Quel (poco) che resta del campionato noia
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Quel (poco) che resta del campionato noia

Scudetto alla Juve, Napoli e Milan in Champions, salvezza per tre. Allarme: c'è mezza serie A senza obiettivi a due mesi dalla fine della stagione

E adesso sarà difficile riuscire a trovare motivi di interesse per vivere gli ultimi due mesi di campionato. Cosa resta aperto dopo la 30° giornata? Poco, quasi nulla. La lotta per il secondo posto tra Milan e Napoli, il contentino delle posizioni di rincalzo che valgono l'Europa League e che, forse, sono più dannose che utili e - dietro a tutti - la corsa disperata di Genoa, Siena e Palermo per agguantare quell'unico posticino che consente di rimanere nel paradiso della Serie A.

Non c'è altro o quasi perché in questa stagione, che ha promesso molto e regalato poco, le posizioni sembrano cristallizzate a partire dalla Juventus che viaggia serena verso il bis tricolore. Piccola consolazione: gli sforzi non sono solo nostri ma dovranno farli anche in Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. C'è un intero continente che sta studiando come tirare fino a metà maggio. Sarà dura.

SCUDETTO - Mancano 8 giornate e 24 punti alla fine del campionato. "A Milano abbiamo messo un altro mattoncino e il traguardo si avvicina" ha detto Conte. Calcolatrice alla mano alla Juventus (68) ne potrebbero bastare anche solo 15 (fino a quota 83) sempre se Napoli (59 ma scontro diretto negativo) e Milan (57) facessero punteggio pieno. Nella pratica, insomma, ne servono meno e con due sole vere trappole del calendario: la trasferta in casa della Lazio alla 32° e lo scontro diretto in casa contro il Milan alla 33°. Anche l'impegno Champions League in queste condizioni fa meno paura.

CHAMPIONS LEAGUE - Quante squadre sono iscritte alla volata per i due posti rimanenti che portano nell'Europa che conta? Sicuramente Napoli (59) e Milan (57). Forse la Fiorentina (51), molto difficilmente la Lazio (50). L'Inter (47) è legata al risultato del recupero contro la Sampdoria. In realtà la volata-Champions si può chiudere già nel prossimo week end quando Fiorentina-Milan potrà ricompattare il gruppetto oppure spaccarlo definitivamente.

Allegri sembra favorito su Mazzarri per il secondo posto: non ha mai perso nel 2013, viaggia a ritmo scudetto e adesso prende anche pochissimi gol (0 nelle ultime 4). Il calendario è peggiore di quello del Napoli: Fiorentina fuori, Napoli a San Siro, Juventus a Torino e Catania in casa nelle prossime quattro giornate. Però il passo è spedito e fuori dall'Europa non ci sono distrazioni e fatiche supplementari. I partenopei hanno le due milanesi (Inter al San Paolo alla 35°) e la Roma all'ultima giornata oltre alle pericolanti Genoa e Siena.

EUROPA LEAGUE - A meno di ribaltoni restano le altre dalla Fiorentina (51) al Catania (45) passando per Lazio (50), Inter e Roma (47). In palio ci sono due posti in Europa League che potrebbero diventare tre in caso di successo di una delle candidate in Coppa Italia. In questo gruppetto regna la regola dell'incostanza; nessuno riesce a cambiare passo. E' successo a Montella cadendo a Cagliari, a Stramaccioni (5 vittorie nelle ultime 15 e, per la prima volta, due consecutive), ad Andreazzoli (caduto a Palermo dopo 5 risultati utili) e anche a Petkovic.

Per provare a decifrare la volata si può provare a seguire il filo logico dei confronti diretti. Ce ne sono ancora 11 se si considerano anche Juventus, Milan e Napoli. Quella più impegnata è la Roma che ha derby e Napoli in casa (all'ultima), Fiorentina e Milan in trasferta. La Lazio ha in sequenza Roma (31°) e Juventus (32°) per poi andare a San Siro contro l'Inter (36°) e, complessivamente, è l'unica con più trasferte (5) che gare in casa (3). Unica consolazione il ritorno di Klose. Il problema può essere la permanenza in corsa su tutti e tre i fronti.

L'Inter dipende molto dal risultato di Marassi. Vincendo rimane attaccata alla Fiorentina, altrimenti meglio concentrarsi sulla Coppa Italia e sul futuro. Per il Catania è già un onore essere in lotta ad aprile per un posto in Europa, ma il treno giusto sembra essere passato all'Olimpico dove, vincendo, avrebbe scavalcato addirittura la Lazio.

SALVEZZA - Il Pescara (21) è praticamente spacciato. Non è solo un problema di punti che mancano, ma anche di calendario. Ha due contro diretti all'Adriatico (Siena alla 32° e Genoa alla 35°), ma anche partite proibitive contro Napoli, Milan e Fiorentina (in casa), Juventus e Roma (in trasferta). Rimangono due biglietti per l'inferno della serie B. Se li giocano Genoa (27), Siena (26) e Palermo (24). Sopra di loro c'è un baratro di almeno 7 lunghezze fino ad Atalanta (34), Chievo e Torino (35), Bologna e Sampdoria (36). Se non crollano sono fuori da ogni discorso.

Zamparini predica da settimane rassegnazione: "Non ci sono speranze se non in un miracolo. Il Palermo ripartirà dalla serie B". Difficile credergli dal momento che il Palermo in fondo è a portata di una vittoria dalla quart'ultima posizione. Decidono i prossimi venti giorni: Samp e Catania in trasferta, Bologna alla Favorita. Poi arrivano le big e si fa più complicata anche se ci sono Udinese e Parma in casa senza troppi stimoli di classifica.

Il Genoa galleggia ma non aver vinto contro il Siena complica la vita di Ballardini. Sulla carta ha il calendario migliore perché molte avversarie potrebbero essere 'scariche' di motivazioni (Bologna, Torino, Chievo e Pescara alla 35°). Attenzione alle prossime tre giornate: trasferta a Napoli e doppietta Samp-Atalanta in casa. Insidiose se non dovessero arrivare punti a sufficienza per tenere dietro il Siena.

Senza la penalizzazione la squadra di Iachini sarebbe quasi salva: 32 punti. Invece il Siena è a quota 26 ma tra le pericolanti è quella che corre di più. Per salvarsi deve sfruttare in pieno il mese di aprile (Parma, Chievo e Catania in casa, Pescara e Roma fuori) perché la chiusura a maggio sembra probitiva (Fiorentina-Napoli-Milan). Arrivasse la salvezza sarebbe un'impresa.

LE ALTRE - Dai 45 punti del Catania ai 36 di Sampdoria e Bologna c'è un plotoncino di sei squadre comprese Udinese, Parma e Cagliari, che deve solo rifinire il lavoro con gli ultimi punticini per la salvezza o per cercare il piazzamento migliore. Quali stimoli avranno? Si spera a sufficienza per evitare le solite vergogne di fine stagione. Molte di queste squadre hanno nelle loro mani i destini della lotta per la salvezza e per i piazzamenti europei. Se si allarga il discorso anche a chi è a quota 35 (Chievo e Torino) si scopre che il discorso vale per mezza serie A. Considerato quanto scoperto negli ultimi mesi c'è davvero da mettersi le mani nei capelli. Fate i bravi. Se potete

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Giovanni Capuano