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Juve, notte da campioni a Madrid: ecco perché crederci

E' una sfida che vale un tesoro in termini economici. Il recupero di Pogba, la forma di Tevez e l'ansia del Real: Ancelotti si gioca tutto

E' la notte attesa da dodici lunghissimi anni. Non la rivincita, perchè allora la grande Juve di Lippi aveva saltato l'ostacolo Real atterrando sulla finale di Manchester, ma l'appuntamento con il destino che da quel giorno ha condananto il popolo bianconero a tante lacrime - sportive e non - e molte soddisfazioni nell'ultimo periodo. La finale di Champions League, però, è rimasta un sogno da allora e da tale era diventato quasi un incubo dopo aver chiuso con largo anticipo le ultime due campagne europee. Ora è lì, a novanta minuti che saranno un inferno perché il Bernabeu è uno stadio capace di caricare come pochi, ma che possono anche trasformarsi in estasi se Tevez e compagni sapranno ripetere la prestazione dell'andata. Il Real Madrid gioca ancora con il favore del pronostico, ma ha tutto il peso sulle spalle e un 2-1 da rimontare che non sarà semplice considerata l'idiosincrasia dei blancos a non incassare reti. E' successo troppe volte nelle ultime settimane per essere solo un caso. La Juve deve puntare a quello per rendere la rimonta un'impresa per il Madrid. Ecco perchè la Juve può (e deve) crederci:

Niente barricate, serve la Juve di Dortmund

Quale Juve vedremo in campo al Bernabeu? Se sarà la versione tremebonda di Montecarlo non ci saranno speranze, ma se si riproporrà il copione di Dortmund (andata e ritorno) o anche dei primi 90 minuti contro le merengues il discorso cambia. Siccome Allegri ha dimostato di essere un allenatore molto pragmatico e attento, è difficile che cada nell'errore di dare segnali di paura alla sua squadra schierando dall'inizio, ad esempio, la linea difensiva a tre con i due esterni di centrocampo che finirebbero per abbassarsi troppo. Contro il Monaco è andata bene perché la qualità offensiva dei francesi era quasi impalpabile, contro Ronaldo, Bale e James Rodriguez sarebbe un suicidio. Qualche numero: 20 vittorie nelle ultime 23 in casa in Champions e sempre almeno un gol segnato. Dunque ci sarà una Juve col 4-3-1-2 e che cercherà di graffiare in ogni occasione utile pur lasciando la palla e l'onere della costruzione al Real Madrid; è la situazione tattica ideale per esaltare gli inserimenti negli spazi di Tevez e Morata e la capacità di Vidal e degli incursori di rovesciare in pochi istanti il pallone e l'azione nella metà campo spagnola. Quanto alla tenuta difensiva, la seconda fase di questa Champions è stata un crescendo per Chiellini e compagni che hanno dimenticato certi errori gratuiti del passato.

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Ancelotti e la prova senza appello (ancora una volta)

La Juventus ha il vantaggio di poter giocare con una certa leggerezza, che non significa non consapevolezza di essere di fronte a un traguardo immenso e raggiungibile. Però c'è differenza tra l'arrivarci sapendo di aver già compiuto il proprio dovere e farlo, come capita invece al Real Madrid, con l'acqua alla gola di chi non può fallire. Ancelotti si gioca ben più della finale di Berlino e ne è consapevole: la Liga lasciata al Barcellona lo ha rimesso sul banco degli imputati dal quale a dire il vero non era mai sceso. La sua intera carriera è un inno al carattere spalle al muro: spesso gli è andata bene (come a Lisbona un anno fa contro l'Atletico Madrid), ma non è detto che debba essere sempre così. Tra l'altro il Real è attraversato da scosse telluriche non di poco conto come le parole dell'agente di Bale dimostrano: lo spogliatoio ribolle, non tutti remano dalla stessa parte o, almeno, lo fanno con la stessa intensità. Alcune scelte recenti di Carletto hanno aperto un fronte di critiche e difficilmente il Bernabeu gli perdonerebbe un'eliminazione con Sergio Ramos schierato a centrocampo. Giusto per citare una delle cose che ha fatto infuriare Perez e i talebani del madridismo.

Real Madrid stanco e Juve riposata (e con Pogba)

Anche il calendario sembra dare una spinta alla Juventus. Il Real Madrid viene da due battaglie di Liga che hanno pesato su gambe e morale, soprattutto quella con il Valencia in cui c'è stata sfortuna mischiata ad errori. In più il clima in cui si è giocato è stato caldo, così come a Siviglia dieci giorni fa e in mezzo c'è stata la semifinale d'andata. Due settimane di fuoco in cui Ancelotti non ha potuto fare turn over e non ha ricavato altro che delusioni. Allegri, al contrario, ha potuto ruotare i suoi fino alla sgambata con il Cagliari che gli ha consegnato anche il recupero di Pogba. Il francese può essere un elemento dirompente perché se l'obiettivo è fare quel gol che condannerebbe il Madrid a segnarne almeno tre, allora meglio Paul di un recuperatore di palloni come Sturaro, che pure all'andata è stata una chiave importantissima per leggere la sfida e che potrebbe tornare ad esserlo a gara in corso, soprattutto se si mettesse bene.

Andare in finale vale almeno 11 milioni di euro

Al Bernabeu la Juventus si gioca la possibilità di aumentare in maniera ancora maggiore il tesoro che le deriva da questa avventura in Champions League. In palio c'è un assegno virtuale da almeno 11 milioni di euro che potrebbe anche crescere e raddoppiare se poi a Berlino le cose andassero in un certo modo. Meglio non correre, però, e limitarsi a quanto può accadere a Madrid con il superamento della semifinale che significa garantirsi almeno il gettone per la finalista come premio Uefa (6,5 milioni di euro), la quota ulteriore del market pool televisivo togliendola alla Roma (0,7 milioni di euro) e il 30% del botteghino che, per regolamento, spetta a ciascuna squadra mentre il 40% resta all'Uefa e che è stimabile in circa 3,7 milioni di euro. Il totale fa 10,9 milioni cui andrebbero aggiunte alcune variabili non visibili ma scritte nei contratti con gli sponsor e i partner presenti e futuri. Il valore del brand Juventus crescerebbe e poi la vittoria in finale porterebbe il gettone a 10,5 milioni con la certa partecipazione alla Supercoppa europea che garantisce altri soldi. Comunque vada la Juventus ha già incassato 73,1 milioni tra premi Uefa e market pool cui bisogna aggiungerne altri 14,6 dal botteghino per le sei partite disputate allo Stadium: totale 87,7 milioni di euro.

Le probabili formazioni in campo

Calcio d'inizio allo stadio Bernabeu alle ore 20,45 e farà molto caldo, non solo in senso sportivo. Previsti almeno 30 gradi dopo che per tutta la giornata la colonnina del termometro si sarà avvicinata ai 35. Arbitra lo svedese Eriksson coadiuvato da assistenti e addizionali tutti provenienti dalla Svezia. Ecco le probabili formazioni in campo:

REAL MADRID (4-3-3): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Isco, Kroos, James Rodriguez; Bale, Hernandez, Ronaldo. Allenatore: Carlo Ancelotti

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba, Pirlo, Marchisio; Vidal; Morata, Tevez. Allenatore: Massimiliano Allegri

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Giovanni Capuano