Qatar 2022, un mondiale a rischio
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Qatar 2022, un mondiale a rischio

Newsweek, la celebre rivista americana dedica la sua copertina alla manifestazione ed ai mille motivi per cui rischia di saltare

Com'è lontano il 2010, quando 14 membri su 22 della Fifa votarono per l'assegnazione del Mondiali di calcio del 2022 al Qatar, invece che agli Stati Uniti. E' da qui che parte la storia di copertina di Newsweek che ha evidenziato pregi e difetti, motivi e critiche di una scelta che rischia di essere ritrattata 

Una decisione che aveva alla base due motivi fondamentali: il primo il denaro. L'emirato infatti è la nazione più ricca del mondo (con un reddito medio pro capite superiore ai 150mila dollari l'anno) ed offre al mondo del calcio un nuovo e fruttifero mercato.

Il secondo, la struttura e l'organizzazione. Nessuno come gli arabi infatti poteva allora garantire impianti ultramoderni, alberghi superlusso, centri media mai visti prima d'ora.

Tutti contenti, quindi? No, perché ben presto sono cominciate le domande, i dubbi, primi tra tutti quelli dei giocatori che non hanno nessuna intenzione di affrontare un torneo nel pieno dell'estate, con temperature più vicine ai 50 in certi orari che ai 40. Così ecco l'ipotesi di "spostare" i mondiali in inverno, decisione che però è stata subito criticata dai maggiori club europei impegnate proprio in quelle settimane nelle fasi calde dei campionati nazionali e delle coppe europee.

Ma non è solo questo che sta mettendo in crisi l'assegnazione. Le notizie delle morti nei cantieri (si parla di una decina di operai) e soprattutto delle condizioni inumane di lavoro hanno scatenato non poche polemiche. Ed ecco che nei corridoi della Fifa si comincia a pensare ad un cambio, ad assegnare ad altri quel mondiale. 

Perché il calcio, quello del fair play finanziario, vuole dimostrare che non tutto è comprabile. Nemmeno dai più ricchi del mondo

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