella conquistata a Rio “Melo” si è infatti infilato al collo la terza medaglia d’oro della sua carriera. Ed è così diventato il cestista olimpico per eccellenza al termine di una finale che ha consacrato gli Stati Uniti assoluti “signori degli anelli” con una squadra che certo difettava di tanti grandi nomi (a partire da quelli di LeBron James e Stephen Curry), ma comunque con un talento offensivo e un’applicazione e fisicità difensive che, specie dai quarti in poi, hanno fatto ineluttabilmente la differenza contro tutte le avversarie. Tra le quali si è messa in evidenza la Spagna di coach Sergio Scariolo: sconfitta in semifinale dal Dream Team con soli 6 punti di scarto (82-76), la nazionale iberica ha poi conquistato il bronzo superando per 89-88 l’Australia.

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Paolo Corio