L'errore di Ranocchia e le critiche esagerate: colpa solo sua?
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L'errore di Ranocchia e le critiche esagerate: colpa solo sua?

Il mancato anticipo su Higuain lo ha esposto anche al fuoco amico di Mancini. Eppure lo schema su rimessa del Napoli non era una novità...

Un giorno Mourinho spiegò una brutta sconfitta a Bergamo della sua Inter che un anno e mezzo dopo avrebbe conqusitato il Triplete attaccando in pubblico, davanti a stampa e tifosi, due giocatori: Cordoba e Maxwell. "Il ko? Colpa anche mia che non ho saputo trasmettere il giusto atteggiamento alla squadra - disse -. Per esempio, non so spiegare come mai un giocatore giri la palla di testa al centro dell'area anziché all'esterno e un altro di 34 anni, con 15 stagioni di esperienza alle spalle, permetta a un attaccante di girarsi in quel modo". Il giocatore di 34 anni (anche se in realtà erano solo 32) rispondeva al nome di Ivan Ramiro Cordoba e quella Inter stava attraversando il momento più difficile della stagione, reduce da un successo stentato a Siena e da un pari casalingo con il Cagliari. Dopo Bergamo (sconfitta per 3-1 con rete finale di Ibra sul 3-0 per i bergamaschi) avrebbe ancora gettato al vento due punti in casa con il Torino.

Questo per dire che Roberto Mancini col volto livido a scaricare sulle spalle di un suo uomo il peso di una bruciante delusione non rappresenta certo un inedito nel calcio. Ranocchia ha sbagliato e anche quei pochi che non abbiano visto l'azione avrebbero ben pochi dubbi dopo aver letto le parole del suo allenatore: "Non si può prendere un gol così... Assurdo... Allucinante... Non si può neanche commentare un gol preso così". Amen. Se non fosse chiaro, la colpa è di Ranocchia e solo sua. Tesi peraltro condivisa senza troppe esitazioni dal popolo interista che sui social e nei bar sport ha individuato senza troppa fatica il capro espiatorio dell'eliminazione dalla Coppa Italia, penultimo obiettivo di una stagione tutta in salita.

Racconta Ivan Ramiro Cordoba che, dopo quel rimprovero a mezzo stampa nella pancia dello stadio di Bergamo, dovette affrontare a muso duro lo Special One che si era permesso anche di ironizzare sullo scudetto a tavolino del 2006. Insomma, Mou non era piaciuto e c'era stata una reazione, quella che forse anche Mancini si attende da Ranocchia esposto al pubblico dopo Napoli. Mossa psicologica sottile e rischiosa, soprattutto per un giocatore che non pare avere la personalità del colombiano e che ha raccolto la pesantissima eredità della fascia di capitano dopo l'era Zanetti. Tra l'altro Ranocchia rimane ad oggi un giocatore in scadenza di contratto e, malgrado le rassicurazioni che giungono da tutte le parti, da qualche mese è sottoposto al balletto dell'annuncio di una firma che non è ancora stata ufficializzata. Problemi? No. Ma l'immagine di un capitano che ogni due settimane giura amore eterno senza che si arrivi al dunque non è comunque la più bella in assoluto.

Ranocchia e il giallo del rinnovo che non arriva

C'è poi un altro aspetto da considerare. Nell'occasione del gol di Higuain l'errore ultimo e definitivo è del capitano, che cerca un anticipo sbagliando tempo e misura. Però la rimessa rapida di Ghoulam soprende tutta la fase difensiva dell'Inter e non solo Ranocchia; tutti sono leggermente fuori posizione e più pronti a ripartire che a coprire. Questo non può essere solo un problema del centrale, così come non è vero che la rete presa direttamente da rimessa laterale sia una novità assoluta. Il Napoli, ad esempio, ha già usato questo schema contro il Cagliari in campionato, sorprendendo un'altra difesa particolarmente allegra come quella di Zeman. Colpa solo dei singoli o errore di impostazione? Riflessioni del giorno dopo che non salvano Ranocchia dalla brutta figura e dall'immagine del suo volto smarrito mentre Higuain va a segnare battendo Carrizo.

Lui ha sbagliato di sicuro, ma siamo sicuri che sia l'unico e che, soprattutto, il suo errore non sia diventato un grande alibi cui aggrapparsi per spiegare l'ennesima delusione stagionale? E, in ogni caso, saprà Ranocchia affrontare a muso duro Mancini e lo spogliatoio per ripartire o è destinato anche lui a scivolare nella categoria dei "problemi da risolvere". Quella specie di limbo in cui si buttano al vento anche forze altrimenti utili. In fondo l'Inter ha iniziato l'anno con due giocatori 'azzurrabili'; uno era Osvaldo, e ha litigato con Mancini, l'altro Ranocchia che rischia la panchina. Tutto regolare?

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Giovanni Capuano